TOCCATO IL FONDO NON RIMANGONO CHE I FONDI – OGGI LA LEGA SERIE A VA AVANTI A TRATTARE IN ESCLUSIVA CON LA CORDATA CVC PER L'INGRESSO NELLA MEDIA COMPANY. TRA LE SOCIETÀ, SOLO UNA MINORANZA PILOTATA DA CLAUDIO LOTITO REMA CONTRO. ANDREA AGNELLI: ‘’SONO FAVOREVOLE A INDIVIDUARE UN PARTNER. TUTTI NOI CHE ABBIAMO DATO DIMOSTRAZIONE DI INCAPACITÀ” – L'ANALISI DI CALCIO E FINANZA.IT 

dal pino

(ANSA) - MILANO, 13 OTT - La Lega serie A va avanti a trattare in esclusiva con la cordata CVC per l'ingresso nella media company. Una decisione presa dall'Assemblea con 15 voti a favore e cinque astenuti.

 

1. LA LEGA E IL SUO FUTURO - LA SERIE A DEVE DECIDERE SE APRIRE LA PORTA AI FONDI

Monica Colombo per il Corriere della Sera

 

Con le casse esangui depauperate degli incassi da biglietteria e commerciali, i club di A, stretti nella morsa del Covid che stravolge i calendari e detta le formazioni, sono alle porte di una scelta storica. Abbracciare la via dell' innovazione fornendo oggi l' esclusiva a una delle cordate di fondi di private equity che hanno presentato l' offerta per creare una media company oppure dirigersi a tutta velocità verso il collasso.

 

LOTITO E GALLIANI

Alle 14 in un hotel a due passi dalla stazione Centrale, le società - tra le quali solo una minoranza pilotata da Claudio Lotito rema contro - sono chiamate a votare il fondo a cui concedere l' esclusiva per le prossime 3-4 settimane. Il presidente Paolo Dal Pino, costretto dal virus a collegarsi in videoconferenza, considera ricevibili solamente le offerte già valutate dalle squadre nella precedente assemblea.

 

La proposta attorno a cui si coagula l' interesse di vari club, alcuni di questi top (Juventus, Milan, Inter, Roma, Torino, Fiorentina, Sassuolo, Genoa) è quella avanzata da Cvc in partnership con Advent e Fsi. Per diventare soci al 10% della media company creata con la Lega i fondi mettono sul piatto 1,6 miliardi, con un anticipo di 1,1 miliardi da versare al closing per pompare ossigeno nei conti dei club.

andrea agnelli

 

In più viene concesso alla Lega di poter riacquistare le quote dopo un certo numero di anni. L' asse Bain-Nb Renaissance ha formulato due tipi di offerte. Una si basa su una partnership che prevede la costituzione di una società per lo sfruttamento dei diritti e la cartolarizzazione degli stessi.

 

L' altra, sulla falsariga di quanto già proposto da Lotito, contempla la creazione di un' associazione temporanea di imprese, con versamento di un anticipo da 400 milioni. A tentare di sparigliare il tavolo è giunta last minute una lettera del fondo Fortress, appoggiato da Wanda e Infront, considerata però dai vertici della Lega come l' ennesima azione di disturbo.

 

La maggior parte dei club spinge per votare. «Sono favorevole a individuare un partner cui cedere lo sviluppo commerciale della Lega, autoescludendo tutti noi che abbiamo dato dimostrazione di incapacità» ha dichiarato Andrea Agnelli.

antonino monteleone guido alpa le iene

 

Gli scettici fanno leva sui punti oscuri ancora da chiarire, in primis il presunto conflitto con la Legge Melandri rilevando che i fondi si troverebbero nel contemporaneo ruolo di azionisti e advisor della Lega. Paolo Dal Pino obietta ai critici esibendo i pareri favorevoli certificati dagli studi dell' ex ministro Giulio Tremonti e di Guido Alpa. I dubbiosi si fanno scudo con le diffide già inviate dalla Lega di B sul tema della redistribuzione delle risorse.

de laurentiis dal pino foto mezzelani gmt

 

A Balata, che minaccia azioni legali, Dal Pino ha già risposto con una lettera spiegando che un incontro con la serie cadetta potrà avvenire solo dopo aver firmato il contratto.

Servono 14 voti per legarsi a un fondo. Cvc o paralisi come auspica qualche presidente?

In caso di fumata nera, i fondi scapperebbero, a gennaio si insedierebbero nuove figure in Lega e ci si avvierebbe a un bando, che in piena crisi economica si prevede dall' esito disastroso.

 

2. LE RAGIONI DI CHI TIFA BAIN E NB

Da CalcioeFinanza.it

JUVENTUS BILANCIO ANDREA AGNELLI

Cresce l’attesa per l’assemblea della Lega di Serie A che, martedì 13 ottobre, sarà chiamata a decidere sulle offerte presentate dai fondi di private equity per investire nella cosiddetta media company, la società che avrà il compito di gestire i diritti audiovisivi e commerciali del campionato.

 

Si tratta di un passaggio fondamentale per il calcio professionistico italiano.

Grazie alle risorse finanziarie mobilitate dai private equity, i 20 club di Serie A puntano infatti recuperare fin da subito gran parte dei ricavi (e della liquidità) venuti a mancare per l’effetto Covid.

Ma l’operazione, se dovesse andare in porto, potrebbe anche sancire l’inizio di una nuova era nella commercializzazione del prodotto Serie A con effetti nel medio-lungo periodo.

calendario serie a

 

Calcio e Finanza è venuto in possesso di un documento che circola tra le squadre di Serie A che vedono con favore la proposta avanzata dalla cordata Bain-Nb Reinassance rispetto a quella alternativa di Cvc-Advent International-Fsi.

Nel documento le due proposte vengono messe a confronto rispetto a quattro aspetti su cui i club di Serie A si sono mostrati particolarmente sensibili:

 

Valutazione economica della futura media company

Minimo garantito

Modalità di distribuzione del prezzo

streaming serie a

Exit dei fondi dalla media company

Secondo il documento la proposta di Bain/Nb Reinassance sarebbe preferibile a quella di Cvc/Advent/Fsi su tutte e quattro le variabili considerate.

 

Valutazione economica della futura media company

Dal documento emerge come l’offerta di Bain/Nb Reinassance, oltre ad essere stata strutturata diversamente rispetto a quella di Cvc/Advent/Fsi, proprio per venire incontro alle esigenze sollevate nel corso delle negoziazioni dai club di Serie A, oltre che dalla Serie B, offra una valutazione del 100% della media company superiore.

diritti tv serie a

 

Mentre Cvc/Advent/Fsi hanno valutato il 100% della media company 5,5 miliardi di euro nell’ambito di un investimento “perpetuo” e a fronte dell’acquisto di una quota del 10%, Bain/Nb Reinassance hanno valutato il 100% della media company 6,3 miliardi, a fronte dell’acquisto di una quota del 15% su un orizzonte temporale di 10 anni.

 

Complessivamente, secondo il documento, Bain/Nb Reinassance verseranno alla Lega di Serie A 952 milioni nell’arco di 4 stagioni contro i 550 euro che arriverebbero da Cvc/Advent/Fsi (1,575 miliardi incassati dalla Lega meno 750 milioni di performance bonus da pagare ai fondi nel 2024).

 

Minimo garantito

serie a cinema teatro

Secondo il documento l’offerta di Bain/Nb Reinassance sarebbe preferibile a quella di Cvc/Advent/Fsi anche in tema di minimo garantito.

 

La garanzia offerta da Bain e Nb Reinassance è infatti di 1,22 miliardi in 4 anni, mentre quella di Cvc/Advent/Fsi di 1,08 miliardi in 3 anni. La prima, stando agli estensori del documento, sarebbe preferibile per il fatto di essere garantita da mezzi propri forniti dai nuovi soci.

 

Modalità di distribuzione del prezzo

Il terzo aspetto in base al quale l’offerta di Bain/Nb Reinassance sarebbe da preferire rispetto a quella concorrente riguarda la distribuzione delle risorse investite dai fondi nella media company.

 

Secondo il documento i 952 milioni di euro messi sul piatto da Bain Capital e Nb Reinassance sarebbero «immediatamente distribuitili, senza obiezioni dalle squadre di Serie B», mentre le risorse investite da Cvc/Advent/Fsi nella media company non sarebbero interamente distribuibili.

luca bassi bain

 

La «distribuzione del prezzo di CVC», si legge nel documento, sarebbe «soggetta a contestazioni perenne da parte delle squadre di Serie B promosse in Serie A, mentre per quella di Bain gli importi di competenza delle squadre promosse e retrocesse sono gestibili mediante il meccanismo del Paracadute».

 

Exit dei fondi dalla media company

 

Quello delle modalità di exit dei fondi dalla media company della Serie A è stato molto dibattuto nelle scorse settimane. Sul tema il documento in possesso di Calcio e Finanza indica come l’offerta di Bain Capital e Nb Reinassance, proprio perché strutturata su un orizzonte temporale di 10 anni e non “perpetuo” come l’offerta concorrente, consenta un’exit più agevole.

 

Bain Capital

L’offerta di Bain e Nb Reinassance prevede infatti che l’exit dei fondi dalla media company sia effettuabile «ad esclusiva discrezione della Lega/Club dal sesto anno mediante il pagamento dell’incremento di valore nel periodo, il cui valore attuale al sesto anno è stimato in circa 350 milioni di euro (Caso Base)» cui va sommata «la rinuncia ai dividendi di competenza degli sponsor (15%) degli ultimi 4 anni, stimati in circa 1 miliardo (autofinanziabile con i flussi stessi)».

 

L’offerta di Cvc/Advent/Fsi prevede invece una «Call-option a fair market value stimata al sesto anno pari a un valore di 2.8 miliardi».

 

«Dato l’importo», si legge nel documento, diventa pressoché impossibile per i club «ricomprare i diritti ceduti nell’offerta di Cvc». Questo aprirebbe di fatto la possibilità per Cvc di cedere la partecipazione nella media company «ad un soggetto terzo non identificabile».

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