UNA CASA IN 3D: STAMPARE PER CREDERE! – A MILANO IL PRIMO EDIFICIO DI CEMENTO STAMPATO IN 3D REALIZZATO SENZA UNA GOCCIA DI SUDORE DA UN ROBOT, DEBUTTA IN PIAZZA BECCARIA – “L’ARCHITETTURA GRAZIE A QUESTA TECNOLOGIA NON HA PIÙ LIMITI” – LA CASA SARA’ ESPOSTA IN OCCASIONE DEL “FUORISALONE”
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Michele Falcone per living.corriere.it
Una casa che sembra caduta dal cielo, finita tra i palazzi storici di piazza Beccaria, nel centro di Milano. Non ci sono impalcature, né mattoni. Eppure è lì, costruita e pronta per essere abitata.
A realizzarla senza versare una goccia di sudore, è stato un robot arancione che i bambini della zona hanno subito scambiato per un Transformers pronto a salvare l’umanità. In realtà altro non era che una stampante 3D programmata per costruire, un enorme braccio meccanico che adesso però sembra essersi smaterializzato.
Spiega l’architetto Massimiliano Locatelli di studio CLS che, con la collaborazione di Arup, Cybe, Italcementi HeidelbergCement Group e Comune di Milano, ha curato il progetto. Tempi contenuti (burocrazia permettendo) e costi ragionevoli quindi. L’edificio ecologico e sostenibile è realizzato con polveri di cemento risultato di demolizioni, e per la prima volta in Italia è stato stampato in opera, direttamente sul luogo. «È un nuovo modo di costruire. Questo è un prototipo che vuole mostrare i diversi usi della macchina. », aggiunge.
Fino al 22 aprile, turisti e curiosi saranno ospiti graditi della 3D Housing 05. Stanza dopo stanza, potranno toccare con mano finiture e dettagli, con la possibilità di chiedere la qualunque agli autori del progetto per fugare ogni dubbio. «L’architettura grazie a questa tecnologia non ha più limiti. Potrà ovviamente essere declinata in vari modi, da una base standard a un livello più alto, tagliata su misura.
Mentre il progetto prende forma e il committente esprime i propri desideri, tocca all’architetto mettere ordine. Diventa quasi un lavoro di psicologia sulle emozioni e i ragionamenti».
Francesca Taroni, direttore di Living
L’idea nasce dalla voglia di riflettere sul futuro dell’abitare e lancia un messaggio sulle possibilità che le stampanti a tre dimensioni offrono nel campo del design, della progettazione e dell’edilizia. Basti pensare che una casa potrebbe essere a sua volta distrutta per crearne una nuova, tutto a impatto zero. . Non la smuoverà nessuno, neanche un vero Transformers.
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