cafonal desario

CAFONALINO BARZOTTO - DAVIDE DESARIO PRESENTA “ROMA BARZOTTA 2”, STORIE DA UNA CITTÀ SEMPRE A METÀ TRA BELLEZZA E MONNEZZA, HUMOUR E DELUSIONE - AL TEMPIO DI ADRIANO TRA CUSENZA E RICCARDO LUNA, ENRICO MONTESANO E ANDREA RIVERA FANNO UN MINI-SHOW. ANCHE IL PUBBLICO È BARZOTTO: C’È ALEMANNO E PURE LA LORENZIN, IL PRINCIPE GAETANI E FILIPPO BISCIGLIA, PRINCIPE DI ‘TEMPTATION ISLAND’

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

 

Alessandro Di Liegro per ‘Il Messaggero

virman cusenza enrico montesano riccardo luna davide desario

 

Oltre centotrenta racconti, cartoline da una Roma a metà, che alterna humour e delusione, bellezza e disincanto: una #RomaBarzotta. Il secondo capitolo della saga di Davide Desario, responsabile del sito e dei social de Il Messaggero, per Avagliano Editore, segue il successo del primo (datato 2015), ricalcandone il modello, prendendo a spunto la rubrica che Desario tiene settimanalmente sulla prima pagina della Cronaca di Roma in cui racconta, a modo suo, storie e affreschi di Roma.

 

souvenir di piazza di pietra (1)

Presentato al Tempio di Adriano insieme al direttore de Il Messaggero, Virman Cusenza - che ha firmato la prefazione del primo volume (mentre l'introduzione di quest'ultimo è a cura del vicedirettore di Vanity Fair Malcom Pagani) - al direttore dell'Agi, Riccardo Luna e all'attore e amico (tende a precisare lo stesso artista) Enrico Montesano. In platea, in prima fila, il ministro Beatrice Lorenzin, che condivide le origini ostiensi con Desario, l'ex sindaco Gianni Alemanno - a cui è dedicato il libro insieme a Francesco, Walter, Ignazio e Virginia - il principe Gelasio Gaetani Lovatelli D'Aragona, Piero Lepore, Andrea Rivera e Filippo Bisciglia.

lorenzo tagliavanti gianni alemanno albino majore

 

Numerosa anche la pattuglia dei colleghi giornalisti, tra cui Maria Latella e il direttore di Leggo Alvaro Moretti. «Roma è una città che non finisce mai di stupire, che offre continuamente spunti poetici - introduce Desario - il barzottismo è nei romani che pretendono che le regole le rispettino sempre gli altri, che sono sempre arrabbiati ma che poi, alla sera si addolciscono e si riscoprono poetici e affabili».

 

libro presentato

 

Mario Ajello per www.ilmessaggero.it

 

S’incuriosisce. Si stupisce. Si emoziona. Non cede mai Davide Desario a quell’assuefazione che hanno i giornalisti consumati e abituati al tran tran dell’«oggi mi tocca fare questo» (argomento) e l’indomani «mi tocca quest’altro» (tema). No, Desario - che ora firma il secondo capitolo di una saga: #RomaBarzotta 2, introduzione di Malcom Pagani, edito da Avagliano - ha un flusso di sguardo che prescinde dal tempo: sta sempre acceso anche di notte.

 

E quando chiude gli occhi, per riposarsi un po’, è pronto a riattivarli appena lo chiami, anche se sono le tre di notte: «Davide, è successo questo, per favore....». Non ti fa neppure finire la frase, e da giornalista sveglio qual è ha già capito che non c’è da fare un favore a qualcuno ma una cortesia a se stesso e al suo amore, diurno e notturno, che è l’informazione. E la notizia che gli stai dicendo lui (responsabile del sito web del Messaggero) quasi in simultanea la mette nella rete, che è il suo universo non distaccato, digitale ma carnale.

 

giuseppe lobefaro

Questo è l’autore di #RomaBarzotta 2. Sembra un forever young Desario. Un personaggio fresco e scattante, anche se sempre pacato e apparentemente tranquillo. Il suo libro lo riflette. Il tono di queste sue pagine non è mai sferzante, eppure non c’è nulla che lui racconti che sia accomodante rispetto al soggetto narrato, cioè Roma, amata di un amore che non è mai passivo.

 

giancarlo di serafino con gelasio gaetani d aragona

Le “50 sfumature di grigio” con cui vengono coperte le buche di Roma, senza che la superficie stradale in realtà ne benefici, producono «50 sfumature di parolacce in ogni romano». E ci sono raccontini esilaranti in questo diario degli ultimi due anni della Capitale (già apparsi nella sua rubrica sul Messaggero ma qui si snodano come un film agrodolce). Per esempio quello sull’inflazione del daje. Finisce così: «Si sta davvero esagerando con questa parola. Dovremmo tutti farci più attenzione. Daje».

fabio perugia alberto di majo

 

OTTIMISMO

Roma è una città da accarezzare e da scuotere. Desario accarezza tutte le infinite varietà degli scalini di Roma - ne racconta affettuosamente le pietre, le dimensioni, le direzioni, come un poeta che descrive i riflessi dei capelli della sua amata e le sfumature dei suoi sguardi - e non si dà pace, più borbottando che schiaffeggiando, per l’assurdità di una metropoli che dopo le 11 di sera lascia digiuni i suoi abitanti e i suoi ospiti, perché i ristoranti hanno chiuso le cucine.

enrico montesano gianni alemanno

 

Così come non è mai banalmente sferzante, l’autore non è neppure lagnosamente lagnoso. Resta ottimista in ogni istante, anche quando ciò che vede e appunta cerca di dissuaderlo. A un certo punto scrive che di fronte al degrado «i romani stanno perdendo la pazienza», e lui condivide questo sentimento ma nel descriverlo non lo eccita. Gli è alieno il populismo d’ogni genere, ecco.

 

davide desario con albino majore

E il suo racconto va dalle transenne che insieme alle buche sono le vere padrone del paesaggio urbano ai bambini che non devono vedere troppo degrado, sennò si abituano alla bruttezza; dai romani che hanno paura della gentilezza del prossimo (magari mi sta truffando?) alla retorica del «chi conosco?» (appena ci si imbatte in un problema) che è un alibi per non ammettere che Roma perfino nei suoi uffici pubblici è piena di persone coscienziose, le quali fanno quel che devono fare perché lo vogliono fare e lo fanno per tutti e non solo per qualcuno. Insomma, come tutte le cose belle, Roma va maneggiata con cura e il rispetto per la sua fragilità è forse la qualità migliore di queste pagine.

davide desario beatrice lorenzin

 

La Capitale, per risorgere, ha bisogno di ricordarsi del patrimonio inesauribile di civiltà che contiene e Desario la invita continuamente a vincere il proprio pudore, a non nascondere, sotto la polvere i disservizi, quel desiderio di grandezza che le appartiene. E che poggia, anche, sulla consapevolezza dell’importanza delle piccole cose. Come nella poesia di Trilussa, scelta per epigrafe in #RomaBarzotta 2: «C’è un’ape che se posa / su un bottone de rosa: / lo succhia e se ne va... / Tutto sommato la felicità / è una piccola cosa».

 

marco castoro giuliana carosi

filippo bisciglia davide desario erik geiger e daniele puzzillidavide desario moglie nadiadavide desario con i figlipresentazione roma barzotta 2

antonio del greco davide desarioandrea riverabeatrice lorenzin (2)beatrice lorenzin (1)adelia e davide bordonialbino majore e virman cusenzaandrea rivera davide desarioandrea rivera enrico montesanoandrea rivera legge un suo monologobeatrice lorenzin (3)enrico montesano con la moglie teresavirman cusenza enrico montesano riccardo luna davide desario (2)riccardo luna (2)virman cusenzarenato minoremaria latellainvitativirman cusenza enrico montesano riccardo lunalorenzo tagliavantiriccardo luna (3)riccardo lunaroberto napoletanosouvenir di piazza di pietra (2)gianni alemannoteresa e enrico montesano con virman cusenzaintervento di lorenzo tagliavantifabio perugiaenrico montesanoenrico montesano beatrice lorenzin riccardo lunadavide desariobeatrice lorenzin (4)

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…

giorgia meloni donald trump - immagine creata con grok

DAGOREPORT – CHE FINE HA FATTO IL FANTOMATICO "PONTE" CHE MELONI SOGNAVA DI CREARE TRA USA E UE? PRIMA DEL VERTICE BY MACRON, LA DUCETTA AVREBBE AVUTO LA TENTAZIONE DI CHIAMARE TRUMP, MA POI CI HA RIPENSATO. PERSINO LEI HA CAPITO CHE DALL'"IMPERATORE DEL CAOS" AVREBBE RICEVUTO SOLO ORDINI, VISTO CHE CONSIDERA I PAESI EUROPEI SOLO DEI VASSALLI - DAVANTI A UN PRESIDENTE AUTORITARIO CHE DIFFONDE MENZOGNE E RIBALTA LA REALTÀ (“ZELENSKY È UN DITTATORE MAI ELETTO. L’UCRAINA NON DOVEVA INIZIARE LA GUERRA. L'EUROPA HA FALLITO”), SIAMO SICURI CHE L’ANTIPATICO GALLETTO FRANCESE MACRON E L’EUROPA MATRIGNA (CHE COMPRA BTP E DA' 209 MILIARDI DI PNRR) SIANO PEGGIO DI UN INAFFIDABILE AFFARISTA TRAVESTITO DA PRESIDENTE?