truffatore soldi mazzetta mazzette corruzione

QUANTO È FACILE RAGGIRARE LE BANCHE - A TRENTO UN BENGALESE HA SCOPERTO CHE IL SUO CONTO CORRENTE ERA STATO SVUOTATO DA UN’ALTRA PERSONA CHE SI ERA SPACCIATA PER LUI IN UNA FILIALE DELLA SARDEGNA - LA BANCA È STATA OBBLIGATA A RISARCIRE IL CORRENTISTA E A RESTITUIRGLI I 9.200 EURO CHE AVEVA MESSO DA PARTE, PERCHÉ L'ISTITUTO NON HA ADEMPIUTO CORRETTAMENTE AI CONTROLLI...

 

Estratto dell’articolo di Paolo Fornasari per www.corriere.it

 

soldi truffa

Era andato in banca per una formalità: cambiare la carta di debito che non funzionava. Nella filiale trentina dell'istituto di credito ha ricevuto l'ultima notizia che un correntista vorrebbe sentire: «Il suo conto non esiste più, i suoi soldi non ci sono». Dallo choc all'assurdo, dopo la precisazione allo sportello: «È stato lei stesso a chiuderlo e a ritirare il denaro. Si è rivolto di persona a una filiale della Sardegna, quattro giorni fa».

 

Dal profondo Nord all'isola, quasi diecimila euro di risparmi  trafugati da un uomo che si era spacciato per l'intestatario del conto - con tanto di nome, cognome e codice fiscale. La banca ha controllato a dovere e, dopo l'intervento del Centro di Ricerca e Tutela dei Consumatori e degli Utenti, ha dovuto rifondere l'importo al correntista derubato.

soldi truffa

 

Tutto inizia il 10 Febbraio del 2024 quando un consumatore trentino di origini del Bangladesh va allo sportello presso la filiale trentina della propria banca per cambiare una carta di pagamento che non funzionava più. In quel momento, la sopresa:

 

«Ha scoperto che quella carta era stata estinta quattro giorni prima - riferiscono gli operatori del Centro di Ricerca e Tutela - cioè che il proprio conto era stato svuotato da qualcun’altro, con identico nominativo e codice fiscale, presentatosi allo sportello della filiale sarda della stessa banca».

 

Un «sosia» contro cui la vittima del raggiro si è attivata subito: «Il 12 Febbraio- spiega il Centro - ha fatto una denuncia ai carabinieri, non ancora archiviata a quanto sappiamo e il 13 aprile ha compiuto una contestazione nei confronti della banca. Dopo sessanta giorni con risposta negativa, si è rivolto a noi per promuovere il ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario in agosto».

violazione del conto corrente bancario

 

Alla fine la banca è stata obbligata al risarcimento totale della somma, che ammontava a 9.261 euro, perché non ha adempiuto ai controlli con diligenza. È stato infati appurato che la foto, la firma sul documento d’identità esibito dal truffatore e la firma depositata in banca dal legittimo titolare non coincidono. […]

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”