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“LA MIA VITA È DIVENTATA UN INCUBO SENZA FINE TRA PILLOLE, INIEZIONI E OPERAZIONI" – IL CALVARIO DEL 36ENNE ARGENTINO DEL POTRO CHE GIOCHERÀ LA SUA PARTITA D'ADDIO CONTRO DJOKOVIC L'1 DICEMBRE A BUENOS AIRES – “NON RIESCO A SALIRE LE SCALE SENZA PROVARE DOLORE. MI È STATA TOLTA LA COSA CHE AMAVO DI PIÙ: GIOCARE A TENNIS. HO SUBITO SEI OPERAZIONI PER CURARE IL DOLORE AL GINOCCHIO. MI HANNO CONSIGLIATO UNA PROTESI" - VIDEO

Pietro Piccioli per corrieredellosport.it

 

 

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"La mia vita è diventata un incubo senza fine". Non c'è pace per Juan Martin Del Potro, tennista argentino che dal 2019 è entrato in un vortice di infortuni che non solo non gli permette di giocare, ma neanche di vivere normalmente. "Non riesco a salire le scale senza provare dolore - racconta Del Potro - Il ginocchio mi fa male quando guido e anche quando vado a dormire.

 

Prima ero un ragazzo molto attivo a cui piaceva fare sport, adesso non posso giocare a calcio o a padel con gli amici. Mi è stata tolta la cosa che amavo di più: giocare a tennis". Negli ultimi cinque anni ha disputato una sola partita ufficiale, contro Delbonis a Buenos Aires, dove giocherà anche la sua gara d'addio al tennis contro Djokovic il prossimo 1 dicembre.

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Del Potro: "Tutto è cominciato dopo la prima operazione"

Ma come ha fatto Del Potro a trovarsi in una situazione così drammatica? "Ho subito sei operazioni per curare il dolore al ginocchio. Devo aver avuto più di 100 iniezioni nella gamba, nell'anca e nella schiena. Mi hanno infiltrato, mi hanno prelevato il sangue, mi hanno analizzato, mi hanno bruciato i nervi, mi hanno bloccato i tendini... È una sofferenza che provo quotidianamente.

 

Ogni giorno cerco alternative, soluzioni, parlo coi medici, ma nessuno sa darmi una risposta". Tutto è cominciato dopo il primo intervento nel 2019: "Quando sono stato operato per la prima volta, il medico mi ha detto che dopo tre mesi avrei ricominciato a giocare. Era il 2019 e mi ero iscritto ai tornei di Stoccolma, Basilea e Parigi. E da quel primo intervento fino a oggi non sono mai riuscito a salire le scale senza provare dolore".

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Del Potro: "Soffro ogni giorno"

Alla sofferenza fisica si aggiunge quello emotiva: "Ogni volta che ripenso a quella prima operazione divento molto arrabbiato, angosciato, impotente, ma non posso cambiare il passato. La questione delle gambe mi consuma molto emotivamente, cerco di migliorare ma soffro ogni giorno. Mi alzo e prendo dalle 6 alle 8 pillole: un protettore gastrico, un antinfiammatorio, un analgesico, una per l'infiammazione, una per l'ansia...".

 

Del Potro: "Mi hanno consigliato una protesi"

Del Potro ha superato diversi infortuni in carriera, ma nessuno è paragonabile a questo: "Pensavo di essere forte ma alla fine mi sono reso conto di non esserlo. Perché mi sento come se il ginocchio mi avesse battuto. Mi sono operato otto volte con medici di tutto il mondo, spendendo una fortuna. Ogni volta che mi facevano l'anestesia sentivo che l'operazione stava andando bene e che non mi avrebbe fatto più male, ma dopo 2-3 mesi tornava lo stesso dolore".

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Neanche le iniezioni hanno fatto effetto: "Mi hanno messo un ago di 30-40 centimetri in mezzo al femore per bloccarmi i nervi senza anestesia, io urlavo per il dolore, non è servito a niente". Una situazione così grave da ipotizzare l'utilizzo di una protesi: "Mi dicono che così avrò una qualità di vita migliore, cioé quello che vorrei, ormai non mi aspetto di poter tornare a fare sport. Ma poi arriva qualcun altro e mi dice che sono troppo giovane per la protesi e dovrei provare tra 15 anni, ma non so se riuscirei ad aspettare. Questa incertezza è terribile".

 

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Del Potro: "Spero di potermi godere il tennis un'ultima volta"

Nonostante tutto, Del Potro ci tiene a regalarsi una partita d'addio contro Djokovic: "Ho ricominciato la dieta, ho perso peso, ho ripreso ad allenarmi. Voglio essere nella miglior forma possibile. Nole è stato molto generoso ad accettare di venire. Spero che sia un bellissimo momento da passare con il pubblico argentino. Sarebbe davvero bello se per qualche ora le mie gambe mi lasciassero in pace per potermi godere un campo da tennis per l'ultima volta". E se lo augurano anche tutti gli amanti del tennis.

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