ZALESKI POINT – QUEL PORTAFOGLIO DI BANCA INTESA AINGESSATO DA CREDITI A RISCHIO E PARTECIPAZIONI “DI SISTEMA”

Fabio Pavesi per il "Sole 24 Ore"

Ora si vedrà se il nuovo (l'ennesimo e tardivo) accordo delle banche creditrici con Zaleski riuscirà a evitare perdite milionarie per Banca Intesa. Ci vorrà tempo e solo la possibilità di realizzo degli asset consentirà alle banche (Intesa in testa) di rientrare di parte degli ingenti debiti contratti negli anni dal raider franco-polacco.

Di certo per ora Intesa ha 800 milioni di crediti verso la Tassara di Zaleski, messi a incaglio, l'anticamera delle perdite. Ma non c'è solo Zaleski a rappresentare una spada di Damocle su uno dei due big del credito italiano.

IL DISASTRO ALITALIA
È gran parte del portafoglio delle partecipazioni di sistema, tanto care alla banca e al suo presidente Bazoli, ad annaspare e non da ieri. Basti pensare all'avventura disastrosa di Alitalia, di cui Intesa possiede il 10%, e che è stata oggetto di svalutazioni nel tempo.

Del resto la compagnia ha bruciato 1,2 miliardi dall'esordio e un altro socio forte come Atlantia ha effettuato svalutazioni per oltre il 90% dell'investimento iniziale. I soldi bruciati sull'altare dell'italianità del vettore, tanta cara a Berlusconi e avallata da Passera, che sfruttò l'occasione per cedere l'AirOne dell'indebitato (con Intesa) Toto, valgono almeno 100 milioni per Intesa.

LE PERDITE SU TELECOM
Ma come non dimenticare il capitolo, anch'esso più che fallimentare di Telecom.
La banca guidata dal duo Bazoli-Passera ha l'11,6% della Telco, la scatola che possiede il 22,4% della compagnia telefonica italiana. Ebbene quella piccola ma pesante partecipazione indiretta è costata a Intesa 367 milioni di euro di svalutazioni solo nel biennio 2011-2012. Ora il disimpegno con la salita di Telefonica dovrebbe porre fine alle perdite, ma di certo l'avventura in Telecom è stata pesante per in conti della banca. L'altro capitolo spinoso e tuttora aperto nel dossier partecipazioni è quello di Zunino.

IL CAPITOLO ZUNINO
La sua Risanamento ampiamente finanziata dalle banche tra cui Intesa è stata salvata dagli istituti di credito dopo il dissesto. Zunino arrivò a cumulare negli anni pre-crisi debito complessivo con il sistema bancario per oltre 3 miliardi e tuttora la Risanamento post-dissesto ha 1,8 miliardi di posizione finanziaria netta negativa e patrimonio netto anch'esso in rosso per 200 milioni.

Intesa si ritrova come primo azionista con il 36% del capitale e ha dovuto rettificare il valore di Risanamento per 101 milioni nel 2011 e per 12 milioni nel 2012. Ma l'elenco delle partecipazioni di sistema in difficoltà è lungo. C'è la quota del 4,8% in Rcs fonte di perdite ancora nel 2012, insieme alla Ntv, la società del treno veloce di Montezemolo, Punzo e Della Valle, in cui Intesa ha il 20% che è stata oggetto di svalutazioni l'anno scorso.

Ntv ha infatti raddoppiato a 77 milioni la perdita del 2012. Senza contare le croniche difficoltà della catena alberghiera spagnola Nh Hoteles e della sua succursale italiana Nh Italia ambedue in perdita anche nel 2012 e che hanno visto svalutazioni per la quota di Intesa. Ma anche Sirti, posseduta per il 27% da Banca Imi, non naviga in buone acque.
Dopo la perdita per 22 milioni nel 2011, ha chiuso in lieve passivo ancheil 2012. La società paga gli alti interessi sul debito che mandano in rosso il conto economico. La banca di sistema paga dazio così alla crisi italiana. E non da ieri. Un modello da ripensare? I numeri dicono di sì.

 

IL FINANZIERE ROMAIN ZALESKIRomain Zaleski Elia Valori e Sergio BalbinotASSEMBLEA GENERALI DI BANCA DITALIA GAETANO CALTAGIRONE E GIOVANNI BAZOLI FOTO LA PRESSE ENRICO CUCCHIANI INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO PIETRO MODIANO Zunino e la moglie stefania Ferruccio de Bortoli Paolo Mieli Scott Jovane e Laura Donnini, amministratore delegato di RCS Libri.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri gaetano caltagirone philippe donnet andrea orcel unicredit generali

DAGOREPORT – GENERALI DELLE MIE BRAME: L’AGO DELLA CONTESA POTREBBE ESSERE ANDREA ORCEL, BANCHIERE IRRAGGIUNGIBILE NEL CAMPO DELLE ACQUISIZIONI E FUSIONI. L’AD DI UNICREDIT, CHE HA IN TASCA IL 5,2% DEL LEONE DI TRIESTE (UN ALTRO 5 SAREBBE NEL CASSETTO) ASPETTERÀ L’ULTIMO MINUTO PER DECIDERE CON CHI STARE, IN BASE A QUALI VANTAGGI OTTERREBBE UNICREDIT (BANCA GENERALI? BPM? MEDIOBANCA?) – ALTRO NODO: IL 4,82% DI BENETTON - IN CASO DI SCONFITTA DEL DUO FILOGOVERNATIVO CALTA-MILLERI SUL LEONE DI TRIESTE, DIPENDERÀ IL FUTURO DI MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS. POTREBBE ANCHE SUCCEDERE L’ARRIVO DI UN CAVALIERE BIANCO (BANCA INTESA? UNICREDIT?) CON UNA CONTRO OPA…

antonella antonia rosa costanzo - ex moglie di paolo berlusconi vittorio feltri

DAGOREPORT - ALLA VENERANDA ETÀ DI 81 ANNI, VITTORIO FELTRI ANCORA IGNORA CHE IL GALANTUOMO GODE E TACE. COME QUANDO HA SPIFFERATO IL MOTIVO DELLE SUE DIMISSIONI DALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE”: “ME LA FACEVO CON LA MOGLIE DELL’EDITORE”, ALIAS PAOLO BERLUSCONI - OVVIAMENTE LA REAZIONE DI ANTONELLA COSTANZO NON SI È FATTA ATTENDERE. E VITTORIONE HA PENOSAMENTE RINCULATO: “IL NOSTRO RAPPORTO ERA DI SIMPATIA E AMICIZIA” - DA PARTE SUA ANTONELLA COSTANZO CI TIENE A FAR SAPERE A DAGOSPIA LA SUA VERSIONE DEI FATTI… – VIDEO

milan gerry cardinale zlatan ibrahimovic marcella verini giorgio furlani pierdonato vercellone donato

DAGOREPORT – ALTA TENSIONE AL MILAN TRA IL SENIOR ADVISOR IBRAHIMOVIC E L’AD FURLANI. LA SOCIETA’ E’ SPACCATA IN DUE FAZIONI: DA UNA PARTE CARDINALE, IBRA E LA POTENTISSIMA COMUNICATRICE DI RED BIRD E ELLIOTT MARCELLA VERINI, DALL’ALTRA FURLANI E IL CAPO DELLA COMUNICAZIONE DEL CLUB PIERDONATO VERCELLONE. LE DUE ANIME SI RIMBALZANO LA RESPONSABILITA’ DEL MANCATO INGAGGIO IN ESTATE DI ANTONIO CONTE – FURLANI GODE DELLA FIDUCIA DI PAUL SINGER, CHE CON ELLIOTT È DI FATTO IL PADRONE OMBRA DEL MILAN. È PROBABILE CHE IN ESTATE QUALCUNO SALTERÀ, SE NON TUTTI…

maurizio gasparri simona agnes

FLASH! - MAI DIRE RAI: PER IL FORZISTA MAURIZIO GASPARRI, MEMBRO DELLA COMMISSIONE VIGILANZA, SIMONA AGNES NON ESISTE, FDI SE NE FOTTE E SONO INIZIATE LE PRESSIONI SU GIANNI LETTA PER CONVINCERE LA SUA PROTETTA, SIMONA AGNES, PLURI BOCCIATA PER LA PRESIDENZA DEL CDA RAI, A DIMETTERSI LIBERANDO COSI' UN POSTO A UN NOME CHE POSSA OTTENERE I VOTI ANCHE DELL'OPPOSIZIONE... – LA REPLICA DI GASPARRI A DAGOSPIA: “OVVIAMENTE LA NOTIZIA CHE AVETE PUBBLICATO SU ME E SULLA AGNES È L’ESATTO CONTRARIO DELLA VERITÀ”

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT - LA "SPECIAL RELATIONSHIP" DI GIORGIA MELONI CON DONALD TRUMP ERA SOLO NELLA TESTOLINA BIONDA DELLA DUCETTA: QUANDO SI TRATTA DI COLPIRE L'EUROPA, IL TYCOON NON FA DISTINZIONI (LE TARIFFE AL 25% COLPIRANNO ANCHE L'ITALIA, MENTRE IL REGNO UNITO SARÀ ESENTATO) E LA PRESUNTA AMICIZIA CON LA "MERAVIGLIOSA LEADER" ITALIANA VA A RAMENGO - L'HANNO CAPITO ANCHE A DESTRA: BASTA SBIRCIARE IL TITOLONE DI PRIMA PAGINA DEL "GIORNALE" DI OGGI ("TRUMP, I PRIMI DUBBI DELLA LEGA") E ASCOLTARE LE PAROLE DEL MINISTRO URSO (FRATELLI D'ITALIA): "L'AMERICA PUNTA A DIVIDERE GLI ALLEATI EUROPEI" - LA "THATCHER DELLA GARBATELLA" E' INSOFFERENTE PER L'ATTIVISMO DI MACRON E STARMER MA I DUE SONO LEADER DI PAESI "PESANTI", CON ARMI NUCLEARI - PRIMA O POI L'UNDERDOG DOVRÀ ACCORGERSI CHE BACIARE LA PANTOFOLA DI "KING TRUMP" NON È STATA UNA BUONA IDEA...

donna sarda sardegna elly schlein

DAGOREPORT – ALLA DIREZIONE DEL PD, I RIFORMISTI DEM SONO SOBBALZATI SULLA SEDIA ALLE PAROLE DI ELLY SCHLEIN SULLA GUERRA UCRAINA: “NON SIAMO PER IL FINTO PACIFISMO DI TRUMP MA NEMMENO SIAMO CON L’EUROPA CHE VUOLE CONTINUARE LA GUERRA” - IL CLOU: QUANDO ELLY HA ATTACCATO LE INIZIATIVE SINGOLE DI MACRON E DI STARMER PER LA PACE, HA DETTO, TESTUALE: "ALL'EUROPA SERVE UN SALTO QUANTICO" (MA CHE CAZZO STAI A DI'?) - PICIERNO, PIERO DE LUCA, FASSINO NON CREDEVANO ALLE PROPRIE ORECCHIE: “QUINDI LA PACE SONO LE CONDIZIONI DETTATE DA PUTIN? ELLY, QUANDO LA SMETTI DI GIOCARE A NASCONDINO?” – ALTRO SCAZZO SUL REFERENDUM DELLA CGIL SUL JOBS ACT E SULL’ESERCITO COMUNE UE (TRANQUILLIZZATE LA DUCETTA: CON QUESTI SINISTRATI ALTRI 20 ANNI A PALAZZO CHIGI SONO SICURI…)