
DA BANCA ROSSA A BANCA ROSA – IL MONTE DEI PASCHI RINNOVA IL CDA E ADESSO 7 MEMBRI SU 14 SONO DONNE – TRA LORO C’È ANCHE FIORELLA KOSTORIS, CHE POTREBBE PRENDERE IL POSTO DI PROFUMO ALLA PRESIDENZA – BRACCIO DI FERRO CON NOMURA SUI DERIVATI
Gianluca Paolucci per “la Stampa”
La banca rossa diventa la banca rosa. Mps si presenta all’appuntamento con il mercato per l’aumento di capitale da tre miliardi di euro approvato ieri dall’assemblea con un cda radicalmente rinnovato e con sette donne su quattordici componenti. Alessandro Profumo, confermato presidente «a tempo», al termine di 11 ore d’assemblea - quindici punti all’ordine del giorno, dal bilancio 2014 al rinnovo del consiglio all’aumento - ribadisce la sua volontà di lasciare per fare l’imprenditore. E anche per il suo successore potrebbe spuntare una «quota rosa», l’economista Fiorella Kostoris, appena entrata in cda.
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Raccontare per l’ennesima volta il passaggio del guado però questa volta è più difficile. Fabrizio Viola ripercorre le tappe e i progressi fatti durante il suo mandato da amministratore delegato arrivato nel 2012 in una banca tecnicamente fallita. Ma al termine della maratona assembleare non nasconde che non si aspettava un triennio così difficile e alla domanda se lo rifarebbe risponde solo «oggettivamente no».
Di fronte intanto nell’immediato c’è da risolvere il problema Alexandria. Il derivato ristrutturato nel 2009 che ancora oggi pesa e molto nei conti dell’istituto e che la Bce ha imposto di chiudere entro il 26 luglio prossimo «salvo impedimenti legali». Impedimenti che, come spera Mps, potrebbero essere quelli arrivati con l’indagine di Milano e l’iscrizione nel registro degli indagati di Nomura.
A dare nuovo impulso alla vicenda è anche la notizia dell’individuazione di un passaggio di denaro tra l’ex Nomura Raffaele Ricci e l’ex capo della finanza di Mps Gianluca Baldassari, riferita nei giorni scorsi da La Stampa. In un comunicato emesso nella tarda serata Mps ha spiegato di prevedere un aumento della richiesta di danni a Nomura ben oltre il miliardo attuale.
Intanto Alexandria assorbe capitale per 5 milioni ogni punto base di spread, secondo i calcoli fatti dai due manager nella loro lettera alla procura di Milano del febbraio scorso, e pesa per oltre il 35 per cento sul patrimonio di vigilanza. Viola ha chiarito che non ci sarà nessun impatto sul patrimonio dalla chiusura dell’operazione.
Ma la giornata di ieri è anche quella della elezione degli organi amministrativi. Confermati presidente e Ad, mentre il rappresentante di Btg Pactual Roberto Isolani diventa vicepresidente. Per la successione di Profumo il nome che circola è quello di Fiorella Kostoris, economista che dalla sua casa di Cetona si è fatta vedere sempre più spesso in città. L’ex moglie di Tomaso Padoa Schioppa piace molto a quella parte di città legata alla sinistra ma rimasta lontana dalle logiche dell’era Mussari e anche al presidente della Fondazione Mps Marcello Clarich.
Ma la novità del nuovo cda è anche quella di Alessandro Falciai, l’imprenditore ex Ei Towers che con il suo 1,7% è riuscito a far passare 4 consiglieri su 14, lasciandone 3 ai francesi di Axa forti di una quota doppia. Promette un investimento di lungo periodo e la volontà di accompagnare la banca nell’aumento di capitale e nella successiva aggregazione. Ma al momento, pretendenti alla porta della «banca rosa» non se ne vedono.
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