LO SPREAD TORNA SOTTO 500 (476) - I FUTURES DI WALL ST. SPINGONO LE BORSE (MILANO ACCELERA +3,4%) - LA SMENTITA DELL’FMI: NESSUN CONTATTO ON L’ITALIA PER GLI AIUTI - LA MINACCIA DI MOODY’S: A RISCHIO DEFAULT MULTIPLI IN UE - GERMANIA: “ELITE BOND? FANTASIE” - LA PUBBLICITÀ “PREVENTIVA” DI EDF - IL GELO TRA BOTIN E I BANKER DI LONDRA - MICROSOFT LEGGE I CONTI DI YAHOO! (ACQUISIZIONE VICINA?)…

1. FTSE MIB ACCELERA A +3,4%, SPREAD GIU' A 476 PUNTI...
Radiocor - Piazza Affari allunga ancora il passo, mentre lo spread si riduce a 476 punti. Il Ftse Mib sta segnando un progresso del 3,3% e sta guidando i ri alzo in Europa: Parigi guadagna il 2,9%, Francoforte il 3,1% e Londra l'1,7%. Volano le banche, Bper vanta un progresso del 5,1%.

2. BORSA: EUROPA POSITIVA CON FUTURES USA...
(ANSA) - Apertura di settimana positiva per le principali borse europee, sulla scia delle piazze asiatiche e con i futures su Wall Street in forte rialzo (+1,6% i contratti sul Dow Jones e +1,87% quelli sul Nasdaq), in attesa di conoscere i dati sulle vendite di case (ore 16) e l'indice dell'attività manifatturiera a novembre misurato dalla Fed di Dallas (ore 16.30), previsto in rialzo del 5%. Gli acquisti si concentrano su banche, auto e titoli assicurativi.

Rally di Dexia (+16,44%) a Bruxelles dopo l'accordo raggiunto per tagliare il deficit del gruppo e la disponibilità del Belgio di garantire il debito della banca fino a 54,5 miliardi di euro. Occhi puntati anche sulla greca Piraeus (+7,04%), su Bank of Ireland (+7,69%) e su Natixis (+4,69%). Bene gli assicurativi Ing (+5,89%), Axa (+5,77%), Swiss Re (+3,44%) e Aviva (+2,89%). Acquisti in campo automobilistico su Volkswagen (+3,03%), Renault (+2,45%) e Peugeot (+2,01%).

Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse europee. - Londra +1,39% - Parigi +2,16% - Francoforte +2,20% - Madrid +1,92% - Amsterdam +1,72% - Stoccolma +2,77% - Zurigo +1,24%.

3. BORSA: ASIA IN RIPRESA CON MINI-YEN E VENDITE USA...
(ANSA) - Il rialzo dell'euro sul dollaro (+0,5%) e sullo yen (+0,3%) insieme alle vendite al dettaglio Usa superiori alle attese registrate nel Giorno del Ringraziamento (+16%) hanno spinto i listini asiatici decisamente al di sopra dei livelli minimi toccati nelle ultime sedute. Tokyo ha guadagnato l'1,5%, Hong Kong, ancora aperta, sale di oltre il 2% e Sidney ha chiuso con un rialzo dell'1,8%. Le vendite al dettaglio in forte espansione hanno favorito i grandi esportatori di auto, elettronica e abbigliamento. Inversione di tendenza anche per i titoli delle materie prime, penalizzati nelle ultime sedute, dopo il rialzo messo a segno dai metalli: il rame è salito del 3,5% a 7.480 dollari la tonnellata e l'oro è salito dell'1,3% a 1.705,25 dollari l'oncia.

Occhi puntati a Tokyo sul siderurgico Mitsui Mining (+8%), sugli automobilistici Honda (+4,14%) e Toyota (+2,9%) e sui finanziari Nomura (+4,35%) e Shinsei Bank (+4,11%), mentre ha sofferto ancora una volta Olympus (-10,57%), alle prese con lo scandalo dei conti truccati nel 2008. Sugli scudi il produttore di schermi piatti Lg (+8,6%) a Seul. In luce sulla piazza di Hong Kong il colosso dell'export tessile negli Usa Li & Fung (+8,82%) insieme al rivale Esprit Holdings (+1,92%), mentre a Sidney oltre agli estrattivo-minerari Oceanagold (+8,93%), Aquila Resources (+6,62%) e Alumina (+6,4%) ha corso Qantas Airways (+3,44%), spinta dalle previsioni sui conti di fine esercizio, migliori rispetto alle stime degli analisti.

Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse di Asia e Pacifico. - Tokyo +1,56% - Hong Kong +2,05% (seduta in corso) - Shanghai +0,12% - Taiwan +1,68% - Seul +2,19% - Sidney +1,85% - Mumbai +2,28% (seduta in corso) - Singapore +1,45% - Bangkok +1,33% - Giakarta +0,99% (seduta in corso).

4. FMI, NESSUN CONTATTO CON ITALIA PER AIUTI...
(ANSA-AFP-REUTERS) - Il Fondo monetario internazionale smentisce contatti con l'Italia per un piano di aiuti: "Non ci sono colloqui con le autorità italiane su un programma di finanziamento", ha risposto un portavoce del Fmi alle domande dei giornalisti.

Il quotidiano La Stampa aveva parlato di un piano di sostegno dell' Fmi all' Italia da 600 miliardi, e di contatti tra Roma e il direttore generale del Fondo, Christine Lagarde, per un 'prestito' per dare al governo Monti 18 mesi indispensabili per le necessarie riforme. Indiscrezioni accolte dal no comment del governo. Il Fmi ha stimato a settembre che lo Stato italiano ha bisogno di fondi lordi per 380 miliardi di euro. Fonti a Roma hanno affermato all'agenzia Reuters di non essere a conoscenza di una richiesta di aiuto da parte italiana.

5. MOODY'S, A RISCHIO RATING UE, POSSILI PIU' DEFAULT...
(Serena Di Ronza per l'ANSA) - Le probabilità di più default fra i paesi dell'area euro "non sono più insignificanti". E "una serie di default aumenterebbe significativamente la possibilità che uno o più paesi, oltre al default, escano da Eurolandia". L'allarme è dell'agenzia internazionale di rating Moody's, secondo la quale nelle ultime settimane le probabilità di uno scenario negativo per l'area euro sono aumentate con "l'incertezza politica in Grecia e in Italia e il peggioramento delle prospettive economiche".

L'agenzia avverte: in assenza di misure che nel breve termine stabilizzino i mercati, le valutazioni sui paesi dell'area euro e dell'Unione Europea potrebbero essere riviste. Moody's prevede di completare la revisione dei rating dell'area euro nel primo trimestre 2012. Lo scenario di Moody's - afferma l'agenzia in un rapporto - resta basato su una tenuta dell'area euro, ma anche questo scenario positivo "porta con sé implicazioni molto negative sul rating". "La rapida escalation della crisi del debito dell'area euro e del settore bancario sta minacciando tutti" i rating sovrani europei, afferma Moody's sottolineando che l'aumento della pressione su Eurolandia ha spinto le autorità ad agire rapidamente per riportare fiducia.

"L'area euro ha punti di forza finanziari ed economici, ma la debolezza istituzionale continua a frenare la risoluzione della crisi e pesa sui rating. Eurolandia è vicina a un bivio che la porterà o verso una più stretta integrazione o verso una maggiore frammentazione", con il default e l'uscita dall'area di uno o più paesi. "Le probabilità di default multipli fra i paesi dell'area euro non sono più insignificanti. Più la crisi di liquidità continua, più rapidamente le possibilità di default aumentano. Una serie di default aumenterebbe la probabilità che uno o più paesi non solo facciano default ma lascino l'euro. Uno scenario con più uscite avrebbe impatti negativi" sul rating dei paesi dell'area euro e dell'Unione Europa.

6- MORNING NOTE: ECONOMIA E FINANZA DAI GIORNALI
Radiocor - CRISI EURO: Patto a tre per l'Europa. Sarkozy: Monti rispetti gli impegni. Obama alla Ue: intervenga la Bce per evitare il crac, 'subito liquidita' illimitata' (dai giornali). I leaders europei negoziano nuovi legami fiscali per prevenire la rottura dell'euro (The Wall Street Journal, pag.1). Berlino, dieci giorni per salvare l'euro. C'e' un piano operativo per la nuova moneta: banche chiuse e frontiere controllate (La Repubblica, pag. 4). Il Fmi ha in mente un prestito da 600 miliardi per salvare il Paese (dai giornali). Fitch spinge per una riforma del mercato delle assicurazioni sul debito sovrano (Financial Times, pag.15). Tutte le difese (possibili) per salvare l'euro (Il Corriere della Sera, pag. 8). L'insostenibile eredita' di Berlusconi. Un debito cresciuto di 546 miliardi (Affari&Finanza, pag.1,8)

GOVERNO: Frustata o rigore? Il Governo al bivio (La Stampa, pag. 1-6,7). Bersani: 'Serve una manovra equa e poco recessiva'. Intervista al segretario del Pd (Il Messaggero, pag. 5). Banca del Sud appesa al si' di Monti (Il Giornale, pag. 23)

VERTICI UE: Eurogruppo ed Ecofin devono sciogliere cinque nodi intricati (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag.13)

BANCHE: Le banche europee sentono crisi di approvvigionamento. Nuovi timori per la corsa a tappare i buchi in bilancio (Financial Times, pag.1, pag. 17). Banche a caccia di ricoperture (Financial Times, The Lex Column, pag.14). Perche' l'Eba soccombe all'America (Affari&Finanza, pag.1,10).

PENSIONI: Pronto il dossier per la riforma (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag. 1,2,3)

PATRIMONIALE: Apertura del Pdl (La Repubblica, pag. 6)

PRIMA CASA: Tasse sulla prima casa in cerca di equilibrio (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag.6)

FONDAZIONE MPS: Le banche rivedono le maglie del prestito. Vertice con Mediobanca, Credit Suisse e altri creditori (Il Giornale, pag. 23). L'ultima battaglia di Mussari sulla linea del Piave di Mps (Affari&Finanza, pag.21)

FIAT: Il paracadute di Marchionne e' a stelle e strisce (CorrierEconomia, pag.1,2,3). Fiat, il fattore Marchionne. Tutti gli accordi targati Fiom che non passano al Lingotto (Affari&Finanza, pag.4)

UNICREDIT E INTESA: La corsa parallela. Concorrenti si', ma non cosi' lontani (CorrierEconomia, pag.1, 4)

ALITALIA E FERROVIE: Prove di accordo. Sabelli: ecco il piano. Intervista all'a.d. di Alitalia, Rocco Sabelli (Affari&Finanza, pag.1,2)

GRUPPO LIGRESTI: Crisi di liquidita'. Don Salvatore rischia l'impero (Affari&Finanza, pag.1,15)

UBI: A meta' del guado, proventi operativi in calo. Lettera all'investitore (Affari&Finanza, pag.1,16)

SAN RAFFAELE: Favori dai Servizi e sabotaggio del vicino: i segreti di don Verze' (Il Corriere della Sera, pag. 1,18)

RICERCA: Dalla Ue piu' fondi alla ricerca in azienda. Piano da 80 miliardi (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag. 1-21)

CINA: Il rischio valuta lancia il renminbi nell'import-export (Il Sole 24 Ore del Lunedi', pag.29)

AMBIENTE: Alla conferenza di Durban sul clima il mondo si presenta diviso. Solo la Ue vuole i tagli alle emissioni (dai giornali)


6. GERMANIA, NESSUNA IPOTESI 'ELITE BOND'...
(ANSA) - La Germania "non sta lavorando" a una proposta per l'introduzione dei cosiddetti 'elite bond', ossia obbligazioni congiunte emesse dai Paesi europei che vantano un rating di 'Tripla A'. Lo afferma il ministero delle Finanze tedesco in una nota - citata da Bloomberg - in cui si smentiscono come "assurde" le indiscrezioni pubblicate oggi dal giornale Die Welt. Secondo il quotidiano tedesco, Berlino starebbe studiando emissioni congiunte con Francia, Finlandia, Paesi Bassi, Lussemburgo e Austria.

7. LA CARICA DEI 122 SOCI NEL PATTO DI HERA
R. Fi. per "Il Sole 24 Ore" - Quando si è in tanti, bisogna muoversi per tempo. La moltitudine di soci (122) del patto di sindacato di Hera, ha iniziato le consultazioni per il rinnovo del patto. La proposta di rinnovo dei vincoli parasociali che blindano il capitale della multiutility bolognese guidata da Tomaso Tommasi di Vignano punta, secondo quanto apprende l'agenzia Radiocor, alla conferma della maggioranza del controllo in mano ai Comuni.

«Non cediamo quote», affermano fonti vicine al Patto. La proposta di rinnovo, che contiene anche l'indicazione di una riduzione dei componenti del Cda da 18 a 13 membri "dieci pubblici e tre privati" è attualmente al vaglio di diversi consigli comunali soci di Hera, in vista della scadenza del 31 dicembre prossimo. «Da Modena a Rimini - spiega la fonte - é già tutto fissato in calendario».

8. EDF AVVIA LO SBARCO SUL PICCOLO SCHERMO...
R. Fi. per "Il Sole 24 Ore" - C'è un filo elettrico sempre troppo corto. A contenderselo prima un concerto, poi un meeting tra manager, infine un ragazzino col suo portatile. Come chiosa una frase dal tono suadente: «L'elettricità è la nostra energia, è come se tutte le nostre vite passassero da questo filo». Sarebbe uno spot quasi perfetto quello che Edf, in vista dell'acquisizione di Edison, ha iniziato a mandare in onda sulle tv italiane, se non fosse per il fatto che il marchio di Foro Buonaparte non compare mai.

Una pubblicità "preventiva", insomma, che cade tuttavia in una fase delicata della trattativa tra italiani e francesi (da chiudere entro martedì prossimo) e in attesa del verdetto Consob sull'Opa. Se la Commissione chiedesse un'Offerta a premio, Edf potrebbe sempre minacciare l'asta, ma anche riflettere sul proverbio evocato di recente da mister Giovanni Trapattoni: non dire gatto se non ce l'hai nel sacco.

9. LA CITY COVA LA RIVALSA SUI BOND DI BOTIN...
G. Ve. per "Il Sole 24 Ore" - Fra Emilio Botin e i banker di Londra sembra essere calato il gelo. Il patron di Santander, nel tentativo di migliorare la solidità patrimoniale della propria banca, ha fatto una mossa che gli investitori istituzionali della piazza finanziaria inglese non hanno proprio gradito: cercare di cambiare 6,8 miliardi di euro in bond subordinati con nuove emissioni. Peccato che le condizioni del concambio siano state considerate così sfavorevoli che non solo vi ha aderito appena il 24% dei possessori, ma che molti istituzionali siano determinati a boicottare le future emissioni del Santander.

Gli investitori si sono trovati, infatti, di fronte a una scelta imbarazzante: accettare nuove emissioni con un rendimento di 150 punti base sul benchmark, svantaggioso rispetto ai valori del mercato secondario, oppure rimanere con in mano obbligazioni illiquide fino alla data di scadenza, cioè il 2015. Una fregatura che ben più di un asset manager ha imputato a Botin. Giurando di non comprare mai più nessuna delle sue emissioni.

10. MICROSOFT PIÙ VICINA ALLA PREDA YAHOO!...
R. Fi. per "Il Sole 24 Ore" - Microsoft potrà accedere alle informazioni finanziarie riservate di Yahoo!, a patto di non divulgare tali dati. Lo stabilisce un contratto firmato dalle due società. La notizia, scrive Bloomberg News, indica che l'azienda leader nel mercato dei software è sempre interessata all'acquisto - anche parziale - di Yahoo!. L'accordo permetterà a Micrsoft di accedere ai libri contabili del motore di ricerca per verificare la fattibilità del deal.

L'interesse di Microsoft per Yahoo! (con cui peraltro già collabora con profitto nel settore della pubblicità) non è una novità. Nel 2008 aveva inoltrato un'offerta (respinta) da 44,6 miliardi di dollari, mentre in ottobre si parlò di una cordata per chiudere l'affare. Un matrimonio servirebbe a Microsoft per crescere nei motori di ricerca e soprattutto per contrastare la "nemica" a Google.

 

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