IL FISCO BRACCA LA BRACCO: IL COLOSSO DEL PHARMA ACCETTA UNA TRANSAZIONE DA 41,6 MILIONI CON L’AGENZIA DELLE ENTRATE E SI RITROVA COL BILANCIO IN ROSSO

Andrea Montanari per Milano Finanza

La scure di Attilio Befera si è abbattuta sui conti del core business di Diana Bracco. Il colosso italiano del pharma e dei reagenti per uso diagnostico l'anno scorso ha pagato dazio, in termini di risultati di bilancio consolidati, a causa dell'accordo transattivo definito con l'Agenzia delle Entrate e saldato nel primo semestre di quest'anno.

Un macigno non da poco, come viene specificato nella relazione sui conti 2012 dell'azienda milanese che proprio lo scorso esercizio ha spento 85 candeline. E difatti, il gruppo che viaggia stabilmente sopra 1 miliardo di giro d'affari (oltre il 70% garantito dal principale asset, la Bracco Imaging) ha registrato un rosso consolidato di 6,6 milioni a fronte di un utile di 75,8 milioni del 2011.

A pesare è stato lo stanziamento in bilancio di una voce, Altre Imposte, di quasi 50 milioni, di cui 41,6 relativi «al contenzioso definito dalla controllata Imaging con la direzione regionale della Lombardia dell'Agenzia delle Entrate», si legge nel bilancio della capogruppo Bracco spa consultato da MF-Milano Finanza.

Nello specifico, il contenzioso è legato a due avvisi di accertamento relativi ai periodi d'imposta 2006 e 2007, nei quali il Fisco contesta alla società che fa riferimento al cavaliere del lavoro e vice presidente di Confindustria (con delega alla Ricerca & Innovazione) e già numero uno di Assolombarda e Federchimica, il trattamento fiscale dei dividendi incassati dalla controllata Imaging dalle consociate estere.

«Le principali contestazioni mosse nei confronti della società vertono sull'inapplicabilità della direttiva madre-figlia sulle cedole provenienti dall'Olanda e originate da redditi prodotti da stabile organizzazione svizzera e sulle politiche di transfer price adottate per l'esportazione di prodotti destinati a controllate in Paesi inserite nella white-list quali Usa, Germania e Regno Unito», viene specificato nella relazione di bilancio 2012.

L'azienda che è convinta di aver operato correttamente, ha comunque deciso di evitare lo scontro con le Entrate, soprattutto per la «significatività delle contestazioni (la cifra non è indicata nei documenti societari, ndr)» e per arrivare a un «accordo transattivo».

Operazione di grossa taglia definita per l'appunto in aprile (per l'anno 2006) e a maggio (per il 2007) dell'anno in corso. Va detto poi che comunque, sempre su questo filone e sul finire dello scorso anno, la capogruppo Bracco spa ha ricevuto altre due notifiche da parte degli uomini di Befera.

Nel mirino questa volta c'è un'operazione di concentrazione aziendale che aveva portato all'assorbimento di alcune controllate. Il Fisco ha contestato, in questo caso, «l'assenza di valide ragioni economiche», specificano i documenti di bilancio, «disconoscendo l'utilizzo delle perdite fiscali pregresse dell'incorporata Finever e la deducibilità degli interessi passivi originati da debiti pre-esistenti».

Ma questa volta il gruppo lombardo, convinto di aver operato in modo corretto e forte del parere di alcuni professionisti, ha fatto ricorso proprio a inizio 2013. Insomma, la guerra di posizione tra la Bracco e l'Agenzia delle Entrate è destinata a proseguire.

Queste vicissitudini fiscali non rallentano lo sviluppo industriale (ogni anno l'azienda destinata quasi il 10% del fatturato alla ricerca) che fa leva sui mercati esteri (più del 70% dei ricavi proviene da oltreconfine) a partire dai Paesi emergenti a quelli dell'Est Europa (Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca), oltre al consolidamento in Europa Continentale (Francia e Germania), negli Usa, in Corea del Sud e nell'intera America Latina soprattutto dopo l'acquisizione della società spagnola Justesa, radicata in Brasile, Messico e Argentina.

E proprio da Oltreoceano il gruppo Bracco attende novità importanti: quest'anno potrebbe arrivare dalla potente Fda americana il via libera a un prodotto di punta dell'azienda milanese, il Sonovue (ultrasuoni). Inoltre, a fine 2012 è stata rilevata la start up Silicon Valley Medical Inc (già fusa con la controllata Acist).

Per il 2014 la società che ha archiviato il primo trimestre con «una buona crescita generalizzata su tutti i segmenti di business tranne quello farmaceutico», come si legge nella relazione di bilancio, conta di proseguire «il rafforzamento, intensificando gli investimenti nella messa a punto di sistemi di qualità globale».

Strategie che, insieme a una particolare attenzione alle attività commerciali, sono considerate «essenziali al conseguimento della crescita prevista nel medio-lungo periodo».

 

Diana Bracco DIANA BRACCO DIANA BRACCO Diana Bracco - AssolombardaDiana Braccolap sc14 diana braccoATTILIO BEFERA

Ultimi Dagoreport

pier silvio berlusconi marina giorgia meloni sergio mattarella antonio tajani matteo salvini

AZZ! LA DUCETTA CI STA PENSANDO DAVVERO DI PORTARE L’ITALIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026 - PERCHÉ TANTA URGENZA? NON C’ENTRANO SOLO GLI SCAZZI CON IL TRUMPUTINIANO SALVINI, LA CERTEZZA DI AVER RAGGIUNTO, NELLO STESSO TEMPO, L’APICE DEL CONSENSO E IL MASSIMO DISGREGAMENTO DELL'OPPOSIZIONE: MA ANCHE LA CONSAPEVOLEZZA, TRA DAZI E INFLAZIONE, DI UN PROSSIMO FUTURO ECONOMICO ITALIANO MOLTO INCERTO - E PRIMA CHE SOPRAGGIUNGA UN CROLLO DI CONSENSI, MEJO COGLIERE IL MOMENTO PROPIZIO, DA QUI ALLA PRIMAVERA 2026, PER CONSOLIDARE IL GOVERNO (SEMPRE CHE MATTARELLA DECIDA DI SCIOGLIERE LE CAMERE) – ALTRA ROGNA PER GIORGIA E' IL FUTURO DI FORZA ITALIA: I PARLAMENTARI CHE FANNO CAPO A MARINA BERLUSCONI SCALPITANO DA UN PEZZO PER UN GOVERNO PIU' LIBERAL ED EUROPEISTA. MA UN SOSTITUTO DELL'INETTO TAJANI NON SI TROVA (ANNI FA IL CAV. L'AVEVA INDIVIDUATO IN GUIDO CROSETTO) - L'ULTIMO FORTE STIMOLO CHE SPINGE LA PREMIER AD ANDARE AL VOTO NELLA PRIMAVERA 2026 POTREBBE ESSERE ANCHE QUESTO: SAREBBE UN GOVERNO MELONI NEL 2029 A GESTIRE IN PARLAMENTO L'ELEZIONE DEL NUOVO CAPO DELLO STATO (E L'UNDERDOG GIORGIA FRA DUE ANNI FESTEGGERA' QUEL MEZZO SECOLO NECESSARIO PER SALIRE SUL COLLE PIU' ALTO...) 

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO