
“A SCUOLA I RAGAZZINI MINACCIAVANO DI UCCIDERMI, ORA PIANGO DI GIOIA” – LA MODELLA 25ENNE THEODORA QUINLIVAN È LA NUOVA TESTIMONIAL BEAUTY DI CHANEL, PRIMA TRANS IN UNA CAMPAGNA DELLA MAISON PARIGINA E NEL MONDO DEL MAKE UP – “MIO PADRE MI PICCHIAVA E MI CHIAMAVA "FROCIO", HO AVUTO RIPERCUSSIONI DOPO CHE HO PUBBLICAMENTE DICHIARATO DI ESSERE STATA MOLESTATA SUL LAVORO. QUESTA VITTORIA HA DIMOSTRATO CHE NE VALEVA LA PENA…” (VIDEO E FOTO PICCANTINE)
Costanza Ignazzi per "www.ilmessaggero.it"
«Tutta la mia vita è stata una battaglia: ormai non piango più quando sono triste, questa volta ho pianto lacrime di gioia». Theodora Quinlivan, modella transgender di 25 anni, ha di che essere felice: è la nuova testimonial beauty di Chanel, prima trans in una campagna della maison parigina e in generale nel mondo del make up.
Theodora, Teddy per amici e social, occhi grandi e lentiggini, rappresenta la svolta al termine di un percorso che ha visto sempre più transgender farsi strada nel mondo della moda: da Lea T, volto (o forse dovremmo dire chioma) della campagna "Oh my gold" di Pantene a Indya Moore, attrice e modella, che poserà per Paolo Roversi nel prossimo Calendario Pirelli.
Una strategia, quella dell'inclusività gender, che paga - e i brand lo sanno - in tempi in cui l'accettazione fa tendenza e il piccolo mondo chiuso della moda si apre a fisici e modelli diversi da quelli degli ultimi decenni.
Non a caso Victoria's Secret, finita nella bufera fashion per le dichiarazioni del chief marketing officer sull'immagine veicolata dal marchio (niente donne formose, niente Lgbt), è corsa ai ripari ingaggiando Valentina Sampaio come protagonista della campagna Pink. Valentina, che due anni fa è stata anche la prima trans a conquistare la copertina di Vogue.
E ora è la volta di Teddy, che a Instagram ha affidato i ricordi dolorosi da lasciarsi alle spalle grazie (in parte) a questo traguardo nella sua carriera: dai rapporti difficili con la famiglia alle minacce di morte a scuola.
«A scuola sono stata bullizzata, con i ragazzini che minacciavano di uccidermi e mi mostravano graficamente ciò che mi avrebbero fatto, mio padre che mi picchiava e mi chiamava "frocio", ho avuto ripercussioni dopo che ho pubblicamente dichiarato di essere stata molestata sul lavoro.
Questa vittoria ha dimostrato che ne valeva la pena». La modella aveva già sfilato due volte per Chanel, pur non essendo ancora uscita allo scoperto come transgender: ci ha messo un po' a farlo per paura che avrebbe smesso di lavorare con alcuni brand. «Il mondo ti butterà a terra, ti sputerà addosso e ti dirà che non vali nulla. Ma il tuo lavoro è avere la forza di rialzarti e continuare a lottare. Solo così potrai un giorno versare lacrime di gioia».
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