
TOGHE-GOVERNO: È INIZIATA LA RESA DEI CONTI IN PARLAMENTO – LA CAMERA HA DATO IL PRIMO SÌ ALLA RIFORMA DEI POTERI DELLA CORTE DEI CONTI, CHE PORTA LA FIRMA DEL MINISTRO MELONIANO FOTI – IL PROVVEDIMENTO, CHE ORA PASSA AL SENATO, PREVEDE UNA RIDUZIONE DEI CONTROLLI E DEI RISARCIMENTI PER IL DANNO ERARIALE COMPIUTO DAGLI AMMINISTRATORI PUBBLICI – PROTESTANO I MAGISTRATI CONTABILI, CHE HANNO INVIATO UNA LETTERA APERTA ALLA MELONI: “COSÌ SI PREPARANO SCENARI DI ILLEGALITÀ DIFFUSA E DI INEFFICIENZA”
Estratto dell’articolo di Irene Famà per “la Stampa”
Dalla Camera arriva il primo sì alla riforma dei poteri della Corte dei Conti e del danno erariale. Centotrentasei i voti a favore, quelli della maggioranza, settantacinque i contrari (di Azione, Avs, M5s e Pd). Solo un astenuto. E il provvedimento ora passa al Senato.
La proposta di legge, presentata da Tommaso Foti quando era a capogruppo di Fratelli d'Italia, mira a superare la cosiddetta "paura della firma" o "burocrazia difensiva", al fine di accelerare i progetti del Pnrr. O almeno così dicono i sostenitori. […]
giorgia meloni tommaso foti - foto lapresse
«Una riforma serviva, certo, e ne serviva una più ampia. Ma cominciamo a fare un passo». E Pietro Pittalis di Forza Italia parla di una «riforma responsabile e necessaria. Non smantelliamo presidi di legalità, ma superiamo un modello inefficace e dannoso per funzionari e cittadini».
Protestano le opposizioni e i magistrati contabili che da settimane chiedono un confronto al Governo e hanno anche inviato una lettera aperta alla premier. Paola Briguori, presidente dell'associazione nazionale magistrati della Corte dei Conti, non nasconde la preoccupazione «per il Paese e per i cittadini, perché si stravolgono le funzioni della Corte dei conti». E aggiunge: «Abbiamo rivolto un appello al presidente Meloni e restiamo in attesa di essere ricevuti per il bene del Paese. La nostra richiesta è motivata dal fatto che si tratta di una riforma delicatissima perché la Corte è garanzia di legalità e del corretto utilizzo del denaro pubblico».
CORTE DEI CONTI - GIUDICI CONTABILI
La proposta di legge introduce una serie di esimenti a favore del pubblico ufficiale, rispetto alla responsabilità erariale: potrà essere condannato per danno erariale in caso di dolo e in caso di colpa grave ma quest'ultima viene definita in modo restrittivo (è tale nei casi di violazione manifesta delle norme di diritto applicabile).
E ancora. Le nuove norme prevedono un abbattimento del danno al 30%. «Così - ribattono i magistrati - non sarà possibile recuperare i danni economici, se non con importi irrisori».
Il resto? «Lo paga la collettività». Nel caso di atti che rientrano nella competenza degli uffici tecnici o amministrativi, poi, «la buona fede dei titolari degli organi politici si presume»: è la cosiddetta norma salva-sindaci [...]