aldo cazzullo rafael nadal roger federer nole novak djokovic

"FEDERER È STATO IL PIÙ GRANDE MA NON IL PIÙ FORTE"! LO SMASH DI ALDO CAZZULLO: “NADAL E DJOKOVIC SONO STATI PIÙ FORTI DI ROGER. IL GIOCO DI FEDERER ERA POCO ADATTO ALLA TERRA ROSSA; NON A CASO HA VINTO A PARIGI UNA VOLTA SOLA E NON HA MAI VINTO A ROMA. LO SVIZZERO È STATO UN COMBATTENTE; MA NON CON LA MOSTRUOSA INTENSITÀ FISICA E MENTALE DI NADAL, UN PROMETEO CHE RUBA IL FUOCO AGLI DEI, E DI QUEL LUPO SERBO DI DJOKOVIC…”

FEDERER NADAL DJOKOVIC

Dalla rubrica delle lettere del “Corriere della Sera”

Caro Aldo, lei parlando dei tennisti più forti di sempre cita Nadal e Djokovic, dimenticandosi di Federer. Lapsus o intenzionale?

 

Risposta di Aldo Cazzullo

Caro Adriano, lasciamo perdere le simpatie personali, e cerchiamo di essere, per quanto possibile, oggettivi. Roger Federer è stato il giocatore che più di ogni altro nella storia del tennis ha concentrato nella stessa persona talento, forza, bellezza. Questo lo rende unico. Il più grande. Vedere giocare Federer era uno spettacolo estetico ed emotivo non paragonabile a nessun altro.

 

aldo cazzullo foto di bacco (4)

(...)

Non a caso, Federer ha conquistato venti Slam (traguardo pazzesco, mai riuscito a nessuno prima di lui); ma Nadal ne ha vinti ventidue, e Djokovic ventiquattro. (Per quanto riguarda la loro rivalità, Djokovic ha vinto 30 incontri, Nadal 29; ma il bilancio delle finali Slam è 5 a 4 per Nadal).

 

 

È vero che Federer ha cinque anni più di Nadal e sei più di Djokovic, e quindi ha perso qualche match nella fase declinante della carriera; ma il discorso si può rovesciare, perché all’inizio ha affrontato nel pieno della maturità giocatori in teoria ancora acerbi.

Perché allora il più grande non è stato anche il più forte?

 

NADAL DJOKOVIC

Ci sono ragioni tecniche: il gioco aggressivo e d’attacco di Federer è poco adatto alla terra rossa; non a caso Roger ha vinto a Parigi una volta sola e non ha mai vinto a Roma. Inoltre, nel tennis moderno il rovescio a una mano, per quanto incomparabilmente più elegante sul piano estetico — e quello di Federer era perfetto —, può essere uno svantaggio rispetto al rovescio a due mani, meno bello ma più solido.

 

Il resto lo fa la testa. Federer è stato certo un combattente; ma non con la mostruosa intensità fisica e mentale di Nadal e Djokovic. Nadal è uno che, quando stava bene, sulla terra era tecnicamente imbattibile. Djokovic è uno che gioca i punti decisivi meglio di quelli normali; mentre talora — non sempre — sui punti decisivi a Federer è tremato un po’ il braccio.

rafa nadal 7

 

 

Sul piano umano, fuori dal campo sono tutti e tre persone educatissime e gentilissime (in campo Djokovic lo è un po’ meno). Per intenderci, sono molto più disponibili di certi panchinari tatuati visti in Nazionale. Ma Federer è un dio; Nadal è Prometeo che ruba il fuoco agli dei per portarlo agli uomini; Djokovic è un lupo serbo, sempre pronto a sbranare. Almeno fino a quando non è arrivato Carlitos Alcaraz.

aldo cazzullo foto di bacco (2)

novak djokovic 5FEDERER NADAL DJOKOVIC

Ultimi Dagoreport

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. LA QUESTIONE DELLA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA SI INGARBUGLIA – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?