CAFONALINO BANKITALIA - NEL MONDO DELLE BANCHE HA PROVOCATO UN CERTO EFFETTO IL RICHIAMO DEL GOVERNATORE VISCO A RIDURRE LE 1.136 CARICHE DEI CONSIGLIERI E IL COSTO DEGLI STIPENDI. AI PIANI ALTI DELLA BANCA D’ITALIA SI CHIEDONO SE È ARRIVATO IL MOMENTO ANCHE PER VISCO DI RIDURRE IL SUO COMPENSO DI 681MILA EURO L’ANNO, UNA CIFRA QUASI DOPPIA RISPETTO AI 370MILA DEL PRESIDENTE DELLA BCE, MARIO DRAGHI…

Umberto Pizzi per Dagospia

1- DAGOREPORT
"Si avvisano i signori naviganti che nel mondo delle banche ha provocato un certo effetto il richiamo del Governatore Visco a ridurre le 1.136 cariche dei consiglieri e il costo degli stipendi.

Ai piani alti della Banca d'Italia si chiedono se è arrivato il momento anche per Visco di ridurre il suo compenso di 681mila euro l'anno, una cifra quasi doppia rispetto ai 370mila del presidente della BCE, Mario Draghi".


2- PARTERRE SENZA TECNICI, DIVENTATI MINISTRI L'ESORDIO DI SQUINZI, CON CAMUSSO
Antonella Baccaro per il "Corriere della Sera"

Non c'era Grilli quest'anno. Ma neanche Grillo. All'esordio del Governatore, Ignazio Visco, alle sue prime «considerazioni finali», si sono fatte notare alcune assenze. Scontata quella dell'attuale viceministro Vittorio Grilli, che come direttore generale del Tesoro per sei anni ha preso posto accanto al direttorio. Ma che ieri è dovuto mancare all'appuntamento, visto che i membri del governo non partecipano mai alla rito della relazione annuale.

Al suo posto, anche lui al debutto, c'era Vincenzo La Via, proveniente dalla Banca mondiale, ma con un passato come chief financial officer di Banca Intesa e, prima, ancora al Tesoro.

Per lo stesso motivo di Grilli non c'erano Antonio Catricalà, l'attuale sottosegretario che veniva invitato fino all'anno scorso come Garante Antitrust e Corrado Passera, ora pluriministro, ma prima amministratore delegato di Intesa SanPaolo. Non c'era Piero Gnudi, responsabile del dicastero dello Sport, ma presidente dell'Enel fino al 2011, così come Fabrizio Barca, ora ministro per la Coesione, ma di casa in Banca d'Italia per 12 anni, iniziando dall'Ufficio Studi.

Più imprevedibile l'assenza di Grillo, che non aveva promesso di esserci a fare il «guastafeste», ma che era stato invitato a manifestare davanti a palazzo Koch dal senatore Elio Lannutti (Idv), anche lui assente. Insomma non c'è stata nessuna «occupy Bankitalia», ieri su via Nazionale, ma tantissime auto blu schierate a occupare l'intera corsia preferenziale. Di Grillo c'era Luigi, presidente della commissione Lavori pubblici al Senato (Pdl).

Tra i pochi politici presenti, insieme con i colleghi Mario Baldassarri (Terzo Polo), Giancarlo Giorgetti (Lega), l'ex premier Lamberto Dini (Pdl), l'ex ministro delle Finanze, Vincenzo Visco e il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina. Hanno lasciato la sedia vuota Fabrizio Cicchitto (Pdl) e Walter Veltroni (Pd). Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo è stato sorpreso dagli scatti in chiacchiere col presidente di Mps, Alessandro Profumo. Defilato il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera.

Tra gli esordienti il neopresidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha avuto occasione per la prima volta di parlare con il leader della Cgil, Susanna Camusso, tra le poche donne presenti, insieme con il vicedirettore generale di Bankitalia, Anna Maria Tarantola, e l'imprenditrice Luisa Todini.

Già vista la coppia targata Fiat John Elkann-Sergio Marchionne, già visto il maglioncino di quest'ultimo. Inedita la lunghezza della sua barba, che ha attirato l'attenzione del segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, che ha spuntato un incontro per la prossima settimana. Si è concesso a un gruppetto di studenti dell'Università di Pisa, Luca Cordero di Montezemolo, che si è lasciato immortalare in mezzo a loro per una foto-ricordo: «Peccato, volevamo una foto anche con Marchionne, ma ce lo siamo perso» hanno detto dopo con sincero entusiasmo.

Ai flash si è sottoposto caparbiamente Francesco Gaetano Caltagirone, presidente del gruppo omonimo, dopo la sentenza della Corte d'Appello del Tribunale di Milano che lo ha assolto dalle accuse a suo carico nel processo Unipol-Bnl: «Ho chiesto giustizia e me l'hanno data» ha detto andando a stringere molte mani.

 

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