PATTO CHIARO, AMICIZIA LUNGA – SI RINNOVA E SI RAFFORZA L’ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA I SOCI DI MEDIOBANCA, CHE SALE ALL’11,4% DEL CAPITALE DAL 10,98%. ALBERTO NAGEL INCASSA IL SOSTEGNO DEI SOCI FINO AL 31 DICEMBRE 2027 – LA FINPROG ITALIA CHE FA CAPO ALLA FAMIGLIA DORIS (MEDIOLANUM) SALE ALLO 0,67% – NEI PROSSIMI MESI LA COMPAGINE CHE SOSTIENE NAGEL È DESTINATA A CONSOLIDARSI, CON BUONA PACE DELLA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO, CHE DA TEMPO CHIEDE UN CAMBIO DI PASSO IN PIAZZETTA CUCCIA…
Estratto dell’articolo di Sara Bennewitz per “la Repubblica”
Si rinnova e si rafforza l’accordo di consultazione tra i soci di Mediobanca. La banca guidata da Alberto Nagel ha fatto sapere che è avvenuto un «rinnovo tacito del patto per un periodo di tre anni a far data dal 1 gennaio 2025» e che quindi resterà valido fino al 31 dicembre 2027.
Cambiano i pesi, perché la Finprog Italia che fa capo alla famiglia Doris di Mediolanum ha acquistato 1,6 milioni di nuove azioni Mediobanca, arrivando a quota 6,1 milioni e pari allo 0,67% del capitale sociale (dal precedente 0,53% dichiarato a luglio).
E così se il patto che sta per scadere raggruppava il 10,98% del capitale, quello che è stato appena rinnovato fino al dicembre 2027 rappresenterà invece l’11,4% del capitale, un incremento che è in parte dovuto all’effetto del buy back da un miliardo di euro [...]
Fonti finanziarie riferiscono però che sono attesi nuovi ingressi e quindi la compagine che sostiene Nagel è destinata a consolidarsi nei prossimi mesi, con buona pace del primo socio che è la Delfin della famiglia Del Vecchio (padrona del 19,74% del capitale), che da tempo chiede un cambio di passo in Piazzetta Cuccia con un’operazione di peso, ed è rappresentata in cda con due indipendenti.
«Abbiamo bisogno di banche più grandi in Europa dove i primi 5 istituti di credito hanno il 25% del mercato mentre negli Stati Uniti il 60% ha detto ieri Nagel, a margine di un incontro organizzato da Bloomberg – come evidenziato anche da Mario Draghi nel suo rapporto, bisogna favorire la creazione di un’unione bancaria e di un’unione dei mercati dei capitali».
Nagel ha poi commentato una possibile integrazione tra Unicredit e Commerzbank, come un «consolidamento domestico», per effetto delle sinergie tra Hvb e Commerzbank, più che di un’operazione cross-border. Ugualmente l’ad di Mediobanca si è detto «d’accordo» con l’ad di Intesa, Carlo Messina, che ieri ha ribadito che nei prossimi due anni non farà acquisizioni «per rimanere concentrato nell’aumentare le commissioni e nello sviluppo delle tecnologie». [...]