SI RIACCENDE LA GUERRA TRA JOHN ELKANN E ANDREA AGNELLI: IL CAPO-FAMIGLIA PENSA ALL'ALTRO CUGINO RAMPANTE, ALESSANDRO NASI, PER GUIDARE LA FERRARI AL POSTO DI CAMILLERI, USCITO ALL'IMPROVVISO PER RAGIONI MOLTO PERSONALI - LA NOTIZIA HA FATTO VENIRE UN EMBOLO AD ANDREA, CHE SOGNA QUEL RUOLO DA QUANDO È BAMBINO. MA ORA HA LE GATTACCE DA PELARE DELL'ESAME-FARSA DI SUAREZ E DEL DEBITO-MONSTRE DELLA JUVE, CHE NELLA PROSSIMA SEMESTRALE POTREBBE ARRIVARE A 600 MILIONI LORDI
DAGONEWS
In casa Agnelli il feeling tra i due cugini John e Andrea resta pessimo. L'amministratore delegato di Exor, cassaforte di famiglia e che ha dunque l'ultima parola sulle decisioni che contano nel gruppo, sta cercando il sostituto di Camilleri, che da un giorno all'altro ha mollato la Ferrari, dopo una stagione di Formula 1 particolarmente disgraziata.
Dietro all'uscita del manager però ci sarebbero ragioni molto personali, forse legate al Covid da cui ha detto di essere guarito nei giorni scorsi. Il fatto di aver lasciato anche il ruolo di presidente di Philip Morris International è il segnale che i travagli del Cavallino non fossero il motivo principale dietro alla decisione.
'Yaki' ha preso il suo posto ad interim, ma non può lasciar passare troppo tempo: il circo delle auto da corsa ricomincerà presto e il nuovo ad deve prendere in mano la scuderia il prima possibile.
lapo elkann john elkann alessandro nasi andrea agnelli al matrimonio di john
Ha un nome che gli frulla per la testa: Alessandro Nasi, suo lontano ma influente cugino. Il ramo dei Nasi ha il 27% delle quote della Giovanni Agnelli e C. S.a.p.az., l'accomandita che controlla la Exor (Alessandro è vicepresidente della società insieme ad Andrea Agnelli).
Più noto per essere diventato il fidanzato di Alena Seredova dopo la rumorosa rottura con Buffon, Nasi da giugno 2020 guida la Comau, società specializzata nell’automazione industriale per l’industria automobilistica, controllata da Fca. Ma il suo ingresso nel gruppo risale al 2005 e da allora ha ricoperto ruoli in Fiat Powertrain Technologies e in CNH Industrial, gruppo che produce macchinari per l’agricoltura e le costruzioni, di cui è membro del cda. È anche presidente di Iveco Defence Vehicles e membro del cda Exor.
Insomma è un ingranaggio discreto ma consolidato della nuova generazione di Agnelli, e una sua promozione ad amministratore delegato di Ferrari lo catapulterebbe nella prima linea familiar-aziendale. Cosa che sta facendo venire un embolo al povero Andrea, che da quando è un bambino sogna di entrare in Ferrari, tanto da aver lavorato in Formula1 quando era più giovane.
Invece, come supremo sgarbo, il suo detestato cugino fece entrare Lapo e non lui nel cda di Maranello, e al massimo gli ha offerto la presidenza della società, ma senza deleghe e solo abbandonando quella bianconera. Nel cassetto dei sogni di Andrea c'è il piano di fondere Ferrari e Juventus e di guidare lui questa inedita ''polisportiva'' di lusso, da quotare poi in borsa.
alessandro nasi alena seredova
Peccato che al momento il ‘’dottor’’ Andrea Agnelli (ma non è mai entrato in una facoltà universitaria) abbia una bella gatta da pelare, cioè l'esame-farsa di Luis Suarez. Perché a essere indagato dalla procura e anche dalla Federcalcio è Paratici, ma l'ordine di andare avanti con la cittadinanza del calciatore sarebbe venuto proprio da Andrea.
Non solo. La prossima semestrale della Juve potrebbe certificare un debito lordo monstre da 600 milioni, che metterà la famiglia davanti a un bivio: o dovrà entrare un grosso fondo straniero, vedi il Milan, o dovranno aprire il portafogli per iniettare centinaia di milioni nella società.
La mente di tutte le operazioni di Andrea? Francesco Roncaglio, 42enne ex bocconiano che siede nel cda della Juve e che guida Lamse, la holding di partecipazioni che fa capo al presidente della Juventus e a sua sorella Anna. Ora ha un compito difficile: trovare un modo per far uscire Andrea dal pantano giudiziario e finanziario in cui si trova la squadra, ed evitare che la sua stella si appanni troppo a vantaggio dell'emergente Nasi. La guerra tra cugini continua.
CHI È FRANCESCO RONCAGLIO
Dall'articolo di Francesco Bonazzi per ''la Verità''
La principale società dove da sempre le due famiglie [Agnelli e Ginatta] sono socie si chiama Investimenti industriali, una spa presieduta dalla vera mente finanziaria tanto di Andrea Agnelli quanto di Roberto Ginatta, ovvero il milanese Francesco Roncaglio (42 anni, non indagato), che siede anche nel cda della Juventus, della Banca del Piemonte ed è amministratore delegato della Lamse. Quest' ultima è la società di partecipazioni di Andrea Agnelli, che controllava pariteticamente la Investimenti industriali insieme alla famiglia Ginatta. Quaranta giorni dopo i sequestri, il 31 luglio, di fronte al notaio Monica Tardivo, va in scena un' assemblea straordinaria della Investimenti industriali, che ha 3.620.000 euro di capitale, per deliberare un aumento di capitale da soli mille euro.
Gli Agnelli lo sottoscrivono, sotto la regìa di Roncaglio, mentre Matteo Ginatta lascia cadere l' opzione e va in minoranza per un pugno di euro. Risultato: gli Agnelli prendono il controllo della società con un esborso ridicolo, mettono in minoranza gli amici di una vita nella loro ora più dura e la quota di Investimenti industriali in mano allo Stato, che tenta di rifarsi della mega fregatura rifilata a Invitalia, si deprezza in pochi minuti di centinaia di migliaia di euro.
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