iliad niel genish

TIM FA BOOM! – “ILIAD VIOLA LE LEGGI ANTITERRORISMO”. TIM ACCUSA LA COMPAGNIA LOW COST FRANCESE, ARRIVATA IN ITALIA CON UN’OFFERTA ULTRA COMPETITIVA – SECONDO GENISH IL MECCANISMO DI ATTIVAZIONE DELLE SIM NON PREVEDE IL RICONOSCIMENTO DIRETTO DEL TITOLARE, CHE NON DEVE NECESSARIAMENTE COINCIDERE CON L’INTESTATARIO…

L. Mar. per "il Messaggero"

 

iliad sim

La questione sarebbe stata presa molto sul serio. Da qualche giorno sarebbero anche partite delle verifiche sul campo per controllare se, quanto denunciato da Tim, sia vero. La società guidata da Amos Genish ha acceso un faro sulle modalità di attivazione delle sim card di Iliad, la compagnia low cost francese che fa capo a Xavier Niel, da poco sbarcata in Italia.

 

Tim ha inviato nei giorni scorsi un' istanza con la quale chiede al Dipartimento di Sicurezza del ministero dell' Interno, alla Polizia Postale, alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e alla Direzione generale per i servizi di comunicazione del ministero dello Sviluppo, se il meccanismo di attivazione, sia online che fisico, delle sim card di Iliad non violi le norme della legge Pisanu contro il terrorismo.

AMOS GENISH

 

Il punto, come emerge dalla denuncia di Tim, è che le norme prevedono un «riconoscimento diretto» di chi compra e attiva una sim card per il traffico telefonico. «Ogni impresa», spiega nella sua istanza Tim, «è tenuta a rendere disponibili, anche per via telematica, al centro di elaborazione dati del ministero dell' interno, gli elenchi di tutti i propri abbonati e tutti gli acquirenti del traffico prepagato della telefonia mobile, che sono identificati prima dell' acquisizione del servizio».

 

iliad presentazione benedetto levi

Nelle procedure messe in atto da Iliad, sostiene invece Tim, ci sarebbero diversi bug. La procedura online di acquisto della sim di Iliad, per esempio, prevede l' inserimento dei dati in anagrafica, la registrazione di un videomessaggio e l' upload di un documento, che però, sostiene Tim, sono asincroni e senza riconoscimento de visu.

 

Il controllo dei documenti verrebbe fatto da un consulente prima della spedizione della sim, ma non è necessario che il titolare della carta di credito coincida con l' intestatario della nuova linea. La sim, poi, viene attivata direttamente dal cliente nell' area self service della società telefonica.

XAVIER NIEL ILIAD

 

IL PROCESSO

Secondo Tim la legge Pisanu antiterrorismo escluderebbe la possibilità per gli operatori di ricorrere a procedure totalmente automatizzate che prevedano l' acquisizione dei dati anagrafici del cliente e l' acquisizione della riproduzione del documento tramite modalità telematiche, o per corrispondenza, senza espletare nemmeno al momento della consegna della sim l' attività di controllo dell' identità del sottoscrittore.

 

AMOS GENISH2

La procedura di Tim per la vendita on line delle sim, prevede in diversi passaggi il riconoscimento diretto. È prevista una videochiamata con un operatore che verifica che il viso del cliente corrisponda a quello sul documento e, inoltre, la coincidenza dell' intestazione della carta di pagamento.

 

La sim poi viene attivata dopo il riconoscimento con una videochiamata oppure effettuato direttamente dal postino che la consegna. Dubbi, la società guidata da Genish, li ha espressi anche sulla vendita delle sim card di Iliad tramite i cosiddetti «sim box», dei distributori automatici installati per adesso in alcuni centri commerciali ma che presto potrebbero sbarcare anche nelle stazioni.

sim box iliad

 

In pratica, secondo il dossier messo a punto da Tim, per ottenere tramite queste sim box la scheda telefonica, basta inserire i dati anagrafici, registrare un videomessaggio e caricare il documento, due fasi che avvengono in maniera asincrona e senza riconoscimento de visu. La presenza dei commessi, denuncia Tim, è solo per l' assistenza operativa senza nessuna consegna di documentazione di attivazione.

 

Anche in questo caso non sarebbe necessario che la carta di credito o il bancomat siano intestati al titolare della sim. Il processo di acquisto, denuncia insomma Tim, si perfeziona anche se il titolare della carta di credito, e quindi del conto corrente, è diverso dall' intestatario della sim. La richiesta della società di Genish, in realtà, non è quella di bloccare le modalità di vendita di Iliad, ma semplicemente, se lecite, di consentirle anche agli altri operatori in modo da non falsare la concorrenza.

XAVIER NIELiliad

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…