meta visore vr quest realta aumentata oculus mark zuckerberg

DI MALWARE IN PEGGIO - ALCUNI RICERCATORI DELL'UNIVERSITÀ DI CHICAGO HANNO SCOPERTO UNA FALLA DI SICUREZZA NEI "VR QUEST", I VISORI PER LA REALTÀ AUMENTATA DI META, CHE POTREBBE PERMETTERE AI PIRATI INFORMATICI DI RUBARE INFORMAZIONI SENSIBILI COME NOME, NUMERO TELEFONICO E DATI BANCARI - GLI HACKER POTREBBERO UTILIZZARE DEI PROGRAMMI DI IA PER CLONARE LE VOCI E I VOLTI DELLE PERSONE E MANIPOLARE LE INTERAZIONI CON LE LORO "PREDE" - A PREOCCUPARE È ANCHE IL FATTO CHE...

 

Estratto dell'articolo di Angelo Paura per “il Messaggero”

 

meta quest 3. 2

Esiste una nuova frontiera della pirateria informatica e della disinformazione. Una frontiera che passa attraverso i visori per la realtà virtuale e racconta una storia che sembra uscita da un film di fantascienza. E infatti, i ricercatori della University of Chicago hanno sfruttato una vulnerabilità della sicurezza nel sistema VR Quest di Meta per "entrare" nei visori degli utenti, rubare informazioni sensibili e, con l'aiuto dell'IA generativa, manipolare le interazioni sociali. […]

 

mark zuckerberg presenta il nuovo visore 1

Questi attacchi hacker non sono ancora stati fatti nel mondo reale e - sostengono dalla University of Chicago - la barriera per eseguirli è alta, visto che i pirati dovrebbero ottenere accesso alla rete WiFi del visore VR dell'utente. Ma nei prossimi anni, con l'avanzamento tecnologico e una maggiore diffusione dei visori per la realtà virtuale, […] potrebbe diventare un problema globale per la sicurezza e la privacy degli utenti che diventerebbero vulnerabili soprattutto a phishing, truffe di vario genere e grooming. Tutto questo avviene mentre tra Meta e Apple è iniziata una battaglia per stabilire chi guiderà un mercato che nel 2030 potrebbe avere un valore di 165 miliardi di dollari.

 

MARK ZUCKERBERG OCULUS

[…] Ma in che modo i ricercatori sono riusciti ad hackerare Quest? Hanno sfruttato una possibilità data da Meta agli sviluppatori che per migliorare una app o eliminare degli errori possono avere accesso in remoto a un sistema VR usando lo stesso WiFi. Durante l'attacco, gli hacker hanno sviluppato un'applicazione che inserisce un malware, un codice malevolo, e in questo modo riesce a creare una schermata identica del sistema VR: possono così osservare, registrare e modificare tutte le attività svolte dell'utente, e soprattutto tracciare i comandi vocali, i gesti, i tasti premuti, manipolando il contenuto dei messaggi inviati dall'utente ad altre persone.

 

CREDENZIALI

mark zuckerberg presenta il nuovo visore 3

In tutto questo i ricercatori possono vedere per esempio le credenziali inserite dall'utente per accedere alla sua banca o alla sua email. A questo punto sono riusciti a modificare i pagamenti fatti dall'utente: se per esempio pagava 1 dollaro attraverso il suo visore, i ricercatori cambiavano la somma in 5 dollari senza che se ne accorgesse. Ci sono due elementi importanti da valutare in questa ricerca: da una parte il fatto che lo sviluppo dei sistemi VR non stia andando di pari passo con la sicurezza, dall'altra l'estrema pericolosità di questi attacchi visto che essendo immerso in un mondo virtuale l'utente fatica a capire se sta subendo un attacco[…]

 

LO CHOC

mark zuckerberg presenta il nuovo visore 2

Solo un utente ha segnalato di aver notato delle attività sospette. «Per noi la parte scioccante è stato capire quando i sistemi VR siano fragili in questo momento», ha detto Heather Zheng, professore di ingegneria informatica alla University of Chicago a capo del team che ha svolto l'esperimento. Inoltre Zheng sostiene che l'IA generativa potrebbe rendere questa minaccia ancora più grave, poiché consente a chiunque di clonare istantaneamente le voci delle persone e generare deepfake visivi, che gli hacker potrebbero poi usare per manipolare le persone nelle loro interazioni VR. L'unico vantaggio secondo i ricercatori della University of Chicago è il fatto che visto che l'uso delle tecnologie VR è ancora molto limitato, gli sviluppatori hanno tempo per creare un sistema di controllo e di sicurezza più difficile da manipolare.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...