borse spread

IL MERCATO SI PORTA AVANTI E LE BANCHE GIÀ PREZZANO LO SPREAD A 300 PUNTI – I TITOLI BANCARI INFARCITI DI BTP SONO I PRIMI A PAGARE L’INSTABILITÀ POLITICA E LA CRISI DI GOVERNO. NEL SOLO COMPARTO FINANZIARIO SONO STATI BRUCIATI PIÙ DI 3 MILIARDI DI EURO – PIAZZA AFFARI APRE IN CALO, IL DIFFERENZIALE A 229 PUNTI BASE: SE AUMENTASSE DI ALTRI 100 PUNTI PER LE QUOTAZIONI DEGLI ISTITUTI DI CREDITO SAREBBE UN DISASTRO: GLI ISTITUTI PIÙ ESPOSTI SONO…

Borsa: Milano apre in calo, spread stabile

Da www.ansa.it

 

DI MAIO SPREAD

Apre in calo Piazza Affari. Il Ftse Mib cede lo 0,4% a 20.181 punti. Restano sotto pressione il settore cementiero con Buzzi Unicem, la paggiore del listino, che cede il 2,3%. Cementir cede lo 0,67%. Vendute le banche con Bper in ribasso del 1,97%, Ubo Banca dell'1,2%, Banco Bpm dello 0,89% e Unicredit dello 0,69%, più contenuto il calo di Intesa Sanpaolo (-0,35%). In controtendenza l'energia e le utility con Snam in rialzo dello 0,14%, A2A dello 0,23%, Terna dello 0,23 per cento.

DI MAIO SALVINI CONTE

 

Avvio di giornata senza variazioni per lo spread tra Btp e Bund tedesco che segna 229 punti base come ieri in chiusura di giornata.Il rendimento del titolo decennale italiano scende all'1,68%.

LUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINI INVECCHIATI CON FACEAPP

 

Le banche già prezzano uno spread a 300 punti

Maximilian Cellino per “il Sole 24 Ore”

 

Che le banche italiane custodiscano una quantità rilevante di BTp nei propri forzieri non è certo un mistero, e non sorprende quindi che le loro azioni in Borsa siano anche particolarmente sensibili alle oscillazioni dei prezzi dei titoli di Stato italiani e alla distanza dei rendimenti da quelli tedeschi, il famigerato spread. Ciò che fa riflettere è la reazione degli investitori, non sempre giustificata nella rapidità e nell' ampiezza, almeno quando si vanno a considerare le implicazioni nell' immediato.

SPREAD DI CITTADINANZA

 

Prendiamo per esempio il venerdì nero di alcuni giorni fa, caratterizzato dalla fuga dal rischio degli asset tricolori dopo la formalizzazione dell' apertura della crisi di governo. Il rendimento del BTp decennale è passato in un sol giorno dall' 1,54% all' 1,82% e lo spread sul Bund è cresciuto di 29 punti base a quota 240, mentre Piazza Affari ha lasciato sul terreno il 2,48% con le azioni del settore bancario (-4,49%) in prima linea nel tiro al bersaglio.

 

 A conti fatti però una penalizzazione simile, con oltre 3 miliardi di euro di capitalizzazione andati in fumo nel solo comparto finanziario, sarebbe secondo le simulazioni condotte da Equita Sim analizzando ai raggi X i portafogli di bond sovrani delle banche italiane coerente con un aumento implicito dello spread di ben 92 punti base: è come se il mercato avesse fatto un balzo in avanti e prezzato uno spread Italia-Germania già oltre 300 punti.

di maio salvini

 

Un fenomeno del genere non rappresenta certo una novità: «Il mercato finisce per anticipare già un quadro macroeconomico in peggioramento e una possibile recessione, ma è anche evidente che in una situazione del genere è soprattutto sui titoli finanziari che si scaricano tutte le tensioni», osserva Giovanni Razzoli, analista per il settore bancario di Equita. Il fatto che gli istituti di credito finiscano per essere puniti anche oltre i propri demeriti oggettivi non cancella però l' evidente insidia rappresentata da quel legame con i BTp che resta sempre solido, nel bene e nel male, nonostante i tentativi in atto per allentarlo.

spread btp bund

 

Al di là dell' ampio utilizzo di derivati per coprire il rischio tassi, nell' ultimo anno le banche italiane hanno in effetti limato l' ammontare di titoli di Stato italiani in portafoglio, visto che in base alle stime di Equita lo scorso giugno i principali 9 gruppi ne avevano 152,6 miliardi contro i 155,2 miliardi di 12 mesi prima su un ammontare complessivo di 390 miliardi di bond pubblici detenuti. Oppure li hanno semplicemente spostati nel bilancio, iscrivendoli come fair value at cost in modo che non debbano essere valutati necessariamente al prezzo di mercato e che non vadano a impattare sul patrimonio: il peso di questa voce (un tempo conosciuta anche come held to maturity) sul totale è infatti cresciuto nel complesso dal 26% al 39% nell' ultimo anno, a scapito dei BTp classificati come fair value through profit and loss (ex trading) o come fair value through other comprehensive income (ex available for sale). Tutto questo non appare però sufficiente a metterle al riparo nei momenti in cui sul mercato soffia la tempesta, anche perché non sempre gli investitori sono in grado di valutare simili sottogliezze, pur quanto importanti.

unicredit

 

Va anche detto che il panorama degli istituti di credito nazionali appare piuttosto variegato quando si parla di titoli di Stato detenuti, così come del resto avviene per molti altri aspetti.

Limitando infatti lo spettro ai soli BTp, sono UniCredit (52,9 miliardi) e Intesa Sanpaolo (34,3 miliardi) a detenere come prevedibile gli importi più elevati in termini nominali, ma quando si mettono a confronto queste cifre con il Common equity Tier 1 (Cet1) le due «big» italiane registrano i rapporti più bassi (rispettivamente 118% e 99%). Ben diverso è per esempio il peso sul patrimonio dei titoli del Tesoro in pancia a Banco Bpm, Mps e Popolare Sondrio (2 volte) o a Creval se (oltre 3 volte), che in teoria dovrebbero essere anche le più sensibili in Borsa agli sbalzi d' umore dello spread.

MONTE DEI PASCHI

 

La simulazione effettuata da Equita indica che un aumento dello spread BTp-Bund di 100 punti base deprimerebbe le quotazioni di Borsa del settore finanziario italiano del 3,7 per cento: si va dall' 1,6% di Ubi fino all' 8,5% di Popolare Sondrio per finire addirittura a oltre il 20% nel caso di Mps. E provocherebbe anche una riduzione media del patrimonio Cet1 di 26 punti base (con picchi oltre i 40 centesimi ai danni di Popolare Sondrio, Credem e ancora Mps), con implicazioni non facili da gestire nel caso in cui questo parametro scivolasse sotto i limiti fissati dalle banche centrali e costringesse le stesse banche a onerose ricapitalizzazioni o a ridurre i proprio finanziamenti alla clientela.

 

conte e tria

Venerdì scorso si è per certi versi anche andati oltre un impatto simile, perché ad aggravare la situazione sono state le perdite di chi pesa di più in termini di capitalizzazione. E per quanto gli investitori abbiano probabilmente esagerato con la dose, sottovalutare il segnale sarebbe ugualmente un delitto.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)