1. MILANO È DAVVERO UNA CITTÀ CHE NON SI FA MANCARE NULLA. SCODELLA L’ALTO (LA MOSTRA DEDICATA AGLI SCATTI DEL FOTOGRAFO AMERICANO CHRISTOPHER MAKOS) E APPARECCHIA IL BASSO (IL “CONVIVIO”, LA MOSTRA-MERCATO DEGLI STILISTI DOVE SI VENDONO PRODOTTI DI LUSSO A METÀ PREZZO, E IL RICAVATO VA ALLA RICERCA SULL’AIDS) 2. TRA VENTURA E HUNZIKER, TRA CAVALLI E SOZZANI, E ALTRI SALTIMBANCHI, A SORPRESA, SONO APPARSI DON MAZZI E LELE MORA. "UN TRIONFO DI BELLEZZA", CHIOSAVA UNA FAMOSA DAMA MENEGHINA, "PARE LA SAGRA DELL'UVA", RIBATTEVA UN PRINCIPE 3. MEJO PETTINARSI GLI OCCHI CON LE IMMAGINI SPLENDIDE DI MAKOS CHE HA DOCUMENTATO LA MOVIMENTATA SCENA NEWYORKESE DEGLI ANNI ’80, DOMINATA DA ANDY WARHOL

1. TUTTA LA MODA MENEGHINA SI ATTOVAGLIA PER “CONVIVIO”

Ivan Rota e Alberto Dandolo per Dagospia

simona ventura con sara cavazza facchini  1simona ventura con sara cavazza facchini 1

 

E ancora ci siamo, e ci sono "tutti": torna infatti a Milano Convivio, la mostra-mercato a scopo benefico che raccoglie fondi a favore di ANLAIDS, Associazione Nazionale per la lotta contro l’AIDS. L'evento, nato nel 1992 da un'idea di Gianni Versace, insieme a Gianfranco Ferrè, Giorgio Armani e Valentino, si tiene a Fieramilanocity e vede coinvolti numerosissimi brand internazionali specializzati in moda, design e servizi, i cui prodotti donati sono venduti al 50 % del prezzo di listino.

 

sara cavazza, mathias e manule facchini con franca sozzani 1sara cavazza, mathias e manule facchini con franca sozzani 1

Alla serata d'inaugurazione oltre duemila persone e più di mille alla cena che ne è seguita. Un trionfo di mondanità, in realtà poco internazionale, ad esclusione di Eva Herzigova  che ha passato il tempo a farsi fotografare in compagnia di Franca Sozzani. E, come sempre, tra i vip presenti Simona Ventura con Gerò Carraro, Michelle Hunziker con Tomaso Trussardi, Margaret Madè, Melissa Satta e poi saltiamo altrimenti sembra la lista della spesa.

 

stefania rocca  foto lapressestefania rocca foto lapresse

Però, a sorpresa, sono apparsi Don Mazzi e Lele Mora. "Un trionfo di bellezza", chiosava una famosa dama meneghina, "Pare la sagra dell'uva", ribattteva un principe. Diversi punti di vista, ma la sicurezza che i tavoli personalizzati, seguendo il diktat "fantasy", erano un capolavoro: tra questi spiccava quello dedicato a "Maleficient" ideato da Maria Sole Brivio Sforza e Francesca Versace.

 

lele mora e don mazzi foto lapresselele mora e don mazzi foto lapresse

E che dire di quello tutto da mangiare della fantastica Floriana Mentasti? Per paura forse che gli ospiti non avessero abbastanza di cui nutrirsi, ha creato delle sculture di tramezzini, caciocavallo, pomodori e fragole. Mentasti ha ospitato Marta Brivio Sforza, Gaddo della Gherardesca, il principe Windish Graetz, Paolo e Giuliana Clerici, e i Caprotti (Esselunga): ciliegina sulla torta Starlight Melody, la fantastica figlia di Marisa Berenson.

 

francesco facchinetti foto lapressefrancesco facchinetti foto lapresse

Assoldato il fior fiore degli stylist per addobbare i tavoli. "Può fare una foto con quest'auto?" chiede il fotografo, Silvia Urso Falck risponde ironica: "Ma mi devo mettere sul cofano?". Istantanee di una serata bizzarra che ha avuto come regina Laura Chiatti,  simpatica e bella come il sole (con una memoria d'elefante...) Tanta eleganza, ma anche tanti abiti da dimenticare.

 

Caccia al direttore: è sinceramente bello, è il più corteggiato (non solo) di Milano: al tavolo dove sedeva c'era la fila di "pretendenti". E la signora alla quale un'importante giornalista ha girato per tutta sera le spalle? E il giornalista che ha dato della "megera" alla signora che gli chiedeva come si chiama pur conoscendolo da anni? E, per la prima volta, spazio anche al vino con l'Enoteca voluta da Franco e Umberta Gussalli Beretta.

 

eva herzigova franca sozzani foto lapresseeva herzigova franca sozzani foto lapresse

Tutti, prima della cena, allo stand dell'arte curato egregiamente da Paola Manfrin. Un evento di solidarietà che si ripete  grazie anche all'impegno di una  squadra. Tra questi il comitato promotore, Franca Sozzani anima della manifestazione fin dal 1998, la Magister Team come segreteria organizzativa, il Consiglio Direttivo con il Presidente Francesco Micheli e i Consiglieri Raffaele Jerusalmi, Franco Carlo Papa, Ada Gigli Marchetti, Roberto Confalonieri, tutti i media e la moltitudine di volti famosi che, anche quest'anno, stanno prestando la propria immagine per promuovere la raccolta fondi.

beatrice borromeo foto lapressebeatrice borromeo foto lapresse

 

A ogni edizione Convivio ha registrato un crescendo di successi e i numeri lo dimostrano: dai 22mila visitatori del 1992 agli oltre 50mila del 2012; dai 400 volontari iniziali, agli 800 dell’ultima edizione, fondamentali per la squadra di Convivio; dal miliardo e seicento milioni devoluti ad ANLAIDS nel 1992 ai due milioni e centoventinove mila euro del 2012.

 

Anche quest'anno all'interno della Mostra Mercato non è mancato lo spazio dedicato al Vintage, curato da Warly Tomei. Sono stati venduti in un attimo abiti e accessori provenienti da eleganti e private "cabine armadio", da archivi storici di stilisti o capi indossati direttamente da celebrities nazionali e internazionali durante i più importanti eventi mondani come la Prima della Scala.

ana laura ribas foto lapresseana laura ribas foto lapresse

 

A mezzanotte già quasi tutti in piedi, pochi se ne sono rimasti a ballare. Tutti quelli che sono rimasti si interrogavano su una famosa "sorella di" che si sarebbe sottoposta a un lifting "intellettual-cultural-benefico".... Non ci si può credere, ma se lo dice lei...

 

 

2. CARLA SOZZANI PORTA MAKOS E LA FACTORY DI WARHOL A MILANO

trussardi hunziker foto lapressetrussardi hunziker foto lapresse

Ivan Rota e Alberto Dandolo per Dagospia

 

Finalmente una mostra che ci fa riappacificare con il mondo dell'arte: Ports 1961 presenta “Altered Images by Christopher Makos”, una mostra itinerante dedicata agli scatti del fotografo americano, divenuto famoso per la sua amicizia personale con Andy Warhol che lo definì “the most modern photographer in America”.

 

vanna quattrini;saturninovanna quattrini;saturnino

Nato nel Massachusetts e formatosi con Man Ray alla fine degli anni ‘70, Makos ha documentato con i suoi scatti la movimentata scena newyorkese degli anni ’80, immortalando astri nascenti del calibro di Matt Dillon, Robert Downey JR. e Tom Ford. Curata da Gianni Mercurio, la mostra, che raccoglie 62 tra gli scatti più significativi tratti dagli archivi di Makos, è stata presentata in anteprima alla Galleria Carla Sozzani.

svetlana taccorisvetlana taccori

 

Dopo il debutto milanese, Ports 1961 porterà l’esposizione in 7 capitali mondiali, partendo da Settembre a New York, Londra e Parigi e proseguendo a Novembre con Tokyo, Seoul, Hong Kong e Shanghai. Per celebrare questa collaborazione, Fiona Cibani, Direttore Creativo di Ports 1961, ha ideato una speciale capsule collection che cattura l’essenza dell’opera di Makos utilizzando come grafiche tre suoi ritratti di Andy Warhol tratti dalla serie “Altered Images”.

 

salem cibani;christopher makossalem cibani;christopher makos

Realizzate nel 1981 come omaggio agli scatti firmati Man Ray di Marcel Duchamp nei panni del suo alter ego femminile Rrose Selavy, queste immagini vengono impresse sui capi con un’originale stampa sovrapposta su due tessuti, jersey e satin, che crea un particolare effetto tridimensionale. Ad impreziosire t-shirt, felpe e mini-dress le maxi zip dorate sui fianchi e il dettaglio di camicia bianca che spunta dal fondo, entrambi elementi iconici dello stile Ports 1961.

makos fotografa warhol in dragmakos fotografa warhol in drag

 

La capsule collection, in vendita da 10 Corso Como per la durata della mostra, sarà poi disponibile nelle altre capitali in contemporanea all’esibizione e si arricchirà ad ogni tappa di un modello realizzato solo per quella città, dalla biker jacket creata per Londra alla cappa in esclusiva per Shanghai.

 

Al vernissage un pubblico selezionato accolto da una ringiovanotissima Carla Sozzani, anima di Corso Como 10. Christoper Makos ha stupito tutti con la sua innata simpatia: si stendeva anche per terra a uso e" consumo" dei fotografi. Tra i presenti Michela Moro, Ariela Goggi, Ginevra Rossini, Alessandra Ianzito, Carlo Ducci, Fiammetta De Simone.

 

 

christopher makos; paul solbergchristopher makos; paul solberg

3. MAKOS: "COSÌ IMMORTALAI WARHOL E LA FACTORY" - NELLE IMMAGINI LA SCENA ARTISTICA NEWYORCHESE. COLTA SENZA FILTRI

Matteo Sacchi per “il Giornale

 

Christopher Makos arriva alla Galleria Carla Sozzani indossando un completo a righe e scarpe da tennis fosforescenti.

 

Stringe mani, si agita come un folletto, ma sempre con una parola gentile per tutti. Un solo divieto: «Non mi chiediate più come ho incontrato Andy Warhol. Non è meglio se guardiamo le foto?». Infatti è a Milano per inaugurare, oggi, a 10 Corso Como, la sua mostra Altered Images. Scatti che ritraggono quello che è stato l'epicentro creativo della New York anni '70 e '80: proprio a partire dalla Factory di Warhol.

 

christopher makos;salem e fiona cibani;christopher makos;salem e fiona cibani;

E allora mentre corre da un'immagine all'altra, questo greco-italiano - nato a Lowell Massachussets, cresciuto in California e adottato da New York - racconta, pescando da un serbatoio di ricordi grande come l'arte contemporanea. «Queste sono le foto che io e Warhol abbiamo pensato come riflessione sull'identità, guardando indietro a Marcel Duchamp e a Man Ray». Scatti in cui Warhol indossa parrucche femminili, orecchini, drappi bianchi. A volte ha il viso imbiancato «come fosse una maschera, un quadro vivente». Poi c'è una foto «normale».

 

christopher makoschristopher makos

Makos ti ci mette davanti e dice: «Guardalo bene negli occhi... Fatto? Ecco anche se tu fossi stato alla Factory difficilmente saresti riuscito a guardare Andy così. Non guardava mai fisso negli occhi nessuno». Ma non c'è solo Warhol, ci sono tutti gli scatti più belli di White Trash il libro del '77 in cui Makos ha mischiato la scena punk newyorkese del CBGB'S con quella che allora era la cultura alta della città: Basquiat che tiene un mappamondo e un punkettone con l'orecchino a lametta, Keith Haring che fissa l'obbiettivo, una ragazza con la cresta.

benedetta pozzi;fiammetta pozzibenedetta pozzi;fiammetta pozzi

 

E Makos mentre «boicotta» ogni tentativo di quiete di chi lavora all'allestimento: «Haring timido? Ma no per me è stato facile fotografarlo, era un amico io ho fatto solo foto ad amici. Basquiat? Lo presentai io a Warhol, come Haring. Non gli piaceva essere considerato un artista africano».

 

Ma possibile mai un personaggio che l'abbia intimidito? Si fa pensoso:«Liz Taylor, lei sì. Quando l'ho fotografata aveva un vestito rosa, i fiori nei capelli e quegli occhi viola. All'inizio ero paralizzato. Ma alla fine era docilissima, una bambina». Alla fine il fotografo mette il freno a mano: «Rispetto il passato, ma adoro il presente e sono proiettato verso il futuro, ora lavoro a un progetto bellissimo The Hilton Brothers e collaboro con il brand Ports 1961, scrivete anche quello?».

 

altered images by christopher makos mostraaltered images by christopher makos mostra

E poi visto che non si può sfuggire lo dice: «Io non sono andato a New York per Warhol è stato un incontro casuale. E appena ci siamo visti il legame è stato inevitabile. Le stesse scuole cattoliche, repressive, lo stesso percorso. Scrivevamo addirittura allo stesso modo». A quel punto «ruba» un quadernetto. Fa due firme una Andy Warhol una Christopher Makos. Una finta che sembra vera, una vera che sembra vera. La Factory è tutta in questo giochetto.

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