CAFONALINO - GRAN PARTERRE PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO AUTOBIOGRAFICO DI PAOLETTA CONCIA: GIULIA BONGIORNO, GIULIANO FERRARA E PAOLO MIELI - FILO ROSSO, LA BOMBASTICA GIORNALISTA DEL “CORRIERE” E CO-AUTRICE DEL LIBRO, MARIA TERESA MELI ("QUI L’UNICO OMO DE ’A REDAZIONE SO’ IO") - PER PAOLETTA, DALLA GERMANIA, E’ ARRIVATA LA SPOSA-COMPAGNA RICARDA….

Foto di Mario Pizzi da Zagarolo

1- PAOLA CONCIA SI RACCONTA IN UN LIBRO
Dal "Corriere della Sera" - Raccontarsi apertamente, con la sincerità di chi crede di non avere più nulla da nascondere. E con la convinzione di averlo fatto troppo a lungo, a causa di una famiglia retrograda e conservatrice e di un matrimonio forzato, accettato soltanto per assaporare una vita ordinaria. Questa è la forza di Paola Concia, che ora è una donna libera e serena, fiera delle proprie scelte politiche e personali.

Dopo il coming out del 2000, il suo cammino continua, per conquistare per sé e per gli altri omosessuali il diritto di essere felice. «La vera storia dei miei capelli bianchi» (Mondadori), scritto insieme a Maria Teresa Meli, è la testimonianza di un percorso riuscito. Il libro è stato presentato a La Feltrinelli libri e musica (Galleria Alberto Sordi). Sono intervenuti Giulia Bongiorno, Giuliano Ferrara e Paolo Mieli.


2- "LA VERA STORIA DEI MIEI CAPELLI BIANCHI" - CON IL RITRATTO DI UNA RAGAZZA "DI CARATTERE" COME PAOLA CONCIA, MARIA TERESA MELI ENTRA NEL GRUPPO DEI GIORNALISTI-SCRITTORI. LA RECENSISCE UN COLLEGA CHE (DA TEMPO) L'ASPETTAVA...
Aldo Cazzullo per "Io Donna - Corriere della Sera"

"Qui l'unico omo de 'a redazione so' io". Si presentò così Maria Teresa Meli, quando ormai molti anni fa arrivai alla redazione romana della Stampa. In via Barberini lavoravano alcuni dei migliori giornalisti italiani, quasi tutti maschi. Ma forse nessuno di loro aveva la capacità di arrivare dritta al punto che aveva Teresa, allora giovane cronista parlamentare, ma già temuta e, nello stesso tempo, inseguita dai politici che avevano qualcosa da dire.

Nel tempo, la Meli ha affinato le sue capacità, come ben sanno i lettori di Io donna (che, ogni settimana, leggono il suo Voci dal Palazzo, ndr). Ma non si era ancora cimentata con un libro. Anzi, quando un collega gliene portava uno, lo metteva da parte con la sua aria di sfida, che sul viso di altri sarebbe odiosa mentre sul suo diventa irresistibilmente simpatica: «Ecco un altro libro che non aprirò». Finalmente è arrivata l'ora della nemesi. Perché anche Teresa è entrata nel novero dei giornalisti-scrittori. E firma un volume assolutamente da leggere, indovinato fin dal titolo: La vera storia dei miei capelli bianchi (Mondadori).

I capelli bianchi, però, non sono suoi. Sono di Paola Concia. Qui devo fare una confessione. Mentre Teresa mi è stata simpatica fin dall'inizio, l'impressione superficiale che ho avuto della Concia è stata diversa. Non che fosse antipatica, per carità. Ma mi pareva che nella politica cercasse sin troppo quella "visibilità", che considero la maledizione dei nostri tempi, perché va a discapito della profondità.

Dopo aver letto la storia dei suoi capelli bianchi, devo confessare di essermi sbagliato. Più che un'autobiografia, è il racconto di una formazione sentimentale. Della scoperta di una diversità, e del modo di valorizzarla anziché considerarla qualcosa da nascondere o da esibire. Molto belle le pagine sul primo bacio saffico sulla spiaggia, e quelle sul colloquio rivelatore con il padre (di cui è pubblicata una lettera in appendice).

Interessante e destinata a far discutere la denuncia dell'inadeguatezza della politica italiana di fronte alla grande questione dei diritti civili, a cominciare dal Pd e dalle sue esitazioni. L'Italia è l'unico grande Paese europeo a non riconoscere alcun diritto alle coppie di fatto. Questo libro servirà a tante ragazze che amano altre ragazze. E servirà a qualche politico, cui fa difetto la forza di carattere di Teresa e di Paola.

 

IMMA BATTAGLIA E GIULIANO FERRARA RICARDA TRAUTMANN E PAOLO MIELI PAOLA CONCIA E GIULIA BONGIORNO PIPPO MARRA E PAOLA CONCIA LA MIMICA DI FERRARA PAOLA CONCIA CON RICARDA TRAUTMANN MELI FERRARA CONCIA MIELEI LA MIMICA DI FERRARA PAOLO MIELI E PAOLA CONCIA

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…