1. METTIAMOLA COSÌ. DA NOI SI ESULTA CON TANTO DI MESSAGGI TWITTER DI VITTORIO ZUCCONI, MASSIMO BRAY E FERRUCCIO DE BORTOLI PER LA VITTORIA DE “LA GRANDE BELLEZZA” DI PAOLO SORRENTINO COME MIGLIOR FILM STRANIERO AI 71° GOLDEN GLOBE, CONTRO LE PREVISIONI CHE DAVANO LA VITTORIA A “LA VITA DI ADÉLE” DI ABDELLATIF KECHICHE. IN FRANCIA, INVECE, LA NOTIZIA È CHE IL GOLDEN GLOBE È STATO SCIPPATO A “LA VITA D’ADÉLE” CHE ERA DATO COME VINCITORE SICURO ANCORA IERI SERA 2. CHI NE ESCE A PEZZI È “12 YEARS A SLAVE” DI STEVE MCQUEEN, CHE MALGRADO LE SETTE NOMINATION HA VINTO SOLO IL GOLDEN GLOBE COME MIGLIOR FILM DRAMMATICO 3. CHI HA VINTO DAVVERO È “AMERICAN HUSTLE”: SI PORTA A CASA BEN TRE GOLDEN GLOBE 4. MENTRE WOODY ALLEN RICEVEVA IL “GOLDEN GLOBE” ALLA CARRIERA, IL CARO FIGLIO RONAN RICORDAVA SU TWITTER LE SUE MOLESTIE SESSUALI ALLA SORELLINA MINORENNE

1. GOLDEN GLOBE
Marco Giusti per Dagospia

Mettiamola così. Da noi si esulta con tanto di messaggi twitter di Vittorio Zucconi, Massimo Bray e Ferruccio De Bortoli per la vittoria de "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino come miglior film straniero ai 71° Golden Globe, contro le previsioni che davano la vittoria a "La vita di Adéle" di Abdellatif Kechiche.

In Francia, invece, la notizia è che il Golden Globe è stato scippato a "La vita d'Adéle" che era dato come vincitore sicuro ancora ieri sera. Per questo speravano anche in una vittoria di Julie Delpy, per "Before Midnight", contro l'Amy Adams di "American Hustle" che era quasi impossibile.

Comunque, siamo molto contenti per Curzio Maltese e Ferruccio De Bortoli e "La grande bellezza" non solo fa un altro passo verso l'Oscar, ma è pure arrivato a 1 milione di dollari di incasso in America. Ma il vero sconfitto non è "La vita di Adéle", ma "12 a Years a Slave" di Steve McQueen, che su sette nomination porta a casa solo il pur potente Golden Globe come miglior film drammatico. Steve McQueen si è dichiarato "sotto shock".

Chi ha vinto davvero è David O. Russell, visto che il suo "American Hustle" si porta a casa ben tre Golden Globe. Del resto aveva trionfato anche l'anno scorso con "Il lato positivo" e è possibile che la storia si ripeta agli Oscar. Infatti "American Hustle" non solo ha stravinto con Amy Adams come miglior attrice di commedia, ma anche come migliore commedia in assoluto e come miglior attrice non protagonista con la bellissima Jennifer Lawrence, che si è presentato tutta in bianco con le labbra rosso fuoco e che ha dominato la serata con una serie di gag e situazioni assurde.

Del resto anche per lei è il secondo Golden Globe dopo la vittoria come miglior protagonista l'anno scorso con "Il lato positivo". Prendendo il premio Amy Adams ha ringraziato il regista per saper scrivere ruoli fantastici per le donne. Ben due premi sono andati anche a "Dallas Buyers Club" di Jean-Marc Vallée, quello come miglior attore protagonista per un dramma a Matthew McConaughey, che ha battuto campioni come Tom Hanks e Robert Redford, e quello come miglior attore non protagonista per un dramma a Jared Leto. Più che giusti. Sarà contento Marco Muller che ha voluto il film a Roma.

Leonardo Di Caprio vince il premio come miglior attore di commedia per "The Wolf of Wall Strett" di Martin Scorsese e Cate Blanchett come miglior attrice drammatica per "Blue Jasmine" di Woody Allen. Chi ne esce totalmente a pezzi è insomma "12 Years a Slave" di Steve McQueen, che malgrado le sette nomination ha vinto solo il Golden Globe come miglior film drammatico.

Pure la miglior regia è andata a Alfonso Cuaron per "Gravity", mentre la miglior sceneggiatura per un film drammatico, è andata a "Her" di Spike Jonze. Miglior film d'animazione è "Frozen" di Chris Buck e Jennifer Lee. Miglior canzone originale quella di Bono per "Mandela". Tra i Golden Globe televisivi "Breaking Bad" porta a casa il Golden Globe per la miglior serie drammatica e il miglior attore protagonista, Bryan Cranston, "Dietro i candelabri" di Steven Soderbergh miglior telefilm e miglior attore protagonista di telefilm, Michael Douglas, che ha ringraziato il suo partner Matt Damon.

Robin Wright è la migliore attrice drammatica per "House of Cards", che si segnala come trionfo della piattaforma Netflix che ha trasmesso la serie. "Brooklyn Nine-Nine" vince come migliore serie comica e miglior attore protagonista, Andy Samberg. Amy Pohler vince come migliore attrice protagonista di una serie comica, "Parks and Recreation", mentre Elizabeth Moss è la miglior attrice protagonista di telefilm, "Top of the Lake". Come non protagonisti di telefilm sono stati premiati due vecchie star molto amate, Jacqueline Bisset, per "Dancing on the Edge", e Jon Voght per "Rat Donovan".


2. MENTRE WOODY ALLEN RICEVEVA IL "GOLDEN GLOBE" ALLA CARRIERA, IL FIGLIO RONAN RICORDAVA LE SUE MOLESTIE SESSUALI A UNA MINORENNE
Dagonota

Ronan Farrow, il figlio di Mia e Woody Allen (ma più probabilmente figlio di Frank Sinatra), bambino prodigio e oggi giornalista per NBC, mentre il padre a cui ha tolto il saluto da vari anni riceveva il "Cecil B. De Mille Award", ovvero il Golden Globe alla carriera, twittava: "Mi sono perso il tributo a Woody Allen. Il fatto che una donna ha confermato di essere stata molestata da lui quando aveva 7 anni è stato messo prima o dopo ‘Annie Hall'"? Il riferimento è alla sua sorella Dylan, che ha raccontato le molestie del padre Woody nel solaio di casa.

Sempre durante il tributo all'ex marito, Mia Farrow twittava "E' arrivato il momento di cambiare canale e guardare "Girls". Entrambi, tra l'altro, hanno ritwittato il messaggio di Luke Russert sull'articolo di "Vanity Fair" in cui si parla di Woody molestatore di minorenni.

3. PALLE D'ORO - LA FOLLE GIURIA DEI ‘GOLDEN GLOBES'
Andrea Salvadore per Dagospia
Dal suo blog, www.americanatvblog.com

I Golden Globes sono decisi da un gruppetto di meno di 100 giornalisti dell'associazione della stampa estera di Hollywood. Una bizzarra compagnia con i soli requisiti allegrotti della residenza in California e almeno quattro pezzi scritti all'anno per qualcosa di straniero. Una giuria qualificata come quella del premio del mio condominio e per questo meno prevedibile di quella degli Oscar.

E' una festa che si celebra dal 1944 per quelli che fanno il cinema e, dal 1956, anche la televisione.

A differenza degli Oscar, gli invitati siedono attorno a tanti tavoli apparecchiati per dire di una dichiarata volonta' di una occasione di baldoria interna alla corporazione. Gli Oscars vanno di piu' in giro per il mondo ma i Golden Globes non sono solo il prologo degli stessi Academy Awards. Da quando la televisione e' diventata un'altra cosa ("meglio del cinema", in America) i Golden Globes sono una statuetta non di secondo piano. E sugli incassi domestici incidono piu' degli stessi Oscar.

La NBC e' partita alle sei del pomeriggio con il red carpet, gli arrivi, le interviste, i vestiti, li gioielli, le acconciature, tutto quanto fa spettacolo e di piu'. E la ruota delle previsioni ha inanellato gli ultimi giri. 14 delle 25 categorie premiate sono destinate al cinema.

Nelle categorie televisive e' l'ultima occasione per Breaking Bad, serie finita, che non ha mai vinto. E' la prima per una serie (House of Cards) di Netflix, la televisione fuori dalla tivu, che si vede passando per i computers, la rivoluzione nel business perche' ha ucciso le visioni in tempo reale.

L'unico premio gia' deciso e' quello alla carriera (il Cecil B. De Mille) a Woody Allen. Se viene a ritirarlo sarebbe la vera sorpresa della serata.

L'anno scorso la serata con 19.7 milioni di telespettatori e' stata la piu' vista dal 2007 (gli Oscars 40.3 milioni nel 2013). Merito della coppia di conduttrici Tina Fey e Amy Poehler (due donne due) le piu' divertenti nel business.

Alle 20.00 Tina Fey e Amy Poehler sono partite con una "buona parola" per tutti. Gli ospiti inquadrati ricevono il trattamento delle due comiche. Quindi comincia lo srotolamento dei premi e Jennifer Lawrence vince subito quello per attrice non protagonista in American Hustle.

Jacqueline Bisset , 69 anni, veramente commossa per il premio alla migliore non protagonista in tv con Dancing on the Edge (protagonista Chiwetel Ejiofor) di Starz dalla BBC. La Bisset viene cacciata dalla musica perche' fatica a chiudere il ringraziamento.
Tra le miniserie Behind the Candelabra di Soderbergh, la storia di Liberace, batte (purtroppo) Top of the Lake di Jane Campion, la mia preferita dell'anno. Ma poi rimedia la grande Elizabeth Moss protagonista dello stesso Top of The Lake. Elizabeth Moss e' la Peggy di Mad Men e dedica il premio alla mamma.

Miglior attore nella serie drama vince Bryan Cranston perche' dio c'e'. A seguire Breaking Bad e' la migliore serie tv dell'anno. Parla per tutti l'autore, showrunner Gilligan. Ce l'ha finalmente fatta Breaking Bad. Ma allora questa giuria di fortunelli espatriati qualcosa ci capisce.

A questo punto colpo di scena. Compare la vera Philomena dalla cui storia e' stato tratto il film. Commozione.

Bono e U2 vincono migliore canzone per il film su Mandela.
Jon Voight vince il per il non protagonista in tv con Ray Donovan, serie diseguale ma niente male. Jon Voight e' grande ed e' la prova che Hollywood premia anche gli attori di destra. O almeno lo fa questa scombiccherata giuria che ci sta beccando stasera, abbastanza.

Migliore attrice protagonista nel cinema va ad Amy Adams per American Hustle. Mi dispiace per la protagonista di Frances Ha, Greta Gerwig, uno dei piu' bei piccoli film dello scorso anno.

Attrice protagonista tv vince Robin Wright per House of Cards. Premio meritato a lei e alla serie che e' la vera novita'. Jared Leto vince attore non protagonista nel film Dallas Buyers Club. Il film e' soprattutto la prova di due grandi attori, con McConaughey.

Emma Thompson presenta il Golden Globe per la migliore sceneggiatura che va a Spike Jonze per Her, la storia d'amore dell'anno (con un computer). Per la serie attore di comedy in tv vince Andy Samberg per Brooklyn Nine Nine che mette insieme il discorso piu' divertente.

E arriva il miglior film straniero. Vince La Grande Bellezza. Discorso semplice di Sorrentino (la famiglia e "Italy a crazy but beautiful country"). Frozen il film animato. La grande Amy Poehler vince per Parks and Recreation nella categoria attrice di comedy, battendo Lena Dunham di Girls. Ed e' giusto cosi'.
Il premio a Woody Allen va deserto alla ricezione, come da copione. Ma arriva Diane Keaton per lui e apparecchia un discorso non banale, con censura di una frase e canzoncina finale.

Ogni tanto viene inquadrata la sala in cui vediamo riempire bicchieri in continuazione. Mai vista tante interruzioni pubblicitarie.
Migliore regista in assoluto, vince Alfonso Cuaron per Gravity. Mi accorgo che non c'e' George Clooney quando Cuaron lo nomina.

La sitcom che vince e' ancora Brooklyn Nine Nine, mezza sorpresa.
Leonardo DiCaprio vince miglior attore nella categoria comedy-musical, una stravaganza che spezza in due e raddoppia i premi per migliore attore e attrice. Roba che serve al brodo allungato dell'interminabile serata tivu. Comunque DiCaprio e' l'icona perfetta di Scorsese e lui ne e' perfettamente cosciente, come si evince dalle parole di ringraziamento.

Migliore film in questa assurda categoria e' pero' American Hustle e non il film di Scorsese. In attesa del finale con il migliore film drammatico.
Leonardo DiCaprio apre la busta per Cate Blanchett che vince migliore attrice per Blue Jasmine e batte Sandra Bullock.

Vince Matthew McConaughey con grande discorso, migliore attore drama. Inquadrata la delusione di Chiwetel Ejiofor. Altri illustri sconfitti Tom Hanks e Robert Redford.

12 years as a slave alla fine vince per il migliore film drammatico. Agli Oscars se la vedra' con American Hustle e Scorsese. Parla Steve McQueen, il regista, che dice di essere sorpreso anche se era il favorito. Non c'e' Brad Pitt, fondamentale nella produzione del film e presente nella pellicola con una piccola parte ma con un grande manifesto nel lancio italiano del film stesso.

 

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