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PARLA EMMA SAYLE DI “KILLING KITTENS”, CLUB PER UNA ÉLITE SESSUALE CHE SI INCONTRA E SI SCAMBIA IN FESTE PRINCIPALMENTE LESBO A LONDRA, MANCHESTER, LOS ANGELES, IBIZA - ''TUTTI INDOSSANO DELLE MASCHERE IN STILE “EYES WIDE SHUT”, I MASCHI SINGLE NON SONO AMMESSI. SE CI SONO 70 DONNE E 30 UOMINI È TUTTO MOLTO PIÙ ECCITANTE’’

 

da www.theguardian.com

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emma sayleemma sayle

Emma Sayle è la fondatrice di “Killing Kittens”, club esclusivo per una élite sessuale che si incontra e si scambia in feste principalmente lesbo organizzate a Londra, Manchester, Los Angeles, Ibiza.

 

Come ci si iscrive?

«Chiediamo foto. Non ci aspettiamo supermodelle ma gente attraente, persone che curino il proprio aspetto, edonisti»

 

Che significa Killing Kittens?

«E’ un cyber-slang. Si dice che ogni volta che qualcuno si masturba, Dio uccide un gattino. E’ perfetto per un marchio che si occupa di darsi piacere».

 

Il suo club si occupa della ricerca del piacere femminile...

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«Ci sono molti progetti simili per uomini ma, quando ho iniziato, non ce n’erano dedicati alle donne. Non esistevano luoghi sicuri di esplorazione della sessualità femminile. Ora le donne sanno che possono ottenere le stesse cose degli uomini. Nel mio club esistono però delle regole: alle feste gli uomini non possono avvicinare le donne a meno che non le conoscano già, tutti indossano delle maschere in stile “Eyes Wide Shut”, i maschi single non sono ammessi. Se ci sono 70 donne e 30 uomini è tutto molto più eccitante. Siamo onesti: le donne sono creature più gentili e molto più belle, quando sono nude».

 

l organizzatrice di orge emma sayle e kate middletonl organizzatrice di orge emma sayle e kate middleton

E’ mai stata tentata di prendere parte al gioco?

«No. Sono monogama e ora sono all’ottavo mese di gravidanza, lascio le serate prima che le cose si scaldino. Ma tutto avviene al lume di candela e alcune scene sono incredibili, meglio di un film porno. Non sarei umana se ogni tanto non mi eccitassi. Finché le persone non si feriscono, io non giudico la loro relazione».

 

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Ha imparato qualcosa sugli inglesi e su come vivono il sesso?

 

«E’ triste che se una coppia racconta di aver diviso il letto con un’altra coppia, venga giudicata male. Gli inglesi lo fanno, ma non lo ammettono»

 

Cosa accade in un tipico Killing Kittens Party?

 

«Le serate cabaret sono più spinte di quelle burlesque. Appena finisce lo spettacolo, i presenti si sparpagliano in diverse zone dove ci sono enormi cuscini circondati da tende. Si spogliano nudi e scopano. Talvolta stai mangiando la tua cena e vedi gambe che spuntano da sotto la tenda!»

 

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Dove si tengono gli eventi?

 

«In posti splendidi tipo ville di campagna. L’atmosfera è affascinante, mettiamo candele, buona musica, gli ospiti sono vestiti elegantissimi. Spesso la serata è a base di ostriche e champagne. I dettagli fanno la differenza».

 

Ritiene che oggi le persone siano più rilassate riguardo al sesso?

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«Assolutamente sì perché l’esplorazione sta diventando più accettabile socialmente. Alla nostra clientela piace l’idea di sperimentare il sesso a tre, o fra coppie. Le donne single vengono spesso alle nostre feste. Arrivano non accompagnate e se ne vanno via con dei gran sorrisi!»

 

Che reazione ha la gente quando spiega che lavoro fa?

«La gente mi chiede se organizzo ancora “quelle feste lì” e quando mi troverò un lavoro serio. Io sto zitta. Il “Killing Kittens” mi fa guadagnare 35.000 sterline al mese. Credo proprio che non smetterò». 

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