1. COS’È LA FELICITÀ? MAGARI, GODERSI LA PRIMA ESPERIENZA DAL VIVO DELLA SORA CESIRA 2. A PARTIRE DA “ARCORE’S NIGHT”, LE SUE PARODIE SUL WEB SONO SEGUITE DA 5 MLN DI FAN 3. “DOPO IL VIDEO SU RATZINGER ASPETTAVO LA SCOMUNICA PER APPENDERLA IN SALOTTO” 4. LA POLITICA? “COME GLI SPAGHETTI ALL’AMATRICIANA. PERCHÉ È TUTTA ARRAFFAZZONATA” 5. SORA CESIRA PREFERISCE RESTARE NELL’ANONIMATO: “E SE POI L'ESTATE MI FOTOGRAFANO CON LA PANZA? IO AL MARE DORMO, FACCIO LA BAVETTA, E PUNTUALMENTE MI SCARRELLA UNA TETTA. PER NON PARLARE DI QUANDO MI DEPILO COL RASOIO LÀ SOTTO”

Video di Veronica Del Soldà per Dagospia

SORA CESIRA DAL VIVO!

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

(Adnkronos) - Cos'è la felicità per Sora Cesira? Lo spiega lei stessa al pubblico della Sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, nello spettacolo 'Felicita'', inserito nell'ambito del Festival delle Scienze la cui edizione di quest'anno e' dedicata proprio al tema della felicita'.

Per la blogger piu' famosa d'Italia, autrice di 'Arcore's night', e' la prima esperienza dal vivo, sia come autrice che come interprete. Sul palco insieme con Sora Cesira, c'erano la giornalista scientifica Silvia Bencivelli, il vocalist Nazareno Bicocchi e la Sora Cesira Music Band. la regia di Fabio Cherstich.

VIVA LA SORA CESIRA! - LE SUE PARODIE SUL WEB SONO SEGUITE DA 5 MLN DI FAN
Valentina Santarpia per il "Corriere della Sera - Edizione Roma" del 13 marzo 2012

Occhi azzurri, capelli a caschetto, jeans, giacca di lana e occhiali da sole. Nessuno sa come si chiama, e dove abita a Roma. Nessuno conosce la sua faccia. Eppure 5 milioni di fan la seguono sul web e in televisione.

Lo sa che è stata definita teppista del web?
«Bellissimo, mi piace. Lo trovo un complimento».

Lei come si definirebbe?
«Ma perché, uno se deve defini'? Io me definisco la Sora, e basta».

Ecco, appunto. Chi è la Sora?
«A Roma è la buzzicona romana, la Alda Fabrizi, la Sora Lella, è quella che parla, che sbraita, che ne dice quattro a tutti. Ma era un gioco, che doveva rimanere inter nos, entro noantri, e invece...».

E invece è diventata la «poetessa dal sottotitolo angloamericano», come l'hanno premiata per il premio satira.
«Mado', quanto ho riso».

Perché tanta ritrosia a mostrarsi?
«Non voglio essere un personaggio pubblico. Immagina che 'sto nome di Sora Cesira viene associato alla mia faccia. Quest'estate, quando vado al mare, e se mi fotografano con la panza? Io quando al mare dormo, faccio la bavetta, e puntualmente mi scarrella una tetta... immaginati la foto: "La Sora Cesira con la tetta scarrellata e la bava". Per non parlare di quando mi depilo col rasoio là sotto... Invece io ho questa doppia identità, così finita la Sora Cesira torno ad essere io».

Quando è caduto Berlusconi si è sentita defraudata?
«No, sono stata contenta, perché Berlusconi ormai era oltre, non si potevano più fare neanche le parodie. Poi appena è arrivato Mario ci ha fatto 'sta manovrina e io subito ho fatto 'sta canzoncina, che si chiamava "Ici the Mario", cantata in portoghese, che diceva: "Io mo te sspiego come se face 'a manovra».

Ora chi la ispira, Monti, Passera, Fornero?
«Tutti. L'altro giorno ho scritto una canzone per Bossi che cantava in calabrese: "O Pirellone mio", stupendo. Poi Bersani con "Show must go on", ho fatto la Camusso, Monti che intona "I feel good... non vado via più", incatenato alla poltrona. La Fornero e "Una lacrima sul viso"»

Cosa pensa dei commessi di Abercrombie che sono costretti a fare dieci flessioni quando sbagliano in negozio?
«Se lo meritano. Io odio Abercrombie. Primo perché non m'entra la roba manco a calci. E poi perché una volta nella sede di Abercrombie a Londra mi si è avvicinato uno alto due metri e venti, con tutti bozzi sulla panza, e m'ha detto "Ti vuoi fare una foto con me?". E io gli ho risposto: "Caso mai sei tu che te la vuoi fare co' me, a bbello"».


Lo istituirebbe un sistema di punizioni per i nostri politici?

«Potremmo farli campare come tre quarti degli italiani, con figli a carico, sveglia alle sei, lavoro in fabbrica, soldi normali».

Se dovesse paragonare la politica italiana a una pietanza?
«All'amatriciana. Perché è tutta arraffazzonata. L'amatriciana non è un piatto puro: la vera nasce ad Amatrice, e nasce bianca. Poi arriva a Roma, e dice: "Vabbé, ma famola rossa, e vabbé, mettemoce pure la cipolla..."».

I suoi ispiratori lo sanno che ha utilizzato i loro pezzi?
«Madonna m'aveva invitato a cantare al Super Bowl con lei. Però quella sera ci avevo Protestantesimo in tv e non sono potuta andare. John Travolta m'ha mandato un messaggio di insulti. E Lady Gaga mi ha citofonato, ma mi sono fatta negare».

Fede quando ha scritto che ci aveva «il pipino morto» l'ha denunciata?
«No, ha detto: oh, no, m'hanno scoperto. Una volta ho visto Fede in Scherzi a parte nudo con le mutande di carta. Non è che uscisse proprio questa prepotenza»

I suoi autori musicali preferiti?
«I Beatles, gli Eagles, Simon&Garfunkel. E poi il mitico James Taylor».

Ammira più l'artista o il potente?
«Guardo con curiosità l'artista ma ammiro il potente».

Invidia di più i soldi, il successo o la libertà?
«Non invidio il successo né i soldi e la libertà ce l'ho».

Se il Papa la scomunicasse?
«Ohhh... sarei felice. Dopo il video su papa Ratzinger aspettavo la bolla di scomunica per appenderla in salotto. E invece non è successo niente».

Il suo linguaggio più che diretto le ha mai creato problemi?
«Perché? Parlo come magno».

 

 

 

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