1. CAPPELLI OMO-PARTOUZE, PIUME DA FOLIES BERGÈRES, ROTOLI DI CARTA IGIENICA NOBILITATI, BIGODINI DA SCIURA, ANCHE MILANO SI FA CAFONAL E ACCETTA L'INVITO DELL’ANTIQUARIO BELOTTI CHE CHIEDEVA COME DRESS CODE MONNEZZA IN TESTA, "TRASH EN TETE" 2. UN'ORGIA DI ACCONCIATURE PER UNA BUONA CAUSA, PAGARE LE SPESE MEDICHE ALLA POVERA VALENTINA PITZALIS CHE IL GENTIL MARITO TRASFORMÒ IN UNA TORCIA UMANA 3. TOH, CHI SI RIVEDE LA "CONTESSA" PININI GARAVAGLIA, RIFATTA CHE PARE UNA PICASSATA

Januaria Piromallo per "il Fatto quotidiano"

Le ha buttato addosso una bottiglia di cherosene e poi le ha dato fuoco con un accendino. Mentre Valentina si incendiava come una torcia umana, un ritorno di scintilla avvolgeva di fiamme il marito che moriva carbonizzato al suo fianco. Neanche un maestro dell'horror avrebbe potuto immaginare una simile scena.
Valentina Pitzalis, sarda di Carbonia, si risvegliò in un letto d'ospedale senza più un volto, una mano amputata e un'altra gravemente ustionata.

In un primo momento credette che l'ex marito dopo un tentativo di omicidio, si fosse suicidato, dandosi fuoco. Morire con lei per vivere il loro amore "speciale" in un'altra dimensione. Non fu così. E' l'ultima atroce verità emersa dalle indagini, volutamente tenuta nascosta a Valentina. Il marito muratore Manuel Piredda, 28 anni ( coetaneo di Valentina) voleva uccidere soltanto lei.

Valentina ricorda quei terribili momenti senza rancore: "Ci eravamo lasciati da poco. Mi telefonò con una scusa, aveva bisogno di un documento. Glielo portai a casa, un saluto e mi stavo dirigendo verso la porta d'ingresso. A questo punto lui mi chiamò, mi voltai e lo vidi gettarmi addosso un liquido. Per reazione portai le mani al volto, un istintivo gesto di autodifesa. Forse, per questo mi sono salvata".

Valentina non lo chiama mai per nome, quasi a non volerne più evocare la memoria.
Che sia stato un tentativo di femminicidio, seguito da un suicidio o un'incidente a Valentina importa poco, lei lo ha già perdonato da tempo: "Lui non è un mostro ma ha fatto una cosa mostruosa. Era malato di gelosia morbosa. Non mi ha fatto continuare gli studi. Non mi faceva lavorare. Un mio errore, quello di essere stata troppo accondiscendente. Il suo era un amore malato, autodistruttivo. Me ne sono accorta troppo tardi."

Incontro Valentina a una serata in suo onore allo Shanghai di Milano organizzata dall'antiquario Manuele Belotti. E' una delle rarissime uscite pubbliche di Valentina che dal giorno più brutto, il 18 aprile 2011, ha subito 23 operazioni, lotta e percorre ogni giorno un pezzetto di strada per ritornare a essere come prima. Sorride Valentina ai 500 invitati che hanno accolto l'invito "Trash en tete", mettendosi in testa acconciature di ogni forma, foggia e colore. 25 euro a testa, un piccolo contributo per consentire a Valentina di continuare le sue cure.

Sorride Valentina, si è addobbata anche lei di rose e fiori.
Qualche avvisaglia che suo marito era un tipo violento l'avrà pure avuta durante gli anni di matrimonio? "Non era un tipo aggressivo. Non mi ha mai dato uno schiaffo. Mi faceva invece della violenza psicologica, assai più pericolosa". Quale è il suo obbiettivo oggi? Risponde senza indugio: "Ritornare ad essere autosufficiente. Se esiste un modo per riavere il mio viso, il mio corpo, la mia vita, non voglio pensare che ci siano ostacoli".
Sorride Valentina. "Meglio sorridere e andare avanti. Il sorriso è l'unica cosa che non mi ha portato via".

 

VALENTINA CON DONATA BERGER E MARGHERITA SIGILLO SANDRA HLZIAK CON AMICA PIUMATA PININA GARAVAGLIA JANUARIA PIROMALLO E LUCA SIMONI IL CAPPELLO PARTOUZE COPPIA ETRO CON MANUELE BELOTTI jpegCAPPELLO DI BICCHIERI

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