ammaniti

CAFONALINO - NICCOLÒ AMMANITI HA FATTO IL “MIRACOLO”: HA PORTATO AL CINEMA CHIUNQUE, DAI LETTA A MARCO LILLO, DA GIULIO NAPOLITANO A FRANCESCO PICCOLO. TUTTI A VEDERE LA SUA PRIMA SERIE TV, CHE DEBUTTA MARTEDI' SU SKY ATLANTIC: “DOPO TANTO TEMPO MI ERO STANCATO DI SCRIVERE DA SOLO. CI HO MESSO UN PO' A CAPIRLO: CI SONO ARRIVATO A CINQUANT' ANNI. MA HO SCOPERTO CHE CONDIVIDERE LA SCRITTURA È POSSIBILE. E CHE LAVORARE CON ALTRI ESSERI UMANI MI PIACE”

 

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

 

Ilaria Ravarino per il Messaggero

niccolo ammaniti

 

«Dopo tanto tempo mi ero stancato di scrivere da solo. Ci ho messo un po' a capirlo: ci sono arrivato a cinquant' anni. Ma ho finalmente scoperto che condividere la scrittura è possibile. E che lavorare con altri esseri umani mi piace. Vorrei continuare a farlo, sicuramente ci riproverò». Dopo sette romanzi (cinque dei quali diventati film e uno, Come Dio comanda, premio Strega nel 2007) lo scrittore Niccolò Ammaniti cambia pelle, passando dalla scrittura in solitaria alla regia di una serie tv, Il Miracolo, trasmessa da Sky Atlantic Hd in otto puntate a partire da martedì prossimo.

paolo sorrentino e nicola giuliano

 

UN GIOCO

Nata quasi per gioco («Avevo buttato giù un' idea, mi hanno incastrato per una serie intera») e destinata a occupare ancora per qualche tempo il futuro professionale di Ammaniti («Stiamo cominciando a pensare a una seconda stagione»), la serie prende le mosse da una suggestione vista in tv, «una puntata di Black Mirror in cui il premier inglese deve mettersi in gioco in prima persona, rischiando la faccia, per salvare il paese», e un dato di cronaca: «Il sanguinamento della Madonnina di Civitavecchia.

 

pappi corsicato

Quello è stato il punto di partenza - ha detto ieri lo scrittore presentando la serie a Roma - mi colpiva questo mistero, anche un po' splatter, che mi riportava alle origini della mia scrittura col gruppo dei Cannibali. Ma come nei miei romanzi, anche nella serie il mio personale rapporto con un certo tema, in questo caso la religione, non è centrale per la storia. Quello che mi interessa raccontare è come vivono i personaggi un certo evento, quali conseguenze il miracolo porterà nelle loro vite». Il miracolo in questione, da cui prende il via la settimana di passione vissuta dai protagonisti, è l' improvvisa scoperta di una Madonna che piange sangue, finita nelle mani di un generale (Sergio Albelli) e di un premier politico (Guido Caprino), entrambi decisi a tenere nascosto al mondo il segreto.

mario martone con la moglie ippolita

 

«La magia della letteratura è nello scambio con il lettore, nel buio che lo scrittore regala a chi legge perché possa illuminarlo - ha spiegato ancora Ammaniti - ma il cinema non funziona così. Allo spettatore, seduto in poltrona, va consegnato tutto il pacchetto».

 

Per questo allo scrittore, dietro alla macchina da presa, la produzione ha voluto affiancare due registi d' esperienza, Lucio Pellegrini e Francesco Munzi: «All' inizio pensavo che non sarei stato in grado di seguire tutto il progetto. Di solito quando finisco i romanzi sono soddisfatto, e se arriva una trasposizione al cinema mi interessa fino a un certo punto. Stavolta invece ho sentito che non potevo abbandonare la storia, sapevo che ne avrei potuto fare almeno un buon libro. Raramente ho pensato che il cinema potesse esprimere meglio della scrittura le mie idee. Ma in questo caso ho capito che solo l' immagine sarebbe stata in grado di restituire al sangue la sua grande potenza simbolica».

mariapia calzone(2)

 

E se la mano dell' autore è piacevolmente evidente nella caratterizzazione dei personaggi - l' inquietante Tommaso Ragno, la sorpresa Elena Lietti nella parte della first lady, Alba Rohrwacher scienziata in crisi e Lorenza Indovina, moglie di Ammaniti, in un ruolo romanticamente tagliato a sua misura - è la regia a risentire, specialmente in partenza, della natura sperimentale del progetto. Un rischio calcolato dai produttori, Sky e Wildside: «Abbiamo scelto questa storia perché non incasellabile in un genere preciso. In questo momento di abbondanza di serie abbiamo preferito rischiare, scegliendo la storia di un autore di cui avremmo potuto benissimo anche adattare un libro di successo».

marco lillo

 

Una scommessa vinta sulla lunghezza: dalla seconda puntata la storia decolla, il mix di soprannaturale, onirico e oscuro si fa più convincente e il gancio narrativo del miracolo (a chi appartiene il sangue della Madonna? Può la scienza dare una risposta?) trascina lo spettatore nella visione dell' episodio successivo. Già venduta in Francia, Germania e Inghilterra, la serie sarà la prima produzione Sky doppiata in inglese nei paesi anglofoni: «La qualità delle serie italiane - ha spiegato Andrea Scrosati di Sky - è ormai a un livello tale da permetterle di entrare, nel migliore dei modi, nel mercato internazionale»

 

leonardo maddalenalorenza indovinaiaia fortechiara baschetti (2)guido caprinocarmelo macrichiara baschetti (1)de luna lorisalessandro roja claudia ranieridaphne scocciacarmelo macri alessio praticoalessandra fiori giulio napolitanoalessandro rojamariapia calzonemanuel agnellialessio praticoandrea balzanettiragno tommasopaolo messa con la moglie annamariasalvatore nastasipaolo contialba caterina rohwacher (1)valeria licastro antonio martusciellostuzzichini per gli invitatisergio albelli (2)sergio albelli (1)matilde bernabeialba caterina rohwacher (2)giampaolo letta con la moglie rossanaandrea zappiaedoardo natolielena lietti confrancesco piccolo e mogliegiuseppe gagliardimanuel agnelli (2)

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…