deliveroo

CHE SCHIAFFONE ALLA GIG ECONOMY! - FONDI E INVESTITORI STANNO CON I RIDER E SFANCULANO IL TITOLO DI DELIVEROO: COSÌ IL DEBUTTO IN BORSA DELLA SOCIETÀ BRITANNICA CHE CONSEGNA PASTI A DOMICILIO SI TRASFORMA IN UN COLOSSALE FLOP - I MERCATI NON SI FIDANO DEL MODO IN CUI L'AZIENDA TRATTA I SUOI FATTORINI, CHE DA TEMPO CHIEDONO SOLDI E TUTELE: IL MANCATO RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI POTREBBE COMPORTARE L'ISCRIZIONE IN UNA "LISTA NERA"...

Sandra Riccio per "La Stampa"

 

will shu di deliveroo

Era stata annunciata come la più grande quotazione degli ultimi anni in arrivo sul listino di Londra ma alla fine si è rivelata un clamoroso flop: ieri i titoli azionari di Deliveroo, big britannica delle consegne di pasti a casa, hanno esordito sul mercato con una perdita di oltre il 30%.

 

Nelle ore successive il trend è un po' migliorato ma le azioni hanno chiuso la loro prima giornata con un tonfo del 26,3% a 2,87 sterline. Si tratta di un fiasco che non si vedeva da tempo e che segnerà una brutta battuta d'arresto negli sforzi della Londra post-Brexit di diventare una piazza attraente per le quotazioni dei gruppi tecnologici internazionali.

 

rider di deliveroo

È però anche la prima volta che una società della gig economy riceve una sonora sberla dai mercati e potrebbe segnare un nuovo inizio per i diritti dei lavoratori di questo settore.

 

Il sentore che il debutto di Deliveroo si sarebbe potuto trasformare in un clamoroso disastro era nell'aria. Nei giorni scorsi la società aveva rivisto al ribasso la forchetta, vale a dire il range di proposta del primo prezzo. Questa era stato abbassata da 3,90-4,60 sterline a 3,90-4,10 sterline ad azione e il valore di avvio era stato fissato sul margine più basso a 3,90 sterline.

 

william shu 1

In genere questo tipo di decisioni nascondono la paura di una cattiva accoglienza da parte degli investitori. E così è stato. La mossa di «scontare» l'offerta non è bastata e gli investitori hanno voltato in massa le spalle all'Ipo.

 

un fattorino di deliveroo

Alla base della fuga da Deliveroo ci sarebbe il rischio che la società possa finire in una «lista nera» delle aziende che non si attivano per i propri lavoratori. Su questo hanno influito le proteste dei rider, i fattorini che materialmente effettuano le consegne dei pasti e che chiedono maggiori tutele e salari più congrui.

 

will shu

Proprio per questo aspetto, secondo quanto riferiva Bloomberg qualche giorno fa, alcuni dei maggiori asset manager della City avrebbero sollevato preoccupazioni sul fatto che Deliveroo potrebbe non rientrare negli schemi previsti per gli investimenti socialmente sostenibili. Questo punto escluderebbe infatti i titoli della società dai fondi delle grandi case di investimento.

 

will shu 2

Su questo tema si sono espressi alcuni grandi gestori britannici, come Aberdeen, Aviva e Legal & General, che si sono rifiutati di mettere nei propri panieri una società i cui standard nel trattamento dei lavoratori non sono considerati in linea con i criteri di investimento Esg, vala a dire a favore dell'ambiente, del sociale e di governance corrette.

 

fattorini deliveroo

«I diritti dei lavoratori sono importanti» ha recentemente spiegato Andrew Millington, capo degli investimenti azionari Uk di Aberdeen mentre i rider cercavano di attirare i riflettori sulle proprie condizioni proclamando, come ha fatto il sindacato Iwgb, scioperi delle consegne durante l'Ipo.

 

deliveroo

«Gli investitori non guardano più soltanto ai libri contabili quando decidono dove indirizzare i propri capitali. Le questioni ambientali, sociali e di governance (Esg) sono ora di primaria importanza. La recente sentenza della Corte Suprema del Regno Unito sullo status degli autisti di Uber è stata un momento spartiacque, segnando l'inizio di una nuova era nella gig economy - ha commentato ieri Laura Petrone, Senior Thematic Research Analyst di GlobalData -. In questa nuova fase, gli investitori saranno sempre più preoccupati per i diritti di base dei lavoratori e per i potenziali rischi normativi man mano che i governi di tutto il mondo si attiveranno per regolamentare questo modello di business».

rider deliveroo deliveroo protesta dei fattorini a milanoDELIVEROOrider deliveroo

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…