isabel allende

"ALLA MIA ETÀ È TORNATO L'AMORE" - A 75 ANNI ISABEL ALLENDE RACCONTA DI COME HA PERSO LA TESTA PER UN AVVOCATO DI NEW YORK (“LUI MOLLERA’ TUTTO PER ME”) - E MENTRE STA PER USCIRE IL NUOVO LIBRO LANCIA UNA STOCCATA ALLA CRITICA: “NON MI SOPPORTANO PERCHE’ VENDO TROPPO” - E POI IL RICORDO DELLA FIGLIA SCOMPARSA: “DOPO IL SUO ADDIO, NON TEMO LA MORTE”

Antonello Guerrera per la Repubblica

 

Isabel Allende

Un foulard degli anni Settanta. O forse comprato a Haight Ashbury, il quartiere hippy della città. Un cappello nero. Un album di foto e sorrisi. Una bambolina vestita di rosso. Isabel Allende scarta i regali. Non è il suo compleanno, ma il suo giorno del ringraziamento: ogni settimana la romanziera cileno-americana riceve lettere e doni dai suoi lettori che, dopo tanti anni, continuano a inviarle pezzi di affetto.

 

"Grazie per i suoi libri, raccontano anche la mia vita, Susan". Nonostante il numero esponenziale di regali, Isabel Allende li conserva tutti. Siamo nella sede della Fondazione Allende, a Sausalito, quartiere posh e oceanico di San Francisco, poco oltre il Golden Bridge.

 

OLTRE L INVERNO ISABEL ALLENDE

La casa vittoriana dove Allende ci accoglie è macchiettata di sue foto con Obama, Oprah Winfrey, il principe di Danimarca, Meryl Streep, Placido Domingo, eccetera. Un edificio elegante, ma tenebroso. Sul legno fosco intorno alle finestre bianche ci sono le cicatrici di una storia unica: «Questa casa è stata uno dei primi bordelli di San Francisco », racconta Allende.

 

«Poi è diventata una chiesa. Poi una fabbrica di biscotti. Infine è caduta in disgrazia. Nel 1995, l' ho comprata io ed tornata a vivere. Era il luogo ideale per proteggere gli ultimi». Dopo una vita dedicata alla letteratura e all' attivismo sociale, Isabel Allende ha 75 anni ma ne dimostra molti meno.

 

Capelli ineccepibili e mechati, vestito nero, giacca di velluto scarlatta, il tenue smalto rosa, un cerotto all' anulare sinistro. Il suo nuovo romanzo, Oltre l' inverno (Feltrinelli), arriva in libreria giovedì. Il titolo è una frase di Albert Camus, tratta da Ritorno a Tipasa: "Imparavo finalmente, nel cuore dell' inverno, che c' era in me un' invincibile estate". Perché il libro è la storia di una rinascita personale, della sublimazione della solitudine.

 

ISABEL ALLENDE 2

Lucía, quasi 60enne e divorziata, cilena espatriata come Allende, arriva a Brooklyn per insegnare all' università e si innamora di Richard, anche lui maturo professore, ma dal cuore ruvido. Un amore non corrisposto, ma ci penserà la piccola profuga guatemalteca Evelyn a stravolgere i vecchi schemi. «Quella frase di Camus l' ho ascoltata a New York», spiega Allende, «a un convegno dell' oratore tedesco Eckhart Tolle, mentre stavo vivendo l' inverno della mia vita».

 

Perché, Isabel?

«Avevo appena divorziato da mio marito, William Gordon, dopo 28 anni insieme. Voleva fare lo scrittore e per lui non era facile con la mia presenza al suo fianco. Nel frattempo era morta Carmen Barcells, mia storica agente letteraria, una madre per me.

 

ISABEL ALLENDE CON ROGER CUKRAS

Poi se ne sono andati tre cari amici, il mio cane. Mi sono ritrovata da sola. Quando ho ascoltato quella frase di Camus, ho capito che stavo vivendo anch' io un lungo inverno. E che dovevo uscirne attraverso la scrittura».

 

Come ci è riuscita?

«Come in Oltre l' inverno, prendendomi dei rischi. Altrimenti, non è vera vita. Bisogna sempre aprire il proprio cuore, l' estate è lì fuori che ci aspetta».

 

E, come nel libro, si è riscoperta innamorata a 74 anni: di Roger Cukras, avvocato di New York, vedovo e suo coetaneo.

«Nel maggio 2016 comincio a ricevere ogni mattina un' email. Roger aveva ascoltato una mia intervista in radio e voleva assolutamente conoscermi. Ci siamo piaciuti subito. Ha una gentilezza unica. Tra un mese mollerà tutto e si trasferirà qui da me, in California. Un rischio enorme, alla sua età. Ma ha deciso di correrlo. Questo è l' amore, questa è la vita».

PAULA LA FIGLIA DI ISABEL ALLENDE

 

Com'è l' amore sbocciato a 75 anni?

«Come quello di qualsiasi età. Anche il mio precedente romanzo L' amante giapponese affrontava l' amore senile. Il corpo invecchia, e così gli altri pensano che dentro invecchi anche tu, ma non è vero. L' amore è sempre lo stesso, qualcuno che ti pensa e che ti manca è per tutte le età, come il sesso. Il mondo ignora i vecchi, ma i vecchi tengono ancora al mondo».

 

Ha paura dello scorrere del tempo? Di non riuscire ad amare quanto vorrebbe?

«No. La cosa che più mi spaventa è perdere la mia indipendenza. Ma, da quando è morta Paula, la morte non la temo più».

 

Paula, sua figlia, deceduta nel 1992 a 29 anni a causa di una rara malattia.

«Eccola lì, la sua foto, la vede? Non sono una persona religiosa ma ho tanta spiritualità in me. Paula è una presenza costante nella mia vita: non la considero un fantasma, ma uno spirito onnipresente sì, al quale dedico amore e ricordi. Il 22 ottobre è stato il suo compleanno: siamo andati tutti nella foresta dove sono le sue ceneri e abbiamo fatto una piccola cerimonia. Ma non è mai un giorno triste per me».

 

ISABEL ALLENDE 3

Non a caso, il libro che l'ha fatta conoscere al mondo è "La casa degli spiriti", iniziato un 8 gennaio di molti anni fa, come tutti gli altri.

«Lavoravo in una scuola in Venezuela, c' erano le vacanze natalizie, cominciai così. Da quel grande successo, l' 8 gennaio di ogni anno mi siedo, mi isolo dal mondo e comincio a scrivere un nuovo libro. È una cabala per me».

 

E se non ha l'ispirazione?

«Mai successo. Sono prolifica perché sono disciplinata. L' ispirazione non conta, un' idea ce l' hai sempre. Poi serve solo tanto lavoro e concentrazione. Non a caso, ho cambiato raramente i miei editori. Si fidano di me, e poi io non mi lamento mai».

 

Anche i suoi lettori le sono molto fedeli. Quasi 100 milioni di copie vendute nel mondo.

«Quando ho cominciato non c'erano scrittrici donne in Sudamerica e fu la mia agente Carmen Barcells a impormi in Europa. All' editore spagnolo Plaza & Janés disse: "Prendete Allende e in cambio vi do Juan Marsé".

 

ISABEL ALLENDE 4

Anche il mio cognome all' inizio mi ha aiutato. Ma ai miei lettori piaccio perché parlo di relazioni ed emozioni semplici, comuni in tutte le persone del mondo. Le mie storie sono le loro. Cent' anni di solitudine è così famoso perché Macondo è di tutti, c' è una verità di fondo che risuona in ognuno di noi».

 

Cosa ha influenzato più di tutto la sua scrittura?

«Avevo 13 anni e vivevamo in Libano. Il mio patrigno era diplomatico. Non avevo una vita sociale, solo casa e scuola. Lui aveva una cassetta segreta. Un giorno la aprii: c' erano sigarette, whisky, cioccolata, numeri di Playboy e alcuni volumi misteriosi: Le mille e una notte.

 

I miei fratelli pensarono a fumare e a bere, io invece ero affascinata da questo libro segreto, perché erotico. Lo lessi in ripostiglio, con una torcia. Fu l' inizio della mia adolescenza. La mia vita e la mia scrittura ne sono state influenzate per sempre».

ISABEL ALLENDE CON LA FIGLIA PAULA 2

 

Però, niente, lei alla critica non piace.

«Non mi sopportano perché vendo troppo. E poi perché sono una donna. Per molti anni in Cile mi hanno definito "narratrice", e non scrittrice. Eppure vendevo più libri di tutti gli altri maschi messi insieme. Dopo il premio di letteratura nazionale però hanno cominciato a rispettarmi, ma è passato molto tempo.

 

Viviamo in un mondo in cui i valori maschili sono più importanti di quelli femminili. Ci vuole tanta istruzione per raggiungere la parità. Per fortuna oggi è tornata una nuova, possente ondata di femminismo, le giovani si ribellano: prima pensavano che non fosse sexy essere femministe, ora pensano che sia necessario».

 

ISABEL ALLENDE 6

Ha rimpianti dopo una carriera così lunga?

«No, perché sono stata sempre me stessa, con gli affetti, le mie idee, le cause che ho sposato. Questo ha reso la mia vita incredibilmente semplice. Tutto quello che faccio viene dal cuore, da una convinzione, non da vanità o cupidigia. E quando c' è qualcosa che non va, la dico. Non riesco mai a star zitta, neanche a quest' età, per fortuna».

Ultimi Dagoreport

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…