IL BOLLETTINO MORTIFERO – LA SECONDA ONDATA È PEGGIO DELLA PRIMA: OGGI 993 DECESSI, IL NUMERO PIÙ ALTO MAI REGISTRATO IN ITALIA. QUALCHE ANIMA PIA CI SA DIRE SE IL RECORD È COLPA DEI RITARDI NELLA COMUNICAZIONE DEI DATI O SE SONO DAVVERO TUTTI MORTI DI OGGI? SAREBBE UNA NOTIZIA TREMENDA PER IL "MODELLO ITALIA" – I NUOVI POSITIVI SONO 23.225 CON 226MILA TAMPONI
? #Coronavirus, 03/12/20
— YouTrend (@you_trend) December 3, 2020
• Attualmente positivi: 759.982
• Deceduti: 58.038 (+993)
• Dimessi/Guariti: 846.809 (+23.474)
• Ricoverati: 35.369 (-701)
• di cui in Terapia Intensiva: 3.597 (-19)
• Tamponi: 22.561.071 (+226.729)
Totale casi: 1.664.829 (+23.225, +1,41%)
993 morti COVID nel bollettino di oggi, mai così tanti dall'inizio dell'epidemia. Probabile che i dati contengano anche ritardi di notifica, altrimenti sarebbe un dato davvero tremendo.
— Lorenzo Pregliasco (@lorepregliasco) December 3, 2020
Paola Caruso per www.corriere.it
CORONAVIRUS - BOLLETTINO DEL 3 DICEMBRE 2020
In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 1.664.829 persone (compresi guariti e morti) hanno contratto il virus Sars-CoV-2: i nuovi casi sono +23.225, +1,4% rispetto al giorno prima (ieri erano +20.709), mentre i decessi odierni sono +993, +1,7% (ieri erano +684), per un totale di 58.038 vittime da febbraio.
Le persone guarite o dimesse complessivamente sono 846.809: +23.474 quelle uscite oggi dall’incubo Covid, +2,8% (ieri erano +38.740).
E gli attuali positivi — i soggetti che adesso hanno il virus — risultano essere in totale 759.982, pari a -1.248 rispetto a ieri, -0,2% (ieri erano -18.715), e sono visibili nella quinta colonna da destra della tabella.
Continuano a diminuire gli attuali positivi: un trend cominciato a fine novembre — sono in calo e con il segno meno davanti per la settima volta in autunno (vedi 23/11 , 25/11 e 27/11, 30/11, 1/12 e 2/12) — e dovuto al fatto che i guariti, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi. Un buon segnale, se non ci fossero così tanti morti.
Record di vittime dall'inizio dell'epidemia. Un numero mai registrato, che supera il picco massimo di 969 decessi datato 27 marzo.
Più contagi in 24 ore, a fronte di più tamponi. Sono più di 20 mila per il secondo giorno di fila, dopo due giorni sotto questa soglia (vedi 30 novembre e 1 dicembre). Numeri alti (per il tracciamento), anche se siamo lontani dal periodo di picco (40 mila casi il 13 novembre con tasso del 16%).
La curva epidemica ha iniziato la discesa, come evidenzia il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe sui dati settimanali. Le restrizioni con il «sistema a colori» hanno funzionato, ma secondo il presidente di Gimbe Nino Cartabellotta, c’è il timore che un «cambio di colore» troppo veloce delle regioni sia controproducente. Desta grande preoccupazione il bilancio delle vittime che sono più di 5 mila (5053) nell’ultima settimana.
La curva si muove verso il basso pure nei Paesi europei, come indica l’Oms. «La scorsa settimana, per la terza consecutiva, il numero di nuovi contagi in Europa è diminuito, questa volta del 13% — ha spiegato Hans Kluge, direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa —. Nonostante la riduzione, la regione rappresenta ancora il 40% dei nuovi casi globali e il 50% dei nuovi decessi globali. Solo nella scorsa settimana sono stati segnalati oltre 35 mila decessi in tutta l’area».
È imperativo restare vigili. «Il virus ha ancora il potenziale per causare danni enormi a meno che non facciamo tutto ciò che è in nostro potere per fermare la sua diffusione», sottolinea Kluge.