riccardo di segni giorgia meloni elly schlein

“ALLA FINE, INVARIABILMENTE, IL FASCISMO SI DIMOSTRA ANTISEMITA” – IL RABBINO CAPO DI ROMA, RICCARDO DI SEGNI, LANCIA UN MESSAGGIO A GIORGIA MELONI, DOPO L’INCHIESTA DI FANPAGE CHE HA SVELATO EPISODI DI ANTISEMITISMO TRA I GIOVANI DI FRATELLI D'ITALIA – MA PUNTA IL DITO ANCHE CONTRO LA SINISTRA SCHIERATA CON I PRO-PAL: “ABBRACCIA ACRITICAMENTE LA CAUSA PALESTINESE NEGANDO PIÙ O MENO APERTAMENTE IL DIRITTO ALL’ESISTENZA DI ISRAELE. SI TRATTA DI UNA SINISTRA NEPPURE ESTREMA…”

Estratto dell’articolo di Giacomo Galeazzi per “La Stampa”

 

riccardo di segni foto di bacco (2)

«I nodi vengono sempre al pettine e alla fine, invariabilmente, il fascismo si dimostra antisemita. E come se rivelasse la sua vera natura. La maschera cade», afferma Riccardo Di Segni. Dal 1999 dirige il Collegio Rabbinico Italiano, dal 2001 è il rabbino capo di Roma e la guida spirituale della comunità più antica d’Europa. Primario di radiologia all’ospedale San Giovanni di Roma, è vicepresidente del Comitato Nazionale per la Bioetica (Cnb) e vicepresidente della Conferenza Rabbinica Europea. […]

 

giorgia meloni al senato 3

Oggi il rabbino Riccardo Di Segni vede «doppio standard, amnesie, totale asimmetria di giudizio, propaganda». E aggiunge: «L’ondata di antisemitismo si allarga a tutti gli ebrei, a loro come persone e a loro come cultura. Un passante riconoscibile come ebreo che viene malmenato, una casa di ebrei che viene segnata, persino pietre di inciampo che vengono deturpate».

 

Rabbino Di Segni, com’è la situazione dell’antisemitismo oggi in Italia?

«La situazione è preoccupante. L’antisemitismo e l’ostilità contro gli ebrei assumono oggi, schematicamente, almeno tre forme differenti. Tre matrici emergono: quella dei nazisti e di chi li rimpiange, quella veterocattolica e quella di sinistra , di cui si nega l’evidenza perché è mescolata alla politica».

 

lettera di giorgia meloni ai leader di fdi dopo inchiesta di fanpage

A cosa si riferisce?

«A una sinistra neppure estrema che abbraccia acriticamente la causa palestinese negando più o meno apertamente il diritto all’esistenza di Israele. In comune hanno il desiderio di annientare gli ebrei, colpevolizzarli o privarli di diritti. Poi una certa sinistra tutta schierata proPal ha dimenticato che a essere colpiti il 7 ottobre sono stati dei kibbutz, cioè delle fattorie collettive che realizzano pacificamente e democraticamente l’ideale socialista, e che in tempi lontani erano la punta di diamante per tutte le sinistre del mondo. Ora invece i loro preferiti sono i fanatici integralisti religiosi».

 

BENJAMIN NETANYAHU ALLA SINAGOGA DI ROMA CON IL RABBINO CAPO RICCARDO DI SEGNI

Il sovranismo è una minaccia per l’ebraismo?

«Uno dei rischi insiti nel sovranismo è considerare gli ebrei stranieri, estranei alla patria. È esattamente il percorso fatto da Benito Mussolini. Il tormento contro gli ebrei lui ce l’aveva fin dall’inizio, molto prima delle leggi razziali con le quali dal 5 settembre 1938 gli ebrei in Italia vennero esclusi da qualsiasi servizio e attività pubblica».

 

Un antisemitismo connaturato?

«Sì. È un pensiero insito nella storia di quel dittatore. Poi Benito Mussolini con il rapporto con gli ebrei ha giocato politicamente, finché non ne ha avuto più bisogno e ha gettato la maschera scatenando la persecuzione attraverso le leggi razziali. L’antisemitismo è connaturato ad ogni regime dittatoriale e può infiltrarsi anche nei sistemi democratici inquinandoli» .

 

elly schlein pride milano 2024. 2

Quanto incide il conflitto in corso a Gaza sull’antisemitismo?

«Determinati pregiudizi riaffiorano e si aggravano a seconda dei momenti, come le forme religiose veterocristiane di antisemitismo. In questo periodo, per esempio, è riemersa l’idea antica dell’ebreo vendicativo, dell’ebreo che uccide i bambini. È il genere di fantasmi uscito fuori dopo il 7 ottobre. A ciò si aggiunge l’antiebraismo religioso e politico di tipo islamico che nasce da una lettura fondamentalista della tradizione coranica».

 

sapianza studenti pro palestina

Che ruolo ha la politica?

«Si tende a negare l’antisemitismo e invece è terribilmente intrecciato alla politica. Per esempio negli attacchi al diritto di esistere di Israele, come quando si prende a simbolo il vessillo della Palestina dimenticando il suo slogan “From the river to the sea” (e cioè dal fiume Giordano al mare Mediterraneo) che significa la cancellazione dello Stato di Israele. Tutto ciò è emerso ovunque nel mondo, in Europa e anche in Italia dove non siamo ancora arrivati alle esasperazioni francesi degli assalti alle sinagoghe.

 

 Basta osservare le reazioni al massacro del 7 ottobre nei kibbutz e i paesi israeliani intorno a Gaza. L’orrore, lo sdegno, la pietà, la solidarietà sono scattati prontamente. Beninteso non per tutti, c’è anche chi ha minimizzato, chi ha negato l’evidenza. Poi c’è stato il ridimensionamento, la relativizzazione, il “sì però” e la giustificazione: “Sono esasperati”. Poi, in rapida successione, mentre Israele reagiva, sono arrivati i predicatori di morale, i “proporzionalisti”. Ma quale è la reazione proporzionale alle stragi, agli stupri, alle decapitazioni?».

 

Fascismo uguale antisemitismo?

manifestazioni pro palestina al salone del libro di torino. 2

«I nodi vengono sempre al pettine e alla fine il fascismo si dimostra sempre antisemita. E come se rivelasse la sua vera natura. La maschera cade. Un rischio che c’è anche a sinistra. La settimana dopo il 7 Ottobre per strada mi sono sentito dare del massacratore di bambini. È il frutto avvelenato di una narrazione profondamente deformata che crea pericolosi cortocircuiti». […]

giorgia meloni 13

Ultimi Dagoreport

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…