VENDEREMO CARO IL BISCIONE: FININVEST VUOLE RICORRERE ALLA CORTE UE CONTRO LA SENTENZA SUL LODO MONDADORI
Andrea Montanari per "Milano Finanza"
La Fininvest di Silvio Berlusconi intende appellarsi alla Corte di Giustizia Europea contro la sentenza definitiva della Corte di Cassazione dello scorso settembre sul Lodo Mondadori, che ha confermato la condanna al maxi-risarcimento a favore della Cir di Carlo De Benedetti.
I vertici della holding di via Paleocapa e il pool di legali (Romano Vaccarella, Giuseppe Lombardi, Giorgio De Nova, Fabio Lepri e Achille Saletti) avrebbero sciolto la riserva rispetto all'iniziale bivio (l'alternativa valutata faceva riferimento alla Corte dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo) che si era posto a proposito dell'azione legale ma muovere a livello europeo.
Così, secondo quanto appreso da fonti legali e da consulenti vicini al dossier, il documento, in fase di elaborazione, verrà inoltrato alla corte che ha sede a Lussemburgo. Tale opzione, ventilata da MF-Milano Finanza lo scorso 19 settembre, ora sembra concretizzarsi, sebbene da Fininvest smentiscano.
Le intenzioni di Fininvest erano già state in qualche modo espresse da Marina Berlusconi, presidente della holding, all'indomani del pronunciamento della terza sezione civile della Cassazione che ha la sentenza dell'Appello condannando Fininvest al pagamento (già effettuato nel 2011) della somma di 494 milioni (350 milioni al netto della tasse) a favore della Cir di De Benedetti, avversario di Berlusconi nell'ambito del Lodo Mondadori. «Non ci daremo per vinti.
Ci tuteleremo in tutte le sedi più opportune perché questo è stato uno schiaffo vergognoso e vile a un grande gruppo e alle migliaia di persone perbene che vi lavorano. Un'azienda che occupa migliaia di persone e che ha versato allo Stato negli ultimi vent'anni oltre 10 miliardi di tasse, operando sempre nella più totale correttezza, senza mai corrompere nessuno», aveva dichiarato la primogenita dell'ex premier e fondatore di Fininvest.
L'azione sarebbe evidentemente a tutela del patrimonio della capogruppo, che anche dopo la sentenza della Cassazione rimane consistente, visto che a fine 2012 era di 2,44 miliardi a fronte di 195 milioni di debiti bancari e 199,8 milioni di disponibilità di cassa.
Il ricorso in ambito europeo rappresenterà quindi l'ultimo tentativo della difesa dopo i tre gradi di giudizio che si sono susseguiti dal 2009 e che hanno confermato la condanna e riconosciuto il risarcimento danni a favore di Cir: dai 750 milioni della sentenza del giudice Raimondo Mesiano si è scesi ai 564,2 milioni della Corte d'Appello fino ai 494 milioni della Cassazione. I circa 70 milioni di differenza dovranno essere rimborsati dalla finanziaria della famiglia De Benedetti alla stessa Fininvest.
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