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TIM, È PARTITA LA RESA DEI CONTI - IN ASSEMBLEA SI PRESENTA IL 66,7% DEL CAPITALE, RECORD STORICO. VIVENDI HA IL 24%, CDP IL 4,8% E HA ANNUNCIATO CHE VOTERÀ PER ELLIOTT (8,8%), COME MOLTI FONDI - IN PRIMA FILA C’È ANCHE DE PUYFONTAINE, PRESIDENTE DIMISSIONARIO E PLENIPOTENZIARIO DI BOLLORÉ - I DUE SCHIERAMENTI FINO ALL’ULTIMO MINUTO SI SONO LITIGATI VOTI E DELEGHE - IL 16 MAGGIO LA PRIMA PATATA BOLLENTE: I CONTI

1. TIM: AL VIA ASSEMBLEA, PRESENTE 66,7% CAPITALE

 (ANSA) - Ha preso il via a Rozzano l'assemblea di Tim chiamata a nominare il nuovo cda, dopo che le dimissioni dei consiglieri di Vivendi hanno provocato la decadenza del board. All'assise, dove si sfidano la lista dei francesi e quella presentata del fondo attivista Elliott, è presente il 66,77% del capitale.

bollore de puyfontaine

 

Gli azionisti rilevanti non sono cambiati. Vivendi è presente con il 23,94% del capitale, Elliott con l'8,85% e Cdp con il 4,78 per cento. Franco Bernabè, vice presidente di Tim assume la presidenza dell'assemblea essendo il presidente Arnaud de Puyfontaine dimissionario. Il manager francese però, a differenza del 24 aprile per l'assemblea sul bilancio, è in sala, seduto in prima fila.

 

 

2. TIM, LA RESA DEI CONTI DAVANTI AL 66,5%

Franco Bernabe

Rosario Dimito per il Messaggero

 

Passerà alla storia come l' assemblea dei record. Innanzitutto dell' affluenza. La riunione soci di oggi a Rozzano dovrebbe finalmente decidere, anche al fotofinish, la vittoria tra Vivendi ed Elliott: in palio c' è la maggioranza del nuovo cda. E data l' animosità delle fazioni è attesa una partecipazione-monstre: a ieri sono stati depositati titoli pari al 66,5% del capitale ordinario. Mai prima d' ora un' assise di Tim ha superato l' asticella del 66%, neppure ai tempi di Beppe Grillo (aprile 2010). Naturalmente qualcuno potrebbe decidere di non presentarsi all' ultimo momento, ma la partecipazione appare molto sentita.

 

A far lievitare ulteriormente i presenti rispetto a dieci giorni fa sarebbe stato, a quanto risulta, la società tedesca di gestione di fondi Shareholder Value Management (SVM) che il mese scorso ha fatto sapere di avere costituito una partecipazione in Tim «con l' intenzione di supportare proattivamente l' azione di Elliott»; SVM non si era tuttavia presentata all' assemblea del 24 aprile, mentre ora avrebbe depositato l' 1,3% per votare la lista del fondo Usa.

 

Nelle ultime ore entrambi gli schieramenti hanno affilato le armi in vista dell' appuntamento odierno, con l' obiettivo di portare dalla propria parte più voti possibili. Vivendi, che parte dal 23,94%, avrà dalla sua, fra gli altri, numerosi fondi francesi amici di Bolloré, il fondo pensioni degli insegnanti dell' Ontario e la Caisse des dépôts et consignations, l' equivalente transalpino della nostra Cdp, con lo 0,79%.

 

amos genish

CHI RISCHIA

Elliott dal canto suo parte dal 9,1% dichiarato ad aprile e può vantare un ampio consenso di fondi internazionali, forte anche dei report dei proxy advisor internazionali ISS e Glass Lewis. Cruciale sarà quindi il ruolo della Cdp con il suo 4,9%, scesa in campo per garantire stabilità a Tim.

 

A quanto risulta, la quota sarebbe stato depositato per l' assemblea odierna: appare improbabile che Cdp abbia investito in Tim per non votare, favorendo quindi Vivendi, dopo che il Ministro Carlo Calenda ebbe giudizi critici nei confronti della media company di Parigi.

 

Si ritiene che maggiore sarà l' affluenza, più elevate le probabilità di vittoria del fondo di Paul Singer. In questo caso, il nuovo cda sarà composto da Fulvio Conti, Alfredo Altavilla, Luigi Gubitosi, Paola Giannotti, Massimo Ferrari, Paola Bonomo, Maria Elena Cappello, Rocco Sabelli, Lucia Morselli e Dante Roscini in quota Elliott; Arnaud de Puyfontaine, Amos Genish, Michele Valensise, Marella Moretti e Giuseppina Capaldo in quota Vivendi. Va notato come, in ogni caso, il consiglio uscente sarà stato, con la sua durata inferiore a un anno, il più breve degli ultimi quattro lustri: secondo record. Clamorosa sarebbe inoltre l' esclusione di Franco Bernabè, che presiederà l' assemblea di oggi.

paul singer fondo elliott

 

Ad dovrebbe essere confermato Genish, ma le nomine saranno effettuate solo lunedì, nel corso della prima riunione del nuovo cda che si terrà a Roma. Solo pochi giorni dopo, mercoledì 16, il board si troverà sul tavolo la prima importante patata bollente.

 

Secondo autorevoli banchieri, infatti, i risultati di Tim avrebbero ricominciato a declinare, cosa che non accadeva dal secondo trimestre 2016, il primo della gestione di Flavio Cattaneo. Secondo chi ha avuto modo di vedere i numeri di chiusura al 31 marzo, il margine operativo lordo (ebitda) avrebbe registrato un calo consolidato dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2017, quando era stato pari a 1,99 miliardi.

 

Un gap di circa 18 milioni dovuto da un lato a un rallentamento del business in Italia e dall' altro all' ingessamento della funzione acquisti causato da Michel Sibony, plenipotenziario di Vincent Bolloré. Il mese di aprile 2018 avrebbe confermato il trend e le preoccupazioni del management sarebbero acuite dall' imminente sbarco di Iliad in Italia: secondo indiscrezioni, infatti, l' operatore francese guidato da Xavier Niel sarebbe pronto a pre-lanciare il servizio in Italia, più precisamente a Roma e Catania, proprio durante questo weekend.

bollore2

 

 

 

 

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