roberto gualtieri giuseppe conte

SCOSTA QUEL CHE COSTA - LO SCOSTAMENTO DI BILANCIO PER IL NUOVO DECRETO RISTORI SUPERERÀ TRANQUILLAMENTE I 30 MILIARDI DI EURO. BASTERANNO ANCHE A COPRIRE IL NUOVO RINVIO DELLE TASSE? DA LUNEDÌ, SE IL GOVERNO NON SI MUOVE, PARTIRANNO 50 MILIONI DI CARTELLE ESATTORIALI VERSO I POVERI CONTRIBUENTI…

Claudio Antonelli per “La Verità”

 

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

Adesso è corsa contro il tempo per approvare in Parlamento lo scostamento di bilancio da quasi 30 miliardi di euro. Tanta è la richiesta portata in sede di cdm e considerata dal ministro Roberto Gualtieri necessaria per coprire le necessità relative ai bonus per le aziende che hanno tenuto i battenti chiusi a gennaio e che già si prevede li terranno durante i mesi di febbraio e marzo.

 

Il voto in Parlamento è previsto mercoledì nel pomeriggio, mentre martedì esaminerà il decreto Natale, sospeso per la crisi. In ogni caso l' iter non riserverà sorprese, tenuto conto che Matteo Renzi, nell' annunciare il ritiro della delegazione di governo del suo partito, ha confermato il voto favorevole. Anche le opposizioni, come hanno già fatto in precedenza, non faranno mancare il loro appoggio.

renzi conte

 

L' intervento, rivisto al rialzo rispetto all' ultimo decreto Ristori da 8 miliardi di euro, si aggiunge così alle quattro misure anti Covid già approvate nel corso del 2020. Finora, lo scostamento di bilancio complessivo è stato di 108 miliardi di euro.

 

Con il nuovo aumento il totale andrà a rasentare i 140 miliardi, portando il deficit oltre l' 11,5%. Nel primo semestre del 2020 il debito pubblico (dati Bankitalia di ieri) è salito di 121 miliardi, di cui 97 tra marzo e giugno. Il deficit è aumentato di 78 miliardi perché una fetta di pari importo è stata spalmata nel 2021 e nei due anni successivi.

 

CARTELLE ESATTORIALI

È chiaro che il nuovo decreto andrà a concorrere al prossimo record nella storia della Repubblica. È però inevitabile, così come lo è il decreto discusso nella nottata. Pur avendo sempre criticato la filosofia sottostante ai bonus e alle elargizioni, perché al massimo servono a tamponare crisi di liquidità di breve durata, immaginare uno stop improvviso, però, sarebbe qualcosa di drammatico.

 

Non solo le aziende resterebbero abbandonate senza strategia di rilancio nel medio termine, ma lasciate agonizzare nell' immediato. Per cui è chiaro che la strategia del Mef in questo momento di forte instabilità è quello di alzare l' asticella dello scostamento per essere certo di disegnare una coperta sufficientemente capiente per coprire le necessità fino a fine marzo o ai primi di aprile.

ERNESTO MARIA RUFFINI EQUITALIA

 

Dentro queste necessità c' è anche il grande capitolo delle cartelle esattoriali. Da lunedì, 50 milioni di atti, se non ci sarà un alt del governo, partiranno dall' amministrazione finanziaria verso i contribuenti. I sindacati di categoria, dopo un incontro con i rappresentanti dell' Agenzia delle entrate-Riscossione, hanno annunciato un potenziamento della presenza negli uffici «per rispondere alla domanda di servizi che aumenterà progressivamente».

 

D' altronde il direttore, Ernesto Maria Ruffini, ha spiegato che l' ipotesi di scaglionarli nei prossimi mesi non sarebbe percorribile per motivi legali.

antonio misiani giuseppe conte

Da qui il tentativo di inserire nel cdm una norma che consenta di congelare gli invii e rimandarli almeno a fine gennaio: il viceministro dell' Economia Antonio Misiani al forum di Italia Oggi ha parlato della necessità di «una proroga-ponte, uno scaglionamento degli invii molto più diluito nel tempo, una rateizzazione più conveniente, un saldo e stralcio, altrimenti s' apre un problema sociale».

 

Misiani ha poi sottolineato che una «significativa componente» dei fondi stanziati in legge di Bilancio è stata «legata alla gestione dell' emergenza, e vogliamo continuare a farlo. L' idea è utilizzare le nuove risorse in modo più ampio e «articolato dei precedenti provvedimenti».

 

CARTELLE ESATTORIALI

Quanto al mondo del lavoro autonomo e dei professionisti, «è tra i più colpiti dalla crisi pandemica», ha concluso Misiani, «avendo sofferto le maggiori difficoltà, sia per le misure restrittive che siamo stati costretti ad assumere, a più riprese, sia per una generale crisi economica che ha colpito tutte le economie avanzate, compreso, purtroppo, il nostro Paese». Vista però la situazione e le fratture dentro il governo, è difficile che il cdm approvi una vera e propria rottamazione delle cartelle. Il congelamento degli invii è la scelta più facile. Anche perchè ieri si è cercato il rincio della digital tax di un altro mese.

 

Mentre il dl Ristori sarà approvato soltanto dopo il voto parlamentare. Peccato che i continui rimandi rischino di creare un terribile collo di bottiglia nel secondo trimestre. Quando si concentrano gli invii degli F24 e i pagamenti dell' Iva. Con il rischio che il gettito fiscale cali ancor più che nel 2020.

 

Gualtieri Conte

Al momento i mercati non sembrano particolarmente preoccupati. Nonostante ci siano banche d' affari che paventano un ritorno dello spread ai 200 punti base, in realtà ieri l' indice si è mosso poco. Attestandosi a 119 è salito di circa 10 punti. Il Tesoro ha collocato ieri 9,25 miliardi di buoni a 3,7 e 30 anni. Il Btp a 7 anni ha registrato un rendimento a 0,30% dallo 0,19 dell' asta precedente. «Solo oggi (ieri, ndr)», ha commentato Gualtieri, «con le aste gli italiani, per effetto dell' aumento dello spread, hanno perso quasi 8 milioni». Un cifra molto contenuta, se si pensa che per anni - quando al governo c' erano altri - lo spettro dello spread è stato brandito come un male peggiore della peste o delle pandemie.

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…