giorgia meloni bruno vespa matteo salvini foto di bacco

“VE LA IMMAGINATE ANGELA MERKEL PRESENTARE UN LIBRO CHIAMATO "PERCHÉ LA GERMANIA AMÒ ADOLF HITLER"? – BRUNO VESPA APPARECCHIA UNA TAVOLATA DI CENTRODESTRA PER LA PRESENTAZIONE DEL SUO NUOVO LIBRO, CON SALVINI, MELONI E BERLUSCONI – DEL TOMO PARLA SOLO L’EDITORE DI FATTO, CIOÈ SILVIO, IN COLLEGAMENTO DALLA VILLA IN PROVENZA. PER IL RESTO È STATA L'ENNESIMA OCCASIONE PER VEDERE IL CENTRODESTRA DIVISO SU COME COMPORTARSI SE CADESSE CONTE...

 

 

 

bruno vespa foto di bacco

1 – AL GRAN BALLO DI BRUNO VESPA CENTRODESTRA ANCORA DIVISO

Amedeo la Mattina per “la Stampa”

 

Nel gran ballo di Bruno Vespa in epoca Covid, Salvini e Meloni (Berlusconi in collegamento dalla villa francese di Marina)si presentano al Tempio di Adriano. Il libro del giornalista («Perché l' Italia amò Mussolini») azzarda un parallelismo tra la dittatura del Duce e quella del signor Covid (Conte e i suoi Dcpm?).

 

giorgia meloni saluta matteo salvini foto di bacco

Del tomo ne parla solo l' editore di fatto della Mondadori, ovvero il Cavaliere. Per il resto grande occasione per dimostrare le divisioni del centrodestra su come comportarsi se l' esecutivo andasse in tilt. La più pragmatica la leader di FdI: alla fine Renzi incasserà qualche ministro perché «ha più paura della cabina elettorale che della cabina di regia del Recovery Fund».

 

Altro che governo di centrodestra con «15 parlamentari di buona volontà» su cui insiste il capo del Carroccio. Il quale, più che altro, vuole mettere paura a Palazzo Chigi. Ma non ci crede nemmeno Berlusconi che Vespa interpella come «esperto di responsabili», rinvangando il passato del Cavaliere che faceva cadere, con tutti i mezzi, i governi Prodi.

giorgia meloni antonio polito matteo salvini bruno vespa foto di bacco

 

Ma l' azzurro di Arcore è stato monocorde: in caso di crisi «bisogna rimettersi alla saggezza del capo dello Stato: meglio parlare di vaccini e ristori per le imprese». Poi obtorto collo ha aggiunto che hanno ragioni Matteo e Giorgia: la strada maestra sono le elezioni anticipate. Berlusconi il voto non lo vorrebbe, mentre un governo di unità nazionale sì. Se poi fosse disponibile l' ex presidente della Bce, sarebbe il massimo. Ne ha parlato Giorgetti sul Corriere della Sera.

 

Giorgetti pensa che il centrodestra non sia pronto a governare e probabilmente che non lo sia lo stesso Salvini come premier. A parte il fatto che nelle Cancellerie europee si drizzerebbero i capelli in testa.

antonio polito giorgia meloni foto di bacco

 

Ma il capo leghista boccia Giorgetti e il governo con ampia base parlamentare.

«Con dentro tutti? Per fare cosa? No. Non si governa con chi sta smontando il decreto sicurezza. L' unica alternativa al voto è un esecutivo di centrodestra, non un governo Salvini, ma delle migliori personalità di area». Meloni è più che scettica e ha messo un enorme paletto anti-inciucio: «Mai un governo di centrodestra sostenuto da un' alleanza organica». Niente Pd, M5S e Renzi.

 

2 – NEL CENTRODESTRA PROVE DI UNITÀ: O SI TORNA ALLE URNE O GOVERNIAMO NOI

Giuseppe Alberto Falci per il “Corriere della Sera”

 

presentazione libro di bruno vespa foto di bacco

«Presidente Berlusconi, è collegato, mi sente?». Inizia così la presentazione del libro di Bruno Vespa: Perché l' Italia amò Mussolini (edito da Mondadori). Al tempio di Adriano, nel cuore della Capitale, con l' autore del libro ci sono Matteo Salvini, Giorgia Meloni e l' editorialista del Corriere della Sera Antonio Polito. A causa della pandemia si scorgono solo pochi parlamentari, rigorosamente distanziati e con le mascherine.

 

Il Cavaliere, che per il 27esimo anno partecipa all' evento, si trova a Valbonne, a casa della figlia Marina, e si collega da remoto. «Buonasera dottor Vespa, mi faccia prima salutare Matteo Salvini e Giorgia Meloni, a loro sono legato da amicizia e rispetto».

matteo salvini con il libro foto di bacco

Prove di unità. «Spero anche io di arrivare a 27 edizioni perché sarebbe un segno di vitalità», ironizza il leader del Carroccio.

 

Il clou del dibattito si concentra sulla sorte dell' esecutivo Conte. Casualmente si risponde in ordine di percentuale. Dunque il primo è Salvini: «Come finisce tra Renzi e Conte? E chi se ne frega Sono tutti e due inaffidabili, prima questo governo va a casa e meglio è». Qualche giorno fa il leader del Carroccio ha lanciato l' ipotesi di un governo ponte, salvo poi ritrattare perché Giorgia Meloni sembra essersi infuriata.

 

bruno vespa con il libro presentato foto di bacco

E allora Salvini precisa che l' unica alternativa al Conte 2, «per far uscire il Paese dal fango», può essere un esecutivo di centrodestra. Con una novità: «Non penso a un governo Salvini, ci sono tante persone fuori dal Parlamento che potrebbero traghettare il Paese». Il leader di via Bellerio però non svela l' identikit.

 

E un gabinetto guidato da Mario Draghi, come caldeggia Giancarlo Giorgetti? «Io non faccio un governo di unità nazionale con chi vuole smontare i decreti sicurezza. Altro conto, come dice Silvio, è mettere al centro la libertà. Su alcuni temi, come la riforma della giustizia, ci può essere un' ampia convergenza. Ma di governi con tutti dentro no», risponde piccato Salvini.

 

giorgia meloni bruno vespa matteo salvini foto di bacco

E più tardi, su Rete4, alla domanda se avesse letto l' intervista di Giorgetti al Corriere , taglia corto: «Ho impegnato la mia giornata su altro». Segue la Meloni: «Se c' è un governo di centrodestra che trova una maggioranza in Parlamento, con forze non organizzate, mi si dica qual è». Ed è qui che la leader della destra italiana si scalda: «FdI non farà mai un governo con Renzi, M5S e Pd». E ancora: «Per me la strada maestra è il voto. Andare alle urne non sarebbe impossibile, negli Stati Uniti hanno votato con il Covid».

 

matteo salvini bruno vespa foto di bacco

E il Cavaliere, cosa intende fare in caso di una crisi? «Forza Italia si rimetterebbe alla saggezza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella» è la risposta diplomatica dell' ex premier che preferisce accodarsi agli alleati e non strappare.

 

Domanda di Polito: «Visto che il presidente è esperto di responsabili, in questo Parlamento ci sono?» Berlusconi ascolta e la mette così: «È realistico pensarci». Poi, sempre il Cavaliere viene interrotto da un interrogativo, questa volta, della Meloni: «Silvio, cosa ne pensi di un esecutivo Vespa?».

giorgia meloni matteo salvini e bruno vespa foto di bacco

«Lui conosce come nessun altro la storia della politica italiana» ribatte Berlusconi che indossa i panni dell' editore e loda il giornalista per la qualità del suo libro: «Va letto dalla prima all' ultima pagina».

 

Infine, capitolo amministrative. Salvini, Meloni e Berlusconi rispondono all' unisono: «I tempi saranno veloci, vogliamo andare spediti e trovare i candidati migliori». «Il modello - spiega Salvini - è Torino dove abbiamo messo in campo un imprenditore, Paolo Damilano». E a proposito della sfida della Capitale, la leader di FdI ammette: «Francamente mi piacerebbe farlo, e non è escluso che un giorno io abbia la fortuna di misurarmi con la guida della mia città, ma oggi non potrei permettermelo».

giorgia meloni bruno vespa matteo salvini foto di bacco antonio polito giorgia meloni matteo salvini bruno vespa foto di baccogiorgia meloni foto di baccogiorgia meloni e matteo salvini foto di baccomatteo salvini giorgia meloni foto di baccogiorgia meloni foto di bacco matteo salvini foto di baccoantonio polito foto di bacco.giorgia meloni antonio polito foto di bacco

 

Ultimi Dagoreport

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...