ALL'ARMI! SALE LA TENSIONE NEL GOVERNO SUL NUOVO DECRETO PER GLI AIUTI MILITARI ALL'UCRAINA, CHE SARÀ PRESENTATO A GIUGNO – LA LEGA SI OPPONE ALL'INVIO DI MISSILI A LUNGA GITTATA STORM SHADOW: “LE ARMI PER KIEV DEVONO SERVIRE SOLO PER LA DIFESA DAGLI ATTACCHI RUSSI” – L'ULTRA-ATLANTISTA MELONI, INSOFFERENTE PER LE POSIZIONI “OBLIQUE” DI SALVINI IN POLITICA ESTERA, NON SI PUÒ PERMETTERE UNA SPACCATURA NELLA MAGGIORANZA PROPRIO ALLA VIGILIA DEL G7 OSPITATO DALL'ITALIA...
Estratto dell’articolo di Federico Capurso per “La Stampa”
GUIDO CROSETTO IMBRACCIA IL FUCILE
Il nono decreto armi è quasi pronto. Si stanno completando in questi giorni le ricognizioni sul pacchetto di aiuti militari da inviare in Ucraina e - a quanto risulta a La Stampa - il decreto verrà presentato a giugno, prima del 13, quando si aprirà il G7 ospitato dall'Italia.
Oggi il ministro della Difesa Guido Crosetto andrà al Copasir per illustrare lo stato dell'arte delle missioni dell'esercito italiano in Africa, ma «non mi chiederanno del nono pacchetto di aiuti all'Ucraina - avverte Crosetto -, perché sarò io a chiedere al Copasir di essere audito quando sarà pronto».
D'altronde, il decreto rischiava di finire nel tritacarne della campagna elettorale e di essere utilizzato per la propaganda pacifista della Lega. Giorgia Meloni ha già avuto modo di far trapelare la sua irritazione per le posizioni oblique del suo vicepremier, Matteo Salvini, che da un lato contesta l'invio di armi all'Ucraina e dall'altro, nelle due occasioni in cui era necessario farlo, ha sempre votato a favore degli aiuti militari.
Il prossimo decreto non deve passare da un voto (a febbraio il Parlamento ha dato il via libera automatico a tutti i decreti armi fino alla fine del 2024), ma una divisione nella maggioranza su questo tema indebolirebbe comunque l'immagine dell'Italia al tavolo del G7.
giorgia meloni con guido crosetto nella camionetta dell esercito 2
E questo, Meloni, che ha costruito sul sostegno a Kiev uno dei cardini della sua politica estera, non può permetterselo. «Smetteremo di aiutare l'Ucraina quando la Russia smetterà di lanciare attacchi - ha ribadito ieri Crosetto - se l'interlocutore non ha alcuna intenzione di parlare e liberare le zone occupate non si va da nessuna parte».
I leghisti, però, si sono arroccati intorno al no alle armi offensive. «Noi riconosciamo che c'è un Paese aggredito e uno che ha aggredito, ma le armi che mandiamo in Ucraina devono servire esclusivamente per la difesa dagli attacchi russi», sosteneva in questi giorni il vicesegretario Andrea Crippa. E anche il senatore Claudio Borghi, membro del Copasir, ribadiva lunedì ad Huffpost che i missili a lunga gittata Storm Shadow «devono restare fuori dal decreto armi». [...]
MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI
Cosa possono fare però, oltre a manifestare il loro scontento? Se lo chiedono anche dentro Fratelli d'Italia, convinti che tutto sommato i loro alleati non si avventureranno su una strada così tortuosa, capace di provocare spaccature. Ma potrebbero giocare di sponda con le opposizioni. I Cinque stelle, in particolare, sono tra i più attivi nel contestare i decreti armi del governo. [...]
MATTEO SALVINI - VLADIMIR PUTIN - ROBERTO VANNACCI - MEME BY EDOARDO BARALDI guido crosetto giorgia meloni - armamenti