SI TAGLIA! UNICREDIT CHIUDE L’ACCORDO CON I SINDACATI SU 3900 ESUBERI ENTRO IL 2024 - IL PIANO PREVEDE ANCHE 1300 ASSUNZIONI E LA STABILIZZAZIONE DI 600 CONTRATTI DI APPRENDISTATO - ERA UN PASSAGGIO FONDAMENTALE PRIMA DEL MAXI AUMENTO DI CAPITALE - MUSTIER CHIUDERA’ ANCHE 800 FILIALI
Sandra Riccio per “la Stampa”
Alla vigilia del tanto atteso aumento di capitale, Unicredit porta a casa un sofferto accordo con i sindacati che prevede 3.900 uscite entro il 2024. La firma è arrivata nelle prime ore del mattino al culmine di quattro giorni ininterrotti di trattative. Alla fine Unicredit e i sindacati del settore bancario si sono accordati su un' ampia cura dimagrante al personale della banca che però verrà mitigata da nuovi ingressi e dalla salvaguardia dei posti per i prossimi tre anni.
L' accordo raggiunto prevede 3.900 uscite entro il 2024. Si tratta di un piano che fissa tuttavia la volontarietà delle uscite che saranno incentivate. In cambio la banca farà 1.300 nuove assunzioni. E' previsto anche il turnover nel rapporto di un' assunzione ogni tre uscite e la stabilizzazione di 600 contratti di apprendistato.
Con questo accordo tutti gli esuberi previsti in Italia, Germania e Austria sono compresi nelle intese sindacali. Si tratta di un passo avanti importante alla vigilia del maxi aumento di capitale con cui è alle prese l' istituto e che partirà domani. Inoltre i 3.900 tagli vanno ad aggiungersi alle 6mila uscite già stabilite in precedenza. Lo snellimento del personale è la conseguenza della volontà dei vertici del gruppo, guidato da Jean Pierre Mustier, di chiudere oltre 800 filiali nell' ambito del piano di rilancio.
Una richiesta che aveva trovato la contrarietà dei sindacati, preoccupati che il mancato turnover provocasse problemi di operatività delle filiali. I sindacati erano poi critici sul fatto che a fronte delle perdite emerse in estate (che hanno spinto a varare il maxi aumento) ci fossero ricadute così pesanti sui dipendenti. Ora l' accordo prevede appunto l' assoluta volontarietà delle uscite e un meccanismo di turnover.
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Inoltre secondo i sindacati nell' orizzonte triennale del piano è stata data garanzia che non si procederà a nuovi esuberi o piani di uscita. È stato raggiunto anche un accordo sugli inquadramenti, sulla cassa sanitaria e sul premio 2016 che sarà corrisposto per 600 euro in contanti e 800 sotto forma di welfare.
«È un accordo, raggiunto dopo una trattativa durissima, che guarda al futuro e valorizza i lavoratori in un' ottica di netta discontinuità col passato. Oggi possiamo dire che azienda e dipendenti scommettono insieme sul rilancio del gruppo. È stata, infatti, respinta l' impostazione iniziale dell' azienda che puntava unicamente a una drastica riduzione dell' occupazione.
Abbiamo ottenuto la garanzia che verranno mantenuti i livelli occupazionali stabiliti nel piano almeno per i prossimi tre anni, oltre 2000 nuove assunzioni, un impegno esigibile sulle pressioni commerciali a tutela dei dipendenti. Dopo sei anni, sono inoltre stati sbloccati i percorsi di carriera con un nuovo accordo sugli inquadramenti», commentano Mauro Morelli, segretario nazionale Fabi e Stefano Cefaloni, Coordinatore Fabi Unicredit.
È stata, infine, istituita una commissione bilaterale sulle pressioni commerciali con l' individuazione di un referente aziendale che interverrà in maniera concreta, su segnalazione, in caso di comportamenti lesivi della professionalità e della dignità dei lavoratori. «È un ottimo risultato in una situazione difficile e il piano di 1.300 giovani da assumere rappresenta il valore aggiunto rilanciare la banca - afferma Agostino Megale, segretario generale Fisac Cgil -. La trattativa è stata difficile perché il contesto della banca è complicato e aver raggiunto questo risultato sancisce che l' unità dei sindacati è riuscita non solo a mantenere il tavolo compatto in tutta la contrattazione ma anche a produrre un risultato in evoluzione anche rispetto al passato».