1. “BOWIE CI HA MOSTRATO CHE POTEVAMO ESSERE QUELLO CHE VOLEVAMO” - VISITANDO LA MIRABOLANTE MOSTRA AL VICTORIA AND ALBERT MUSEUM DI LONDRA DEDICATA ALL’”ASTRONAUTA DELLO SPAZIO INTERIORE”, TRA MUSICA, CINEMA E VIDEO NELLE ORECCHIE RISUONANO LE SUE PAROLE: “HO SEMPRE VOLUTO ESSERE UN ISTIGATORE DI NUOVE IDEE, HO CERCATO DI PROVARE TUTTO CIÒ CHE POTESSE ESSERE UNO STRUMENTO ARTISTICO, HO CERCATO DI ESSERE UNA RIVOLUZIONE FATTA UOMO”

VIDEO: LA MOSTRA DI DAVID BOWIE A LONDRA (LAPRESSE)

 


1. L'ULTIMO VIDEO DI BOWIE: THE STARS (ARE OUT TONIGHT)

 

 

2. VIDEO: L'EVOLUZIONE DI DAVID BOWIE NEGLI ANNI
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3. "DAVID BOWIE È...", UNA MOSTRA A LONDRA CELEBRA IL DUCA BIANCO
(TMNews) - Ci sono i costumi lunari di "Starman", o quelli indossati nella tournée di "Diamond Dogs". Poi foto personali, manoscritti e videoinstallazioni. Tutto il mondo di David Bowie, camaleonte del rock e del costume, è racchiuso in una mostra al Victoria and Albert Museum di Londra a lui dedicata, "David Bowie is...". Nelle sale del museo si respira la vena trasformista e illuminata del Duca Bianco che proprio in questi giorni, a 66 anni, è tornato a scalare le hit britanniche grazie al nuovo album "The next day".

Una videoinstallazione giustappone due volti, il Bowie più solare e quello più scuro, uno loquace, l'altro più cupo e silenzioso. Ma è uno dei tanti passaggi della mostra che gioca con l'ambiguità di questa figura unica di artista, vorace assimilatore di culture e a sua volta creatore di nuove mode.Tra le tante curiosità dell'esposizione, che raccoglie 300 oggetti del Duca Bianco, ci sono le foto dei suoi personaggi preferiti, da Chaplin a Warhol, i manoscritti delle sue canzoni su pezzi di carta e gli strumenti musicali, più disparati, con cui Bowie ha costruito la sua incredibile carriera.


4. LE IDENTITÀ DI DAVID BOWIE IN MOSTRA
Giorgia Scaturro per www.wired.it

Provo un certo nervosismo prima di entrare nel tempio del V&A all'anteprima dell'ultima mostra culto che si chiama ‘'David Bowie is''. Il titolo fa temere le definizioni per questo genio artistico, pioniere dai mille volti, innovatore di suoni e visioni, icona del gusto quanto dello stile più estroso. Potrei andare avanti in eterno con le mie definizioni personali, perché prima di tutto David Bowie è il mio idolo.

Il Victoria & Albert Museum ha messo insieme questa prima retrospettiva internazionale sull'artista con oltre 300 pezzi esclusivi. E David Bowie ha aperto il suo archivio personale prestando il 95% degli oggetti in vetrina, comprese pagine con i testi delle canzoni scritti di suo pugno, bozze di idee, disegni, oltre 60 costumi, fotografie ed i suoi strumenti musicali. Entro per vedere cosa ne è venuto fuori.

Non è proprio facile entrare. Un'enorme massa di giornalisti affolla i corridoi del Victoria & Albert Museum cercando di farsi largo tra le veneri di marmo. La mostra è già un record, quasi 50mila biglietti prenotati prima dell'apertura ufficiale il 25 marzo (la chiusura è l'11 agosto).

All'ingresso l'impatto è con la tuta in vinile nero Tokyo Pop, uno dei costumi più appariscenti della sua carriera da trasformista, creato da Kansai Yamamoto per Aladdin Sane. " David Bowie is all around us" -spiega la didascalia sul muro - "David Bowie ci ha mostrato che potevamo essere quello che volevamo".

Da quel punto in poi il percorso si dipana tra un'emozione ed un'altra.

Cuffie e dispositivo di guida non sono il solito ingombro che ti danno nei musei. Grazie alle istallazioni sonore di Sennheiser, sono la chiave per accedere agli audio che raccontano David Bowie, le sue canzoni, estratti di interviste sul suo processo creativo o su come sono nate le sue canzoni, le sue performance, i pensieri che escono dalla sua voce appena si arriva davanti a un vetro.

Nella prima sala David Bowie è... in crescita. Lui (classe 1947) da bambino a Brixton ed i suoi primi approcci musicali (a partire dal jazz che all'inizio non capiva, ma che si è fatto piacere). In video le band con cui Davie Jones cominciò a suonare a 16 anni. Mentre nelle orecchie risuonano le sue parole: "Ho sempre voluto essere un istigatore di nuove idee, ho cercato di provare tutto ciò che potesse essere uno strumento artistico, ho cercato di essere una rivoluzione fatta uomo".

I curatori della mostra Victoria Broackes e Geoffrey Marsh dirigono il dipartimento di Teatro e Performance al V&A. Tra l'assedio dei giornalisti placco Marsh che mi dà il suo angolo di lettura dell'esposizione, David Bowie è " tutta una costruzione".

I " David Bowie è" cominciano a moltiplicarsi. Nella seconda sala, è Ziggy Stardust. La depressione politica ed economica dell'Inghilterra inizi anni Settanta lo aveva reso un alieno distopico alla ricerca di nuovi mondi, artistici e introspettivi. Space Oddity lo catapultò al successo, ma in un momento in cui l'Apollo 8 raggiungeva la Luna, il suo Major Tom perdeva contatti con Ground Control.

L'Istallazione del V&A emoziona facendoci rivedere il pianeta blu con accanto il video di Ziggy che canta malinconico, ed è come se stessimo alla finestra di una navicella spaziale, incorniciata dai testi originali della canzone, memoriabilia dell'epoca ed i costumi indossati dal suo primo personaggio.

Ziggy, o meglio il suo manichino vestito di tutto punto da Freddie Burretti, lo ritroviamo più in là in una bara di vetro. È tempo di essere liberi, anche sessualmente, e così David Bowie è in movimento verso nuovi personaggi "not sure if a boy or a girl". Rebel Rebel, è lì con il suo testo originale, mentre essere a tu per tu con i costumi androgini ci fa sentire come Bowie sia sempre rimasto fedele a se stesso.

La collezione di 60 abiti di Bowie che i manichini indossano al V&A sono co-firmati dall'artista e da stilisti come Natasha Korniloff (autrice del celebre Pierrot del video di Ashes to Ashes, che segna la - brutta - fine di Major Tom) Alexander McQueen e Giorgio Armani, testimoni ed interpreti delle trasformazioni di questo cantante, musicista, attore, mimo, pittore, " astronauta dello spazio interiore".

Gli anni in cui Bowie si trasferì a Berlino in cerca di ispirazione e di un po' di anonimato sono curati in una particolare sezione in bianco e nero, dove trovano spazio i dipinti del Duca Bianco, che proprio nella pittura ritrovò lo stimolo a comporre canzoni.

Dal 1967 ad oggi ha prodotto 27 album in studio e 150 live. Nel corso di questi 47 anni ha cavalcato l'onda dell'innovazione tecnologica e digitale e si è imposto con 140 milioni di dischi venduti, fino a oggi, con l'uscita dopo anni di silenzio di The Next Day.

L'epicentro dell'esposizione è un tripudio di musica dal vivo con i video dei tour dell'artista, proiettati su schiere di schermi giganti montati uno sull'altro, in una performance pirotecnica che a tratti lascia intravedere manichini con i costumi di scena originali.

L'esposizione londinese è densa e minuziosa, ogni aspetto della carriera artistica di David Bowie trova la sua rappresentanza magistralmente coreografata dai designer (59 Productions e Real Studios). Le ultime due sale sono più intime, una ospita le opere cinematografiche (da Labirinth a L'uomo che cadde sulla Terra, tra i 20 titoli in cui ha recitato) e teatrali (per esempio la sfida dell'Uomo Elefante) anche insieme a Lindsey Kemp, mentre l'altra mostra le immagini dei fotografi internazionali, come Helmut Newton, Herb Ritts e John Rowlands, che hanno subito e ritrasmesso su pellicola il fascino di Bowie.

"Non è un artista ordinario, è sempre presente nella nostra vita, perché ha influenzato gli stili e ha saputo travalicare il confine tra le varie forme artistiche. A volte ci parla con la sua musica, ce lo troviamo davanti nei film e nei video. In questa mostra lo sentiamo vicino perché comunica con noi in una molteplicità di forme ed espressioni. David Bowie is al V&A è diversa da ogni mostra di qualsiasi altro artista" ci dice Motoki Koketsu, ex curatore dell'InterCommunication Centre di Tokyo.

Bowie ha dimostrato che Ziggy non suonava solo la chitarra. David Bowie è ancora l'uomo dei record, forse forever and ever. La mostra del V&A è già quasi tutta esaurito, il suo album The Next day è stato comprato alla velocità della luce arrivando in cima alle classifiche. " Quando ha fatto uscire il singolo Where are we now? nel giorno del suo 66esimo compleanno, ha sorpreso tutti - dice Geoffrey Marsh - È una persona enigmatica, magari un giorno ce lo potremo trovare qui".

E allora, accogliendo l'appello del curatore del V&A, David Bowie è gentilmente invitato a visitare la mostra su di lui.

 

MOSTRA DAVID BOWIE A LONDRA FOTO LAPRESSE BILL NIGHY David Bowie SANDRO KOPP E TILDA SWINTON YASMIN LE BON David Bowie PATRICK GRANT E JADE PARFITT PAM HOGG FOTO LAPRESSE NICK GRIMSHAW FOTO LAPRESSE MOSTRA DAVID BOWIE A LONDRA FOTO LAPRESSE MATT SMITH E ROSARIO DAWSON FOTO LAPRESSE NOEL GALLAGHER CON LA MOGLIE SARAH MCDONALD PIXIE GELDOF EDIE CAMPBELL E OTIS FERRY DOUGIE FIELDS PAM HOGG BILL NIGHY

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