A COSA SERVE UN SELFIE HARD? A SALVARSI DA UN’ACCUSA DI STUPRO- 19ENNE DENUNCIATO PER VIOLENZA SESSUALE DA UNA COETANEA EVITA L’ARRESTO GRAZIE A UN AUTOSCATTO A LUCI ROSSE CHE MOSTRA LA RAGAZZA CONSENZIENTE
Un selfie può smontare un’accusa di stupro? Sì, per un giovane napoletano di 19 anni che è stato costretto a sfoderare di fronte ai carabinieri gli autoscatti intimi con una coetanea. È stato un selfie provvidenziale per lui, l’unico alibi che aveva per spogliarsi dell’accusa di violenza sessuale. Lo scatto a luci rosse è stato anche acquisito dagli investigatori che dovranno analizzare pose e sguardi per capire se la ragazza era consenziente oppure no.
La coppia si è conosciuta durante un tirocinio in un hotel romagnolo. Cosa c’è stato tra loro? Rispondere a questa domanda non è puro gossip perché a questo punto bisogna capire se era un flirt o se c’è stata violenza. È stata lei a denunciare lo stupro ai carabinieri dopo aver passato la notte con il ragazzo, chiusi insieme in una camera d’albergo.
Secondo quanto è emerso lui le avrebbe promesso una serata di romanticherie e basta, ma una volta arrivati in camera non si sarebbe trattenuto. Ecco il motivo della denuncia della ragazza che è stata anche visitata dai sanitari in ospedale per accertare le sue condizioni psico-fisiche. Il Resto del Carlino riferisce di una visita che non avrebbe fatto emergere segni di violenza.
Quando nella stessa camera d’albergo hanno bussato i carabinieri il ragazzo si è allarmato e ha raccontato la sua versione dei fatti. Così ha mostrato le foto della giovane in posa, scattate poco prima, che rendevano un’altra immagine della serata. Quel selfie gli ha evitato l’arresto.