al jolani assad

CROLLATO UN REGIME SE NE FA UN ALTRO? - IL NUOVO LEADER SIRIANO AL JOLANI SOSTIENE CHE, DOPO IL ROVESCIAMENTO DI ASSAD, SONO NECESSARI TRE ANNI PER "FORMULARE UNA NUOVA COSTITUZIONE" - IL LASSO DI TEMPO, MOLTO PIÙ LUNGO DI QUANTO IPOTIZZATO, PUO' SIGNIFICARE CHE STA NASCENDO UNA NUOVA AUTOCRAZIA, QUESTA VOLTA DI STAMPO ISLAMICO - NEI CENTRI PER LA "RICONCILIAZIONE" SOLDATI E UFFICIALI DEL VECCHIO REGIME CONSEGNANO ARMI E MEZZI MILITARI E SPIEGANO AI VECCHI NEMICI IL LORO "PENTIMENTO E RAVVEDIMENTO"

Estratto dell'articolo di Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

Abu Mohammad al Jolani

Come evitare che la Siria risprofondi in una guerra civile anche peggiore di quella terrificante che, dopo oltre 13 anni, l’8 dicembre ha portato al rovesciamento della dittatura di Bashar Assad? La risposta arriva per sommi capi dal leader del nuovo esecutivo a Damasco, Ahmad al Sharaa, meglio noto col nome di battaglia di Abu Mohammad al Jolani, che in un’intervista alla tv saudita Al Arabiya afferma che potrebbero essere necessari «tre anni per formulare la nuova costituzione» e «quattro per tenere le elezioni». [...]

 

Una fase transitoria molto più lunga di quanto non si fosse ipotizzato subito dopo che Sharaa si era tolto la jallabia del capo militare islamico per indossare giacca e cravatta nei primi incontri con le delegazioni straniere a Damasco. E anche un messaggio alla comunità internazionale: Sharaa prende tempo e afferma che lui terrà saldamente le mani del governo perché «la condivisione del potere distruggerebbe la fase di transizione».

bashar al assad

 

Un’affermazione che può essere letta in modi opposti: si gettano le basi della Siria democratica, oppure sta nascendo una nuova autocrazia, questa volta di stampo islamico? Nelle prossime settimane dovrebbe venire inaugurata la nuova Assemblea del dialogo nazionale e a quel punto i miliziani del gruppo islamico Hayat Tahir al Sham (Hts), la forza militare che Sharaa ha comandato nella guerra al regime, dovrebbero sciogliersi nel nuovo esercito nazionale aperto a tutti i cittadini. Al momento, però, non si conoscono i criteri di scelta dei candidati all’Assemblea, che a sua volta dovrebbe creare la costituente. [...]

 

Abu Mohammad al Jolani

Gli oltre mezzo milione di morti nella repressione della dittatura, le torture di massa, i bombardamenti a tappeto, gli enormi vantaggi garantiti per mezzo secolo a alawiti e cristiani a scapito della maggioranza sunnita, sono tutti elementi che potrebbero fare temere scontri e massacri. L’Italia pagò con migliaia di morti l’ondata di vendette dopo la caduta del fascismo. In Iraq la defenestrazione di Saddam Hussein nel 2003 costò 600.000 vittime, la nascita di Isis e il caos per un quindicennio. In Libia la fine di Muammar Gheddafi nel 2011 portò alla guerra civile.

 

Che qualche cosa di simile possa accadere in Siria non è ancora da escludere del tutto, anche se, occorre osservare, per il momento le violenze sono circoscritte e in verità paiono molto minori di quanto ci si potesse aspettare. L’appello all’unità lanciato da Sharaa dopo la presa del palazzo presidenziale sembra rispettato.

 

Abu Mohammad al Jolani

A Homs, una delle città caratterizzate da gravi tensioni tra alawiti e sunniti negli ultimi giorni, i centri della cosiddetta Riconciliazione stanno funzionando con successo. Vi si recano in massa soldati e ufficiali del vecchio regime, consegnano armi ed eventuali mezzi militari, spiegano ai vecchi nemici il loro «pentimento e ravvedimento», quindi dopo poche ore escono con un certificato di «perdono». [...]

bashar al assad. il palazzo presidenziale di bashar al assad a damasco il palazzo presidenziale di bashar al assad a damasco il palazzo presidenziale di bashar al assad a damasco il palazzo presidenziale di bashar al assad a damasco bashar al assad e vladimir putin meme by edoardo baraldi bashar al assad in piscina

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”