take me

"TAKE ME": ARTE DA PORTARE VIA, SI' PER BUTTARLA NELLA DISCARICA - LA MOSTRA A VILLA MEDICI SEMBRAVA CURATA DALLA RAGGI PER UN MERCATINO DELL'USATO: MONNEZZA GETTATA IN UN ANGOLO, ABITI PRONTI PER LA CARITAS, CARAMELLE PER TERRA, SPECCHIETTI E ALTRE ARTISTICHE STRONZATE DA ANNI '70 - PER FORTUNA CHE LA VISIONE DI VILLA MEDICI TI RIPAGA - LE FOTO DEL VERNISSAGE

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

luigi ontani

Arianna Di Cori per la Repubblica – Roma

 

Alla fine ne resterà solo una, anzi, nessuna. Che siano i messaggi in bottiglia di Gianfranco Baruchello, il mare di caramelle azzurre di Felix Gonzalez-Torres, la cartoline d' artista di Claire Fontaine o di Felice Levini, i poster di Maurizio Cattelan, i confetti e le spille di Luigi Ontani, i disegni firmati e numerati di Cesare Pietroiusti - e si può continuare ancora molto a lungo perché di artisti ce ne sono 89 - insomma, tutte le opere da oggi esposte nella mostra "Take Me (I' m yours)" a Villa Medici non resteranno a lungo al loro posto.

 

luigi ontani eloisa reverie vezzosi

Scompariranno, si diffonderanno, arrederanno case e magari qualche fortunato ne riceverà una al proprio compleanno. Il concetto della più bella collettiva vista a Roma da un bel po' di tempo (e che arriva dopo essere stata all' Hangar Bicocca di Milano, grazie alla direttrice dell' Accademia di Francia, Muriel Mayette-Holtz, per questa boccata d' aria fresca) è semplice e geniale.

 

l arte da toccare take me (6)

Risvegliando - nel caso si fosse malauguratamente assopito - il proprio bambino interiore, in mostra si può fare tutto quello che normalmente è vietato. Toccare, interagire, strappare, prendere e mettere in borsa (non a caso all' entrata viene consegnata una busta di carta per fare letteralmente la spesa). Si può anche disegnare sui muri (l' opera 404 del cinese Aaajiao), fare un ritratto a Patrizio Di Massimo vestito in armatura, farsi fare un ritratto in stile cartoon nell' atelier Balthus dal disegnatore Paolo Orlandi che presta la mano a Francesco Vezzoli, e nel caso servissero pane, vino o caffè, ci ha pensato Artur Barrio che mette a disposizione, fino ad esaurimento scorte, i beni di prima necessità dell' uomo contemporaneo.

l arte da toccare take me (5)

 

opere esposte

 Il format di "Take me (I' m yours)" - curata da Christian Boltanski (che merita un paragrafo a parte), Hans Ulrich Obrist e Chiara Parisi - non è nuovo. È stato concepito nel 1995 da Boltanski e Obrist per la Serpentine Gallery di Londra. Poi, una pausa di 20 anni, e finalmente il ritorno in grande stile prima alla Monnaie de Paris, poi alla Kunstalle Charlottenborg di Copenhagen, al Jewish Museum di New York, alla Bienalsur (Biennale d' arte contemporanea dell' America del Sud) fino alle due tappe italiane. E poi, chissà.

 

l arte da toccare take me (4)

«Questa è una mostra che ha una vita potenzialmente infinita - spiega Obrist - si addormenta per un po' e si risveglia, in un nuovo luogo, arricchendosi di nuovi artisti strada facendo. È l' esatto opposto dei grandi franchising, non si mette in scatola per poi essere trasferita». È una mostra "porosa", generosa, dove l' unica regola è quella del gioco, in osmosi con il luogo, ospitata in 17 ambienti (la più grande di sempre a Villa Medici) compresi i sotterranei, aperti per la prima volta. Oscuri e umidi, costituiscono un' esperienza sensoriale a parte, resa ancora più forte dalle suggestioni olfattive di Carsten Höller.

villa medici

 

E siccome fa piuttosto fresco nel ventre della villa, si consiglia vivamente di arraffare una giacca di jeans, una camicia, una felpa, uno spolverino tra le migliaia di capi distesi sullo scalone da Boltanski, una via di mezzo tra il mercato di Porta Portese e la Venere degli stracci di Pistoletto. Unica pecca: qualche uomo lamenta che il banco dell' usato d' artista sia più fornito di abiti da donna.

presentazione della mostra (1)opere esposte (2)l arte da toccare take me (2)cocktails poetiquesfragole per gli invitatil arte da toccare take me (1)l arte da toccare take me (3)opere esposte (1)opere esposte (5)opere esposte (3)opere esposte (4)opere esposte (6)opere esposte (8)opere esposte (7)presentazione della mostra (2)

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?