1- DA LA RUSSA A LOTITO, TRAPASSANDO UN CARDINALE E L'EDITORE DEL TEMPO BONIFACI CON FIGLIE E GENERI, SON SUCCESSE COSE CHE VOI UMANI NON VORRESTE IMMAGINARE NEMMENO SOTTO TORTURA AL FESTONE DEL’IMMOBILIARISTA ANDREA MESCHINI 2- PECCATO CHE PEDRO ALMODAVAR, CHE SI È TROVATO POCO PRIMA DELLA MEZZANOTTE A PASSARE A PIEDI DAVANTI AL RISTORANTE CON ANTONIO BANDERAS, NON ABBIA DECISO DI FICCARE IL NASO TRA I 500 INVITATI. AVREBBE AVUTO UN BELVEDERE, TANTA CARNE UMANA AL FUOCO DA POTERCI GIRARE UN FILM SUI NUOVI MOSTRI: LA ROMA GODONA, MONDANA, IMPRENDITORIALE, PIACIONA E UN PO' "MIGNOTTONA" (NEL SENSO BUONO DELLA PAROLA, EH!) SCATENATA E AL GRAN COMPLETO

Gabriella Sassone per Dagospia
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo


Peccato che Pedro Almodavar, che si è trovato poco prima della mezzanotte a passare a piedi davanti a "Gusto" con Antonio Banderas e due bodyguard a vigilare la loro romantica passeggiata al chiar di luna, non abbia deciso di mettere il naso sotto il porticato del mega ristorante di piazza Augusto Imperatore. Avrebbe avuto un belvedere, tanta carne umana al fuoco da poterci girare un film sui nuovi mostri: la Roma godona, mondana, imprenditoriale, piaciona e un po' "mignottona" (nel senso buono della parola, eh!) scatenata e al gran completo.

Come ogni anno, nessuno è sfuggito al rito che da il benvenuto alla nuova season godereccia: l'imperdibile compleanno dell'immobiliarista col sigaro perennemente in bocca Andrea Meschini. Le solite 500 e passa persone hanno timbrato il cartellino al festone, assiepate dentro, fuori, sopra e sotto "Gusto". Buffet sparsi qua e là pieni di ogni ben di Dio da sfamare il Darfur, pizze sfornate a ripetizione dal forno, 50 bottiglie di bollicine, 70 di vino bianco e 70 di rosso, 10 Magnun finali di champagne, candele ovunque. Meschini ha accolto gli amici sulla porta con la moglie Domitilla, tutta un pizzo nero.

Al solito, quell'animo nobile del festeggiato non ha chiesto regali ma opere di bene: offerte per la Cooperativa La Stelletta che accoglie i bimbi down presso la loro sede di piazza di Campo Marzio. I quali, come ogni anno, hanno ringraziato il festeggiato, donando ai presenti un ciondolo di ceramica fatto con le loro manine e corredato da una toccante poesia: "Molti amici porta l'estate. Qualcuno l'autunno. Un po' la primavera. Pochi l'inverno. Raro è trovare un amico: lui è per sempre! E' come un albero magico dove le stagioni non si inseguono più, stanno tutte insieme in un eterno presente... Grazie Andrea di essere nostro amico!".

Al responsabile della Cooperativa, Carmen Fiumi, a fine serata Meschini ha consegnato l'ampolla delle offerte: circa 10mila euro. "Ammazza ahò, se so sprecati, eppure era pieno de ricconi stasera: c'hanno tutti il portafoglio a lumaca", commentavano i paparazzi.

Chissà poi quanti avranno letto le belle parole dei bambini down, presi com'erano dal gozzovigliare riempirsi il piatto a più non posso, chiacchierare, rimorchiare, divertirsi, mettere in mostra per i flash quelle belle facce di pietra piene di botulino, bocche a canotto e trapianti facciali? C'è stato anche un piccolo imprevisto: una signora è svenuta lunga in terra: calo di zuccheri o troppa emozione?

Poco prima della mezzanotte ha fatto il suo ingresso il Ministro Ignazio La Riussa, scortato dalla bionda e graziosa assistente Valeria Venito e dal fido scudiero Fabrizio Rocca. Era nero-azzuro: aveva visto la partita dell'Inter col Novara in tv e assistito alla debacle della sua squadra del cuore. Pizzi si è perfino rifiutato di fotografarlo, all'inizio, facendo finta di non vederlo. Si sa che tra i due non corre buon sangue, tanto che Pizzi lo chiama "Ignazio La Rissa". Ma lui non se la prende, anzi ci ride su. Telefonino incollato al'orecchio e altri due che squillano: ecco Claudio Lotito, detto anche Telefonino-Man of Trillino.

Lotito era ancora più incazzato per la sconfitta della sua Lazio: si è seduto col muso lungo a un tavolo e ha pensato solo a rifocillarsi la pancia. Meno male che a farlo distrarre un po' ci ha pensato l'attore comico Mario Zamma con le sue battute. In pole position: l'editore del Tempo Domenico Bonifaci con figlie e generi, Beppe Gentile, ad di Meridiana, l'avvocato Roberto Ruggiero, i principi Odescalchi, Grazioli, Gaetani, Giovanelli, il marchese Giuseppe Ferrajoli, l'imprenditore Adriano Cerasi con la sua Elena Bonelli, la famiglia Federici, il senatore Stefano De Lillo, Antonella Martini Vitetti con Annie Papa, qualche immancabile prelato, magistrati che vogliono mantenere l'anonimato e ricconi vari.

Ma anche tanti amici dello show biz: la bombastica Eva Grimaldi in lungo verde, Maurizio Micheli con Alex Partexano, Adriana Russo, la sexy Elena Ossola, Flavia Vento senza un filo di trucco e un po' di pancetta, Rosanna Cancellieri, Roberta Beta, Orso Maria Guerrini con la neo moglie Cristina, Maria Monsè col marito Salvatore Paravia, Paolo Pazzaglia. E ancora, Fabio Carignola, ex di Barbara Matera, con l'amico del cuore Massimo Matta, Marco Lorenzoni di LatteSano, Roberto Naldi, proprietario dell'hotel Parco dei Principi e tanti altri svippati. Innumerevoli le belle gnocche in cerca di marito o di una sistemazione con i soliti look smutandati e provocanti.

Per la torta, stavolta, Meschini ha scelto i colori della bandiera italiana, ennesimo omaggio ai 150 anni dell'Unità d'Italia. A far ballare tutti, ecco il cantante Raffaello, accompagnato da una bella violinista che ha sbalordito i presenti. "Hai visto come ho sostituito bene Rossano Rubicondi", ha detto Raffaello, scherzando sul fatto che Rubicondi si esibisce spesso con lui alle serate Vip.

La sottoscritta, per non sapere nè leggere nè scrivere, si è presentata spiritosamente con un abitino mimetico da guerra e teschio brillante sul petto, spiegando: "Stasera si ricomincia la guerra delle feste: beato chi resiste fino a maggio!". Come dire, la stagione è partita: si salvi chi può!

 

VALERIA VENUTO SEGRETARIA DEL MINISTRO LA RUSSA VANESSA E SUSAN TRIO MERAVIGLIAO STEFANIA CORRADETTI CON SARI SIMONA SUONA IL VIOLINO SCONTRO DI TETTE SCARPE MIGNOTESCHE SIMONA SUONA IL VIOLINO SCARPE MIGNOTESCHE SALVATORE PARAVIA E MARIA MONSE

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