vaccino antinfluenzale

FIALE DEL TRAMONTO - L'ANNO PROSSIMO CI SARANNO DOSI IN ECCESSO DI VACCINO PER EUROPA E USA. PER I PAESI POVERI CE NE SARANNO TROPPO POCHE: MOLTE NAZIONI IN VIA DI SVILUPPO POTREBBERO ESSERE IN GRADO DI VACCINARE AL MASSIMO UN QUINTO DELLA LORO POPOLAZIONE

Biagio Simonetta per www.ilsole24ore.com

 

distribuzione vaccino usa 12

Solo un anno fa di questo virus non sapevamo niente. Forse già uccideva, ma non ne conoscevamo l’esistenza. Poi è arrivata la primavera, e siamo piombati in un lungo incubo. E oggi è proprio alla primavera (la prossima) che guardiamo con grande speranza. Perché dovrebbe coincidere con una massiccia campagna di vaccinazione.

 

I vaccini in fase avanzata sono già tanti. Uno, quello di Pfizer prodotto con BioNTech, è già stato approvato dalla FDA americana, e presto avrà il via libera dall'EMA per la somministrazione in Europa. Destino simile sembra già tracciato per quello di Moderna, che col primo condivide la tipologia (mRna). Altri ne arriveranno. Ma c'è l'ombra pesante di un divario fra Paesi ricchi e poveri che sta crescendo in maniera esponenziale, e che potrebbe impattare sulla salute globale ma anche sull'economia. Perché mentre ogni cittadino europeo o statunitense ha ampie possibilità di accedere a un vaccino nel corso del prossimo anno (addirittura le dosi disponibili potrebbero essere in eccesso), in molti altri Paesi la situazione è quella opposta: poche dosi, capaci di coprire appena il 20% della popolazione residente.

distribuzione vaccino usa

 

Un gap destinato a entrare nella storia di questa pandemia, messo a fuoco da uno studio del New York Times che ha analizzato i dati forniti da tre fonti diverse: l'Unicef, la Duke University e la Airfinity, una società di analisi scientifica. Ciò che ne emerge è un quadro che lascia poco spazio ai dubbi: nel 2021, mentre molte nazioni povere potrebbero essere in grado di vaccinare al massimo un quinto della loro popolazione, alcuni dei Paesi più ricchi del mondo hanno prenotato dosi sufficienti per immunizzare le proprie più volte: il Canada potrebbe vaccinare i suoi cittadini ben 6 volte, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna 4 volte, l'Unione europea 2 volte. «I Paesi ad alto reddito sono arrivati prima e hanno svuotato gli scaffali», ha detto al quotidiano newyorkese Andrea Taylor, un ricercatore della Duke University che ha studiato i contratti sottoscritti dai vari Paesi con le aziende farmaceutiche.

 

 

Le prenotazioni dei Paesi ricchi

distribuzione vaccino usa 1

Oggi i numeri dicono che gli Stati Uniti si sono assicurati 100 milioni di dosi da Pfizer, con la possibilità di acquistarne altre 500 milioni, e 200 milioni da Moderna (con ulteriori 300 milioni in opzione). Hanno inoltre preordinato 810 milioni di dosi da AstraZeneca, Johnson & Johnson, Novavax e Sanofi, e con queste aziende hanno sottoscritto accordi di espansione che potrebbero spingere quel numero a 1,5 miliardi.

 

La Gran Bretagna ha prenotato 357 milioni di dosi (a fronte di una popolazione di 66,6 milioni di persone), con opzioni per acquistarne altri 152 milioni. E l'Unione Europea, nel suo complesso, ne ha opzionato 1,3 miliardi. È chiaro che la velocità con cui i Paesi ricchi raggiungeranno la piena copertura è incerta, anche perché le varie aziende farmaceutiche si trovano in fasi di sviluppo diverso (Pfizer è già somministrabile, o lo sarà a brevissimo, altre non sono neanche in Fase 3). Ma le prospettive lasciano comunque ampio spazio alla speranza.

 

 

I Paesi a basso reddito

PERù VACCINO CINESE 2

Diverse, invece, sono le speranze che può nutrire la maggior parte del mondo in via di sviluppo. Anche a causa dei limiti di produzione, molti Paesi a basso reddito potrebbero aspettare fino al 2024 per ottenere vaccini sufficienti per immunizzare completamente le loro popolazioni. Addirittura, secondo un rapporto pubblicato da Oxfam, 9 persone su 10 – nei Paesi poveri – non avranno accesso al vaccino nel 2021.

 

A quanto pare, però, non tutte le nazioni meno ricche dovranno affrontare le stesse gravi carenze. Alcuni Paesi, infatti, si sono assicurati un numero considerevole di dosi che potrebbero arrivare sul mercato il prossimo anno, sfruttando i propri punti di forza nella produzione di farmaci. Uno su tutti è l'India, col Serum Institute of India - che ha contratti per grandi quantità di vaccini AstraZeneca e Novavax – che ha promesso al governo indiano metà della sua produzione.

 

Le azioni per alleggerire il gap

AGHI VACCINO

Ad oggi, per combattere questo divario dei vaccini, l'Organizzazione mondiale della sanità e due organizzazioni non profit sostenute da Bill Gates stanno lavorando per garantire un miliardo di dosi per 92 Paesi poveri. Numeri apparentemente importanti, che tuttavia riuscirebbero a coprire appena il 20% delle popolazioni di queste nazioni. E a tutto questo va aggiunto un ulteriore step: quello della produzione. «Le sfide legate all'espansione della produzione dei vaccini sono significative e impegnative», ha detto Richard Hatchett, capo della Coalition for Epidemic Preparedness, uno delle organizzazioni non profit che guidano il programma Covax insieme all'OMS. Alcune aziende hanno già rivisto le loro proiezioni sulla base di problemi di produzione.

 

ricerca sul vaccino coronavirus

Pfizer, la scorsa estate, aveva annunciando di poter produrre 100 milioni di dosi entro la fine del 2020, salvo correggere la proiezioni – dimezzandole – a metà novembre. E nei contratti già siglati coi Paesi ricchi, le aziende farmaceutiche hanno preso impegni non solo sui preordini, ma anche su eventuali opzioni di espansione. E ora, con l'approvazione di più vaccini ormai prossima, la vera sfida sarà provare a rispettare gli accordi. In tutto questo, le possibilità che gli eventuali ritardi abbiano un riverbero pesante sui Paesi poveri sembra un'ipotesi tremendamente concreta.

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)