ABBIAMO UNA BANCA – GENTILONI INTERVIENE PUBBLICAMENTE PER DIFENDERE PADOAN, DOPO GLI ATTACCHI DEI GRILLINI SULL’INOPPORTUNITÀ DELLA SCELTA DI UNICREDIT DI CHIAMARLO A FARE IL PRESIDENTE – MA CHECCHÉ NE DICA IL COMMISSARIO UE IL RISCHIO DI CONFLITTO DI INTERESSI È ALTO, CONSIDERANDO CHE È STATO ELETTO A SIENA E DA MINISTRO SI ERA OCCUPATO DELLA NAZIONALIZZAZIONE DI MPS. DEVE CONVINCERE GUALTIERI A SVENDERE IL MONTE A MUSTIER?
1 – UNICREDIT GENTILONI DIFENDE PADOAN CONTRO IL M5S
Da “la Stampa”
È scontro sulla designazione di Pier Carlo Padoan alla presidenza di Unicredit. E a «difendere» l'ex ministro e adesso parlamentare dem eletto a Siena arriva anche il commissario europeo Paolo Gentiloni, che con una nota.
Padoan, ha detto Gentiloni, è «tra gli economisti italiani più autorevoli su scala mondiale. Chiamato a un cruciale incarico di governo, lo ha svolto avendo come bussola l'interesse generale e facendolo prevalere su logiche particolaristiche. Sono diretto testimone della reputazione di cui ha goduto in Europa come ministro della Repubblica. E sono certo che le sue qualità tecniche e umane saranno preziose per un grande gruppo bancario italiano e europeo come UniCredit».
Sulla stessa linea le dichiarazioni di Salvatore Rossi (ex Bankitalia ora presidente di Tim) e Mario Monti. A innescare la sfilza di difese l'annuncio dei 5Stelle, che giudicano la nomina «inopportuna», di voler presentare un'interrogazione al governo «anche per impegnarlo a prendere quanto prima provvedimenti normativi per evitare che situazioni di questo genere possano ripetersi in futuro».
2 – PIER CARLO PADOAN PRESIDENTE UNICREDIT, L'INDISCREZIONE: "SCELTO PER CONVINCERE GUALTIERI A SVENDERGLI MPS"
Da ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan aveva salvato Mps, nazionalizzandola tra le polemiche: allo Stato l'operazione era costata 8 miliardi. Oggi Padoan, "deputato semplice" del Pd, ha dato le dimissioni dal Parlamento perché diventerà presidente di Unicredit, uno dei colossi bancari europei. Conflitto d'interessi? Forse. Di sicuro, come riporta il Fatto quotidiano, il fatto che il Cda della seconda banca italiana guidata dal francese Jean Pierre Mustier sarebbe indicativo di clamorosi sviluppi futuri.
Padoan ha battuto la concorrenza di Claudio Costamagna e altri due ex ministri dell'Economia oggi banchieri, Vittorio Grilli e Domenico Siniscalco, oltre a Stefano Micossi, membro del cda e direttore di Assonime. Mustier avrebbe scelto Padoan perché "voleva una figura meno ingombrante" e l'ex ministro "è un nome a cui il cda non può dire di no e, da tecnico prestato da 20 anni alla politica, è noto per la sua incapacità di saper dire di no", proprio come quando nel 2016 su pressione di Matteo Renzi silurò l'allora ad del Montepaschi Fabrizio Viola.
7E tutte le strade riportano a Siena, perché secondo il Fatto Padoan da presidente di Unicredit dovrebbe convincere il ministro dell'Economia in carica Roberto Gualtieri, suo compagno di partito, a far cedere Monepaschi, di cui il Tesoro controlla il 68% proprio a Unicredit e a prezzo di saldo. Banche, risparmi degli italiani e politica: insomma, cambiano i nomi ma il canovaccio è sempre lo stesso.
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