IL MISTERO DEL VESTITO ROSA DI JACKIE: DA 50 ANNI (E PER I PROSSIMI 100) DENTRO UN CAVEAU: PERCHÉ NESSUNO PUÒ VEDERE QUEL TAILLEUR SPORCO DI SANGUE?

Cathy Horyn per "The New York Times" pubblicato da "La Repubblica" - Traduzione di Fabio Galimberti

Sull'aereo che la riportava a Washington, nel suo completo Chanel color rosa, intriso del sangue del marito, Jackie Kennedy respinse i suggerimenti degli assistenti che la esortavano a pulirsi. Lei, invece, disse soltanto: «Lasciate che vedano cos'hanno fatto».

Eppure, nei cinquant'anni trascorsi dall'omicidio di John Fitzgerald Kennedy a Dallas, il 22 novembre del 1963, il più famoso oggetto di quel giorno, uno dei capi di vestiario più noti che siano mai stati indossati, non è stato più visto quasi da nessuno. È conservato negli Archivi nazionali, in un caveau a clima controllato fuori Washington, e secondo le condizioni imposte dalla famiglia Kennedy nessuno potrà vederlo per quasi un altro secolo.

Se c'è un singolo oggetto che racchiude in sé sia la vergogna che la violenza esplose quel giorno, assieme al glamour e all'ingegnosità che lo precedettero, è proprio il tailleur rosa macchiato di sangue indossato da Jackie Kennedy, un'intrigante finestra sulla fama e l'eleganza, sul suo fascino e la sua ferrea risolutezza, sulle cose che sappiamo di lei e le cose che non sapremo mai del tutto.

Che Jacqueline Kennedy sia così strettamente legata a un capo di vestiario sembra particolarmente appropriato. Nei quasi tre anni in cui fu first lady, Jackie si guadagnò una celebrità universale per il suo stile giovanile. Sul piano politico, questa celebrità significava folle gigantesche ogni volta che accompagnava il presidente. Ma per Jackie, che si sentiva vulnerabile, l'eleganza era un modo di distanziarsi dallo sguardo del pubblico: era un'armatura.

Perciò, perfino quel giorno, prima dell'orrore che seguì, guardare la moglie del presidente voleva dire focalizzare inevitabilmente l'attenzione su quel tailleur rosa, copia perfetta di un classico Chanel in stile cardigan, con risvolti blu scuro. L'abito veniva da Chez Ninon, una boutique di lusso di Park Avenue che creava molti dei vestiti indossati dalla
first lady, seguendo il suo gusto per le linee semplici. Jacqueline lo indossò almeno altre sei volte, compreso durante un viaggio a Londra del 1962 e in un'altra occasione, lo stesso anno, per accogliere il presidente algerino.

Cinquant'anni fa Clint Hill, l'agente della sicurezza assegnato a Jackie, autore di una nuova ricostruzione dell'assassinio (Five Days in November, appena uscito) era abbagliato da quel tailleur rosa, quasi "fluorescente" contro il blu della berlina presidenziale: «Lei risaltava nell'auto proprio per il colore del tailleur. Era
come se il sole l'illuminasse».

Ora, rinchiusi nel caveau, l'abito rosa e gli accessori, ancora macchiati, le calze spruzzate di sangue e ripiegate in un asciugamano bianco, sono rimasti praticamente immutati dal giorno in cui John Kennedy fu ucciso. Mancano solo il cappello coordinato (tondo e rigido, come quelli che portava abitualmente) e i guanti di capretto, persi nel caos di quella giornata.

Nel corso degli anni, la famiglia Kennedy ha voluto evitare un trattamento sensazionalistico degli oggetti dell'omicidio e questo è lo scopo dichiarato dell'interdizione di cent'anni. Tuttavia Martha Murphy, che controlla gli accessi speciali agli Archivi, dice che i vestiti di Jackie sono gli unici oggetti della collezione relativa all'assassinio
di Jfk a essere vincolati da questa restrizione.

Uno studioso o un ricercatore che risponda a certi criteri fissati dagli Archivi ha la possibilità di visionare gli abiti del presidente Kennedy e il fucile usato da Lee Harvey Oswald. Per quanto è dato sapere, l'accesso al vestito di Jacqueline invece non è mai stato accordato a nessun ricercatore.

Jackie fu un personaggio pubblico in vita, eppure non sembra una contraddizione che il suo abito rosa venga tenuto nascosto agli occhi del pubblico. «Jackie sicuramente conosceva alla perfezione l'arte di diventare invisibile, di scomparire, così come l'arte di apparire in modo studiato», dice il critico culturale Wayne Koestenbaum, autore di
Jackie Under My Skin: Interpreting an Icon.

«Questo abito che nessuno può vedere è un emblema estremamente toccante e accurato di questa sua contraddizione».

 

 

JACKIE SUL DIVANO DI CASA NEL JACKIE NEL DURANTE LA CAMPAGNA JACKIE NEL JACKIE LEGGE LE FIABE A SUA FIGLIA CAROLINE NEL JACKIE IN VISITA DI STATO IN INDIA NEL jacqueline kennedy john kennedy abito rosa jackie kennedy in chanel

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