LA MALEDIZIONE DI “CROLLATRAVA” COLPISCE ANCORA - "EL PAIS": COSTI FUORI CONTROLLO E CEDIMENTI, LA CITTÀ DELLE ARTI E DELLE SCIENZE DI VALENCIA CADE A PEZZI - EPPURE LA FAMA DELL’ARCHISTAR NON NE RISENTE

Nanni Delbecchi per il “Fatto Quotidiano”

CALATRAVACALATRAVA

 

In Effetti collaterali I, Woody Allen si chiedeva che succederebbe se gli impressionisti fossero dentisti. E immaginava le lettere in cui Vincent Van Gogh si sfogava con il fratello Theo per l’ingratitudine di una cliente: “Mi fa causa perché le ho fatto un ponte come me lo sentivo e non uno che si adattasse alla sua bocca ridicola! Ho deciso che il suo ponte doveva essere enorme e fluttuante, con denti selvaggi, esplosivi, che divampano in ogni direzione come lingue di fuoco! Adesso è contrariata perché non le entra in bocca!”. Esagerazioni? Mica tanto.

 

Un tempo erano i poeti a presentire il futuro, adesso bastano gli umoristi. Non si contano più i dentisti diventati star dell’architettura, le grandi firme mondiali che hanno progettato le loro opere rapiti da un’ispirazione enorme e fluttuante; e pazienza se poi, alla prosaica prova dei fatti, queste creazioni pindariche richiedono manutenzioni esorbitanti, o addirittura si rivelano impraticabili.

 

CALATRAVA 1CALATRAVA 1

Il più impressionista, e impressionante, di questi dentisti-archistar è senza dubbio Santiago Calatrava, celeberrimo ingegnere, scultore e architetto valenciano. Geniale, visionario, megalomane; un’idea dell’architettura bigger than life, più grande della vita, ma anche del portafogli. Il valore estetico delle sue opere sparse nel mondo ha fatto spesso discutere; ma indiscutibili sono i problemi pratici ad esse puntualmente seguiti, come se ci fosse una vera e propria “maledizione di Calatrava”.

 

Ieri El Paìs ha lanciato un nuovo allarme sulla situazione della più celebre in assoluto tra le realizzazioni di Calatrava, la Città delle Arti e delle Scienze di Valencia: interi padiglioni chiusi al pubblico, afflusso turistico in picchiata, costi di manutenzione fuori controllo, casse vuote, e dunque un futuro più incerto che mai. I

 

l faraonico complesso che comprende cinque siti principali, simili a grandi cetacei di vetro e acciaio, fu completato dopo anni di ritardo e un costo raddoppiato oltre i 100 milioni rispetto al preventivo originario; costo che tuttavia Calatrava definì “una cifra molto modesta, se si considera che mi sono fatto carico dell’architettura, del paesaggio architettonico e di tutta l’ingegneria, strutturale, meccanica, idrica”.

Venezia Ponte CalatravaVenezia Ponte Calatrava

 

Si vede che era davvero andato in economia, perché fin dall’inaugurazione la Città delle Arti e delle Scienze è stata oggetto di infiltrazioni, cedimenti e crepe, per poi finire al centro di inchieste per sospette irregolarità compiute dalle giunte comunali. Grandi opere, ma anche grandi buchi (di bilancio).

 

Dal Palacio de Congresos di Oviedo, dove una sala è crollata, al Palazzo dell’Opera di Palma de Maiorca, progetto poi accantonato, dall’incompiuta Città dello sport di Tor Vergata a Roma al mega-grattacielo Chicago Spire , anch’esso sospeso per problemi finanziari, fino al World Trade Center Hub di New York, la stazione metropolitana più costosa del mondo (4 miliardi di dollari), fare l’elenco di tutte le magagne riconducibili alla “maledizione di Calatrava” sarebbe troppo lungo.

 

Ma a proposito dei ponti, che sono il vero punto in comune tra architetti e dentisti, e, guarda caso, sono anche la specialità di Calatrava, anche noi italiani ne sappiamo qualcosa.

venezia bivacchi ponte calatravavenezia bivacchi ponte calatrava

 

I tre ponti realizzati a Reggio Emilia sull’Autostrada del Sole hanno accusato i primi problemi con la neve. Si ammiravano a distanza le leggiadre curve degli archi e le raggiere di stralli di acciaio, ma poi, arrivati sul ponte principale, si cominciava a sobbalzare su una serie di buche con scarsa leggiadria. C’è poi la telenovela del Ponte della Costituzione a Venezia, il quarto a congiungere le due rive di Canal Grande. Fu inaugurato nel settembre 2008, dopo infiniti ritardi e dopo che il preventivo iniziale di due milioni di euro era schizzato a 10.

 

Dopodiché “la passerella di luce”, non priva di una sua eleganza, è stata rapidamente ribattezzata “il ponte dei sospiri” dai veneziani e dai turisti che quando piove rischiano di scivolare sulle campate sospese sui 74 travetti di vetro temperato, visto che il materiale della pavimentazione se si bagna diventa scivoloso. Più o meno lo stesso problema che si era già manifestato a Bilbao, con il ponte pedonale sullo Zubizuri.

 

CALATRAVA CALATRAVA MASSIMILIANO FUKSAS SANTIAGO CALATRAVA MASSIMILIANO FUKSAS SANTIAGO CALATRAVA

E quando il Comune basco ha deciso di commissionare una nuova passerella ad Arata Isozaki, Calatrava lo ha denunciato per attentato alla proprietà intellettuale. Segno che la nostra archistar-odontoiatra è uno che tira dritto per la sua strada. Intanto, poco meno di tre anni fa, l’ambasciatore nel mondo dell’architettura spagnola ha deciso di chiudere il suo studio di Valencia per mantenere solo quello di Zurigo, dove aveva già la residenza fiscale, spiegando questa scelta con la caduta dell’attività costruttiva in Spagna. Evidentemente, quando vuole, Calatrava sa fare bene i suoi conti.

il ponte di calatrava a Veneziail ponte di calatrava a Venezia

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…