sciopero alitalia

ULTIMATUM DI ATLANTIA: PRONTI A MOLLARE IL SALVATAGGIO DI ALITALIA SE DELTA NON CAMBIA IL BUSINESS PLAN. DEVE INTERVENIRE PATUANELLI - ALITALIA AL MOMENTO È FUORI DAL NETWORK BLUE SKY MENTRE DELTA, AIR FRANCE, VIRGIN HANNO IL RUOLO PARITETICO DI PARTNER - INUTILE STUPIRSI DELLE MINACCE DELLA HOLDING DEI BENETTON, SE CONTE FA CROLLARE IL TITOLO IN BORSA PARLANDO DI REVOCA DELLA CONCESSIONE...

1. CONTE FA TRACOLLARE ATLANTIA IN BORSA E SI STUPISCE SE MINACCIA L'ADDIO IN ALITALIA

LA CRINIERA AL VENTO DI GIUSEPPE CONTE

DAGONOTA - Due giorni fa Conte ha parlato del governo al lavoro per ''la caducazione della concessione autostradale ai privati'' e da allora Atlantia in borsa ha perso prima il 2,4% (martedì), poi il 4,3% (ieri). È chiaro che anche il tema delle autostrade pesa nella trattativa per Alitalia: perché la società controllata dai Benetton dovrebbe aiutare il governo salvando la compagnia aerea, mentre lo stesso governo le sottrae quella fonte di reddito che le garantisce gli utili necessari all'investimento in Alitalia?

 

 

2. ALITALIA, ULTIMATUM DI ATLANTIA: IL MISE CONVINCA DELTA O LASCIAMO

Rosario Dimito per “il Messaggero

 

stefano patuanelli

Atlantia rompe gli indugi difronte al tira-molla di Delta su Alitalia. In una lettera inviata ieri a Stefano Patuanelli, secondo quanto ricostruito da Il Messaggero presso fonti di via Veneto, il dg Giancarlo Guenzi avrebbe sollecitato il ministro del Mise a scendere in campo, per il suo ruolo istituzionale, e smuovere le acque intervenendo sulla compagnia aerea Usa che, al tavolo negoziale dove c'è anche Fs, fa orecchie da mercante rispetto alla necessità di rivedere il piano.

 

giancarlo guenzi

Insomma, a meno di due settimane dal termine ultimo per presentare l'offerta definitiva e il contratto (15 ottobre), senza che sia possibile ottenere una sesta proroga per l'indisponibilità dei commissari difronte alla cassa in discesa continua, il gruppo autostradale gioca l'ultima carta. Sono ore improvvisamente divenute cruciali.

 

Oggi in tarda mattinata sarebbe in programma una riunione a Roma tra Enrico Laghi, Stefano Paleari, Daniele Discepolo con Mediobanca, presso la sede di quest'ultima che è l'advisor di Ferrovie. Un incontro organizzato in gran segreto ieri sera e al quale, dovrebbero partecipare i top manager dei soci italiani.

 

Poi, sempre oggi alle 18, sarebbe in calendario una riunione in call fra i rappresentanti di Ferrovie, Atlantia, Delta, alla presenza degli advisor finanziari, industriali e legali per proseguire la trattativa sul piano. Ma dalle intelligence dei consulenti sarebbe stata intercettata l'intenzione della compagnia americana di non scoprire le carte, come sollecitano Fs e Atlantia rispetto all'integrazione del business plan che va ad impattare sull'alleanza Blue Sky dalla quale, allo stato, Alitalia è fuori mentre Delta, Air France, Virgin Atlantic hanno il ruolo paritetico di partner.

DELTA AIRLINES

 

La società americana continua a tergiversare e i giorni passano senza ci sia un avvicinamento alla condivisione dell'intera operazione. In più dai contatti fra i legali, emerge che sulla governance Delta è irremovibile dalla posizione che le azioni di pesano e non si contano: pretende poteri di veto su materie gestionali e straordinarie, in assemblea e cda della Newco, compresa la decisione su futuri aumenti di capitale.

 

LA GOVERNANCE

DELTA AIRLINES

Dal primo momento che si è seduta al tavolo (seconda metà di luglio), Atlantia ha posto la necessità di modificare il piano. In questa lettera il top manager della holding dei Benetton avrebbe scritto che il piano industriale di Alitalia, così come è impostato, non garantisce un futuro redditizio della compagnia aerea italiana, come lo stesso Patuanelli ha più volte chiesto. In altre esperienze di vettori in difficoltà, il rilancio è avvenuto con l'intervento incisivo e di lungo termine di un partner industriale che crede nel rilancio.

 

Questo, a quanto pare, non sembra essere il proposito di Delta mentre con questa sorta di operazione trasparenza Atlantia avvisa il governo che, a queste condizioni, Alitalia non potrà essere rilanciata. Anche se nella missiva non viene fatto cenno, Atlantia, d'intesa con Fs, ritiene che a dimostrazione dell'impegno di lungo periodo del socio estero Delta dovrebbe da subito aumentare la partecipazione del 10% fino a un 15-20%. Ma da questo orecchio il socio Usa non sente. Dunque, bisogna alzare il tiro. Perciò Atlantia ha lanciato un ultimatum: senza una svolta potrebbe sfilarsi e a quel punto il salvataggio sarebbe problematico.

GIANNI MION 1

Ultimi Dagoreport

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA…PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE, AD ATTIVARE L'INDAGINE, È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…