paolo savona

VA AI SUPPLEMENTARI L’OFFERTA DI INTESA SANPAOLO SU UBI. IERI IN TARDA SERATA LA CONSOB HA ALLUNGATO A SORPRESA DI DUE GIORNI, FINO GIOVEDÌ 30, IL PERIODO PER LE ADESIONI. L’AUTHORITY GUIDATA DA PAOLO SAVONA ERA GIÀ INTERVENUTA PER IMPORRE A UBI DI CORREGGERE IL «CALCOLATORE» SUL CONCAMBIO MESSO A DISPOSIZIONE SUL SITO, PER INCLUDERVI IL PREMIO IMPLICITO (IL 44,7%) - IERI SERA LE ADESIONI ERANO ARRIVATE AL 43%, MA I FONDI SI MUOVONO SEMPRE ALL'ULTIMO SECONDO

Fabrizio Massaro per www.corriere.it

paolo savona

 

Va ai supplementari l’offerta di Intesa Sanpaolo su Ubi. Ieri in tarda serata la Consob ha allungato a sorpresa «d’ufficio» di due giorni, fino giovedì 30, il periodo per le adesioni. L’authority guidata da Paolo Savona era già intervenuta in mattinata per imporre a Ubi di correggere il «calcolatore» sul concambio messo a disposizione dei soci sul sito, per includervi il premio implicito dell’opas (il 44,7%). Una mano tesa ai piccoli soci. La componente retail in Ubi pesa storicamente per il 30% ma tra adesioni e vendite in Borsa il capitale residuo in loro possesso venerdì era stimato al 5-6%.

 

Non chiuderà dunque più oggi l’opas, la prima «non concordata» in Italia, sulla banca bresciano-bergamasca presieduta da Letizia Moratti e guidata dal ceo Victor Massiah. Ieri sera le adesioni erano arrivate al 43%. L’ultima parola l’avranno comunque i fondi istituzionali, che con circa il 50% di Ubi storicamente controllato sono in grado di decidere la partita.

carlo messina

 

E sono due soprattutto i fondi sotto i riflettori: Silchester e Parvus, entrambi all’8%. E il primo si è detto pronto a consegnare le azioni, portando le adesioni sopra il 50%. Ma in generale i fondi attendono sempre l’ultimo momento utile per muoversi. Per questo motivo dal fronte di Intesa Sanpaolo l’andamento delle adesioni, 11 punti in più dal 32,6% di venerdì, viene considerato «in linea» con le previsioni e tale da centrare l’obiettivo primario: il 66,7%. In ogni caso i due giorni in più giocano a favore di Intesa.

 

 

ubi - Victor Massiah, Letizia Moratti e Andrea Moltrasio

Nel weekend un endorsement è arrivato da Davide Serra, a capo del fondo Algebris che a Il giornale d’Italia ha parlato di operazione «per noi è molto positiva, sia per il sistema bancario che per l’Italia. C’è bisogno di banche più grandi e più forti e di meno banche e ridurre i costi di struttura» e l’opas «darà un impulso forte al consolidamento e alla ristrutturazione del sistema».

 

Serviranno ancora tre giornate di Borsa per capire se Intesa avrà raggiunto o no la quota fatidica del 66,7% che le darà il controllo di diritto dell’assemblea straordinaria per procedere alla fusione delle due banche; senza quella soglia, Intesa potrebbe comunque proporre la fusione in assemblea — dato che mai si presenta il 100% del capitale — oppure procedere comunque alla cessione dei 523 sportelli per limiti antitrust da Ubi a Bper come da impegni assunti con il garante.

giandomenico genta victor massiah

 

Ieri il titolo Ubi, che dal 18 febbraio — primo giorno dopo l’annuncio dell’allora ops — era agganciato ai prezzi di Intesa Sanpaolo, è crollato dell’8,82% a 3,3 euro rispetto al concambio che, tra 17 azioni Intesa ogni 10 Ubi e 0,57 euro in contanti ad azione, valorizza 3,62 euro la banca sotto scalata. Ubi insomma comincia a perdere parte del premio (il 44,7%) riconosciuto da Intesa. È un fatto tecnico: non è possibile portare in adesione i titoli acquistati il 27 e il 28 luglio, dato che ci vogliono due giorni per avere in mano le azioni. Di conseguenza, può aderire solo chi era socio alla chiusura di venerdì. Sono i calcoli degli arbitraggisti, investitori esperti a sfruttare le variazioni di prezzo tra società legate l’una all’altra. Oggi, dopo la decisione inedita della Consob, ci dovrebbe essere un giorno in più per gli arbitraggi.

Edoardo Mercadante - Parvus

 

E per decidere sulle adesioni o meno. Fra i soci storici, è già arrivato il sì delle Fondazioni Crc (5,9%) e Banca del Monte di Lombardia (3,9%), di Cattolica (1%) e del patto dei soci bresciani (8%) mentre quello dei soci bergamaschi ha deciso di lasciare libertà di scelta. Ubi si è difesa con forza riuscendo anche a ottenere un rilancio — 652 milioni in più — anche se ha ribadito che «nonostante il riconoscimento della componente in denaro, l’offerta non riconosca appieno il valore complessivo di Ubi».

Ultimi Dagoreport

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…