mario fiorenza sarzanini

LE PERLE DI MARIO SARZANINI – SE NE VA A QUASI 87 ANNI IL DECANO DEI GIORNALISTI DELLA CRONACA GIUDIZIARIA CAPITOLINA. HA LAVORATO PER 40 ANNI ALL’ANSA. IL PAPA’ DI FIORENZA, VICE DIRETTORE DEL CORRIERE DELLA SERA, SI E’ OCCUPATO DEI GRANDI GIALLI ITALIANI: DAGLI OMICIDI PASOLINI E PECORELLI AI DELITTI DI VIA POMA E DELL'OLGIATA, DALL'AGGUATO A ILARIA ALPI AL DELITTO MARTA RUSSO. AVEVA UNA COLLEZIONE UNICA, “LE PERLE”: ARTICOLI E TITOLI SPESSO SURREALI USCITI SUI GIORNALI ITALIANI

C. Man. per “il Messaggero”

 

mario sarzanini

È morto ieri in una clinica di Roma, dove era ricoverato da qualche settimana, Mario Sarzanini, il decano dei giornalisti della cronaca giudiziaria capitolina. Nato a Genova il 29 aprile del 1934, Sarzanini ha lavorato per 40 anni all'Ansa. Ha seguito le maggiori vicende di cronaca del nostro paese, quelle che hanno fatto la storia. Ed è stato un maestro per chiunque volesse diventare un cronista giudiziario.

 

Era il primo ad arrivare nella sala stampa del Palazzo di giustizia della Capitale ed era l'ultimo ad andarsene. Impossibile ricordare tutte le indagini che lo hanno visto in prima linea: il massacro del Circeo, l'assassinio di Pier Paolo Pasolini, il terrorismo, il delitto di Mino Pecorelli, la strage di Ustica, l'attentato al Papa, il sequestro di Mirella Gregori e di Emanuela Orlandi. E poi i grandi gialli: dal Canaro ai delitti di via Poma e dell'Olgiata, dall'agguato a Ilaria Alpi all'omicidio di Marta Russo.

 

fiorenza sarzanini

Un elenco che potrebbe continuare all'infinito. Era di poche parole, Mario, e a chi non lo conosceva bene poteva sembrava anche un po' burbero. Ma dopo una iniziale diffidenza diventava sempre molto disponibile, non aveva problemi a presentare le sue fonti (e che fonti) a quei cronisti che riuscivano a conquistare la sua fiducia. Guai, però, a tentare di bucarlo, a cercare di dare una notizia che non aveva. La risposta sarebbe stata implacabile. E così è stato fino a quando ha compiuto 80 anni.

 

È rimasto sempre un cronista di razza, in cerca dello scoop migliore, animato da una passione che ha trasmesso alla figlia Fiorenza, vice direttore del Corriere della Sera, al figlio Enrico, cronista sportivo, e a Roberta (ufficio stampa per conto di società e liberi professionisti). Aveva una collezione unica, Mario, la chiamava Le perle: articoli e titoli spesso surreali usciti sui giornali italiani. Li raccoglieva come le figurine e poi ci si rideva su durante quei pochi momenti di relax vissuti nella sala stampa del più grande Tribunale d'Europa.

mario sarzanini

 

Per decenni è stato il punto di riferimento per colleghi, magistrati, avvocati e cancellieri. Li riceveva nello stanzone in fondo al corridoio del piano terra delle aule di giustizia che considerava come la sua redazione. È stato lui a rappresentare la categoria, nel 1970, quando questo piccolo locale venne inaugurato per ospitare i cronisti dopo i crolli del Palazzaccio di piazza Cavour.

 

MARIO SARZANINI CELENTANO

GLI INSEGNAMENTI Chi aveva il privilegio di poterlo affiancare imparava in breve tempo i segreti di questo lavoro e i trucchi per sopravvivere in un ambiente difficile come quello del palazzo di giustizia. Erano le notizie a scandire la sua giornata. «A casa mi annoio - ripeteva ai colleghi -, non so che fare». Ha lasciato la sua postazione nel 2017, poco tempo dopo la morte di un collega dell'Ansa, Francesco Tamburro, che Mario considerava una sorta di figlio professionale per averlo fatto crescere e maturare per oltre 25 anni nella cronaca giudiziaria. Un dolore che lo ha davvero piegato. Mario lascia una famiglia molto unita, guidata dalla moglie Luciana che lo ha assistito con amore e dedizione fino alla fine.

enrico sarzanini

rino barillari e fiorenza sarzanini

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…