giorgia meloni conti dell italia debito pubblico pil

SI TORNA ALLO ZERO VIRGOLA – BRUTTE NOTIZIE DA BANKITALIA: A PRIMAVERA LA RICCHEZZA NAZIONALE HA SMESSO DI CRESCERE. NEL 2024 IL PIL SALIRÀ SOLO DELLO 0,9% - LA STIMA TIENE CONTO DEL CALO PROGRESSIVO DELL’INFLAZIONE E DEI MAGGIORI INVESTIMENTI PUBBLICI DEL PNRR, DANDO PER SCONTATO CHE VENGANO “MESSI A TERRA”. SE COSÌ NON FOSSE, SAREBBERO GUAI…

Estratto dell’articolo di Paolo Baroni per “La Stampa”

 

CONTI DELL ITALIA - DEBITO PUBBLICO E PIL

Nel secondo trimestre di quest'anno la crescita della ricchezza nazionale si è arrestata, certifica la Banca d'Italia. Che sempre ieri ha registrato un nuovo record assoluto del debito pubblico italiano che a maggio ha raggiunto quota 2.816,7 miliardi di euro, 59,8 in più della fine del 2022. In pratica, secondo le stime, si tratta di 47.862 euro a italiano, 107.483 a famiglia. […]

 

La frenata di primavera, stando all'ultimo Bollettino di previsione diffuso ieri da via Nazionale, è dovuta essenzialmente alla diminuzione della produzione manifatturiera, frenata in particolare dall'indebolimento del ciclo industriale globale […], e delle attività nel settore delle costruzioni. «In attesa che lo stimolo derivante dal Pnrr si dispieghi pienamente», infatti, l'attività nel settore dell'edilizia si sarebbe ridotta «risentendo della graduale attenuazione degli effetti degli incentivi fiscali legati al superbonus 110%».

 

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

Dal lato della domanda il Pil sarebbe stato sostenuto ancora dai consumi, soprattutto dai servizi a partire da quelli turistico ricreativi. E per fortuna che già nel primo trimestre di quest'anno avevamo acquisito un bel +1,3% di crescita, livello che la Banca d'Italia conferma per l'anno in corso, mentre rivede al ribasso le stime del 2024, quando il Pil salirà appena dello 0,9% (anziché dell'1,1 previsto dal governo), e quelle del 2025 (+1%).

 

Insomma dopo il boom del 2021-2022 iniziamo a decelerare tornando ad una crescita sotto il punto percentuale. È la maledizione dello zero virgola che ci perseguita da decenni ormai. La colpa di questa frenata viene individuata essenzialmente in un fattore: l'indebolimento della dinamica degli investimenti privati, che si accentuerebbe nella seconda metà di quest'anno e nel 2024 per effetto dell'aumento dei tassi di interesse e dell'irrigidimento delle condizioni di accesso al credito.

giorgia meloni giancarlo giorgetti

 

L'impatto sul Pil potrebbe essere anche più rilevante se non fosse compensato dal calo progressivo dell'inflazione e dai maggiori investimenti pubblici programmi nel Pnrr, che (sottinteso) la Banca d'Italia da per scontato che vengano messi a terra. Altra incognita tutta da verificare.

 

Quanto ai prezzi al consumo in primavera l'inflazione è ancora scesa (pur restando su livelli molto elevati), grazie alla decisa diminuzione della componente energetica che si è riflessa sui beni alimentari, su quelli industriali non energetici e a giugno anche in parte sui servizi. Quest'anno l'aumento dei prezzi sarebbe pari al 6% e poi scenderebbe al 2,3 nel 2024 ed al 2% nel 2025. […]

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…