vladimir putin petrolio russia russo

PENSAVO GREGGIO – UN’INCHIESTA DEL “WALL STRETT JOURNAL”  CONERMA QUELLO CHE GIÀ SI SAPEVA: LA CINA E L'INDIA STANNO AIUTANDO LA RUSSIA AD AGGIRARE LE SANZIONI OCCIDENTALI SUL PETROLIO – IL GREGGIO VIENE TRASPORTATO CON PETROLIERE DI “SECONDA MANO” DI PAESI CHE NON FANNO PARTE DEL G7 E RIVENDUTO A PREZZI DI MERCATO, FREGANDOSENE DEL TETTO DEI 60 DOLLARI AL BARLE IMPOSTO LO SCORSO DICEMBRE DAGLI USA – SECONDO LA CASA BIANCA, PER ALLESTIRE LA “FLOTTA OMBRA” MOSCA HA SPESO 9 MILIARDI DI DOLLARI…

Estratto dell’articolo di per il “Wall Street Journal” - pubblicato da “La Stampa”

 

PETROLIO RUSSIA

Negli ultimi giorni, quando il prezzo del greggio più richiesto ha superato il tetto dei prezzi imposti dall'Occidente per privare Mosca di finanziamenti per la guerra in Ucraina, la Russia ha prevalso nella battaglia per l'influenza sui mercati globali del petrolio.

 

Secondo Argus Media, società che segue l'andamento delle materie prime, si tratta della prima volta che il prezzo del petrolio degli Urali, il fiore all'occhiello della Russia, ha varcato la soglia limite di 60 dollari al barile da quando gli Stati Uniti e i loro alleati hanno introdotto nuove sanzioni nel dicembre scorso. Questo è il segno che il Cremlino ha avuto successo almeno in parte nell'adeguarsi alle restrizioni.

 

putin xi jinping

Il tetto ai prezzi del greggio rientra nella campagna occidentale di pressione economica e prende di mira la più importante fonte di introiti per la Russia, ed è stato adottato per sottoporre a salasso i forzieri di guerra del Cremlino e incoraggiare al contempo i produttori russi a continuare a immettere petrolio sul mercato, così da non innescare l'inflazione nel mondo.

 

[…]

 

Le sanzioni dell'Occidente mirano a sfruttare la dipendenza della Russia dai trasporti e dalle assicurazioni dell'Europa come leva per arginare gli introiti che Mosca recupera dal greggio. I prezzi in aumento lasciano intuire che la spinta russa volta a mettere insieme una rete alternativa di navi cisterna alle quali non sono applicate le sanzioni sta intaccando l'influenza dell'Occidente sulle sue esportazioni più importanti: lo ha detto Sergey Vakulenko, un analista del Carnegie Russia Eurasia Center ed ex dirigente di una società petrolifera in Russia.

 

SANZIONI PETROLIO RUSSIA

«È stato un processo evolutivo, di cui vediamo i risultati proprio adesso» ha detto Vakulenko. «Le società petrolifere russe si sono impegnate molto per continuare a fare affari e guadagnare. Da un punto di vista operativo, si sono dimostrate molto capaci».

 

Gli operatori hanno detto che di recente i produttori russi hanno dato scarsi segni di voler negoziare prezzi ai quali gli operatori occidentali possono restare sul mercato. Si tratta di un cambiamento importante da quando il petrolio degli Urali ha sfiorato i 60 dollari in aprile.

 

NARENDRA MODI VLADIMIR PUTIN

Certo, per esportare parte degli oltre sette milioni di barili di petrolio che vendono oltreoceano tutti i giorni, per qualche tempo le compagnie petrolifere russe dovranno fare affidamento sulle petroliere e sulle assicurazioni occidentali. «Se si considerano tutte le direzioni nelle quali deve operare la Russia e si calcola quante petroliere occorrono a Mosca per una flotta autonoma e indipendente, ci si rende conto che i russi sono molto lontani da dove dovrebbero essere» ha detto Craig Kennedy, professore associato presso l'Harvard University dove conduce uno studio sulle spedizioni russe.

 

oledotto druzhba

Fonti di Washington definiscono l'aumento dei prezzi una vittoria di Pirro per Mosca, e fanno notare i molti ostacoli che l'Occidente ha frapposto. Il concetto di fondo è che Mosca venderà petrolio a prezzo più basso perché per esportarlo ha bisogno dei servizi occidentali.

 

[…]  Le sanzioni dell'Occidente mirano a sfruttare la dipendenza della Russia dal trasporto e dalle assicurazioni dell'Europa come leva per arginare gli introiti che Mosca recupera dal greggio.

Alcuni criticano la soglia massima iniziale, a loro dire troppo alta. L'Ucraina ha esercitato pressioni per abbassarla. Alcune divergenze interne all'Ue e alcune preoccupazioni sul prezzo del gas a Washington le hanno moderate. Al contrario, Usa e Ue si sono impegnati per inasprire l'applicazione delle sanzioni.

XI JINPING VLADIMIR PUTIN 3

 

Una sfida più grande per le sanzioni è quella del nuovo sistema logistico che la Russia e le compagnie nella sua orbita hanno iniziato a realizzare, con petroliere di proprietà, assicurate e noleggiate fuori dall'Occidente.

 

La vendita di navi da trasporto di seconda mano ha ingigantito la flotta ombra: con questo termine si indicano le petroliere che trasportano il petrolio dalle nazioni soggette a sanzioni. Secondo la società di rilevamento dei trasporti navali Vortexa, nel secondo trimestre di quest'anno le petroliere che hanno lavorato con i produttori di Paesi soggetti a sanzioni sono state il quintuplo della fine del 2021. Quasi l'80% di queste navi ha ingrassato il mercato russo.

 

PETROLIO RUSSIA

[…] Negli ultimi mesi le enormi cifre che le compagnie europee di trasporto possono guadagnare dal noleggio di petroliere per esportare il petrolio russo sono drasticamente calate, lasciando così intendere che la Russia sta facendo ricorso sempre più spesso a tanker di proprietà di aziende esterne al G-7.

 

L'Amministrazione Biden ammette che la Russia sta mettendo insieme una flotta indipendente, ma una fonte di alto grado del Tesoro degli Stati Uniti ha detto che questo non è un fattore significativo dei flussi di petrolio. I costi necessari a sostenere la creazione di quel sistema alternativo di trasporto dirotta fondi dalla guerra, dicono i funzionari statunitensi che calcolano che la Banca centrale russa ha impiegato 9 miliardi di dollari per rimpiazzare gli schemi occidentali di riassicurazione. […]

xi jinping con vladimir putin a mosca vladimir putin narendra modiXI JINPING VLADIMIR PUTIN

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…