
“CON LA TESSERA A VANNACCI E L’INTERVISTA A MUSK, SALVINI HA TRASFORMATO LA LEGA IN UN PARTITO DI ESTREMA DESTRA” – CAZZULLO: “RESTO CONVINTO CHE LA DESTRA SIA SALDAMENTE PRESIDIATA DA MELONI, CHE SI GUARDA BENE DAL RIPORTARE SALVINI AL VIMINALE, DOVE PIANTEDOSI STA LAVORANDO BENE, E CHE LO SPAZIO POLITICO DELLA LEGA SIA AL CENTRO. IL CAMBIO AL VERTICE DELLA LEGA NON VERRÀ DA UN CONGRESSO, MA DA UNA SCONFITTA ELETTORALE. E SE UN DOMANI I GOVERNATORI DEL NORD DOVESSERO PRENDERE IN MANO IL PARTITO, SALVINI SI FAREBBE IL SUO, OVVIAMENTE CON VANNACCI...”
SALVINI, MUSK E VANNACCI COME È CAMBIATA LA LEGA
Dalla rubrica delle lettere del “Corriere della Sera”
Caro Aldo, confesso di essere rimasto un po’ sconcertato dall’intervista Salvini-Musk al congresso della Lega di questi giorni.
Musk ci conferma che i numeri parlano chiaro, moriremo in massa per atti di terrorismo, i nostri amici, i nostri parenti. Cosa dovremmo fare, ringraziarlo per la dritta?
In generale, parlando del congresso, mi pare che in fondo le voci di dissenso cresciute nei mesi scorsi si siano sciolte al sole e che tutti ci si sia allineati in un batter d’occhio. Non sono un elettore della Lega ma leggo sempre volentieri le interviste a Zaia sul Corriere .
Non posso però far a meno di registrare che alla fine si sia sempre tutti d’accordo con Salvini.
Lorenzo Coronati
Risposta di Aldo Cazzullo
ROBERTO VANNACCI RICEVE LA TESSERA DELLA LEGA DA MATTEO SALVINI
Caro Lorenzo, il congresso della Lega, con la tessera consegnata al generale Vannacci che si iscrive direttamente da vice-leader e l’intervista a Elon Musk, che tanto per rasserenare i rapporti con la comunità musulmana prevede stragi di terroristi islamici, segna la scelta finale di Matteo Salvini, che ha trasformato un partito di territorio e di popolo in un movimento di estrema destra.
La Lega, come ricorda lo stesso Zaia, è un partito leninista. Comanda una persona sola alla volta. Di fatto la Lega, che è il partito più antico tra quelli rappresentati in Parlamento, ha avuto solo due leader in tutta la sua storia. Roberto Maroni non era un leader, e poco dopo aver conquistato la segreteria se n’è disfatto per fare il presidente della sua Regione, la Lombardia, individuando in Salvini l’erede e in Flavio Tosi il candidato premier. Salvini ha sbranato Tosi e ha fatto della Lega un partito completamente diverso.
Maroni era un federalista, come Bossi. Come Bossi, veniva dalla sinistra. Salvini ha flirtato pure con Casa Pound. Lo ricordo, durante il primo mandato di Trump, concludere i comizi dicendo «buon lavoro presidente Trump, buon lavoro presidente Putin», che aveva già fatto assassinare Anna Politkovskaja.
Resto convinto che la destra sia saldamente presidiata da Giorgia Meloni — che si guarda bene dal riportare Salvini al Viminale, dove Matteo Piantedosi sta lavorando bene —, e che lo spazio politico della Lega sia al centro, il suo ruolo sia rappresentare i territori, i piccoli imprenditori, gli artigiani, cioè la base storica del partito. Il cambio al vertice della Lega non verrà da un congresso, ma da una sconfitta elettorale. E se un domani i governatori del Nord dovessero prendere in mano il partito, Salvini si farebbe il suo, ovviamente con Vannacci.
matteo salvini elon musk congresso lega
matteo salvini congresso lega
aldo cazzullo foto mezzelani gmt 076
matteo salvini elon musk congresso lega